Libera

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< E grazie al mitico Oliver, sei libera > dichiarò con finta enfasi il fantasma dai capelli rossi.

Le manette caddero a terra con un tonfo e il tintinnio delle catene di ferro che si scontravano tra loro.

Diana si alzò in piedi, calciando da parte i ferri. Oliver la squadrò da capo a piedi: era stata così tanto tempo negli Inferi che non aveva più un aspetto vero e proprio. Era completamente bianca e evanescente, media d'altezza, né magra né grassa, capelli lunghi e liscissimi, occhi piccoli, senza pupilla e iride. Era così... noiosa da guardare. Nessun difetto. Nessuna caratteristica particolare. Lui non aveva idea di come fosse da viva, ma di sicuro non così.

< Beh... Grazie. Ora puoi sparire. > gli disse distraendolo dal suo ragionamento.

< Eh... Cosa? > chiese sicuro di non aver capito bene.

< Vattene, non mi servi più. > rispose tranquillamente.

< Cosa... Neanche per sogno! - sbottò lui, e la ragazza assunse un'aria stranita - Ho dovuto cedere l'unica cosa collegata al mio passato che sono riuscito a tenermi per convincere il Traghettatore a consegnarmi le chiavi! Voglio venire con te, sopportarmi è il minimo che tu possa fare dopo averti aiutato! >

La fantasma lo guardò per alcuni istanti, mentre lui sosteneva il suo sguardo. Non voleva seccature durante il suo cammino, ma il ragazzo in effetti aveva ragione. Inoltre sembrava un ragazzo molto furbo e persuasivo, oltre che chiacchierone e irritante, e le sarebbe potuto tornare utile. Se in quel piccolo tratto che li separava dalle porte dell'Ade si fosse dimostrato troppo fastidioso, l'avrebbe spedito a farsi una nuotata nel Fiume Stige.

Dal canto suo il ragazzo era deciso ad uscire da lì, con o senza di lei, ma era dell'idea che la ragazza fosse abbastanza spietata. Le serviva.

< Se proprio ci tieni > disse con indifferenza, voltandogli le spalle e incamminandosi, col rosso al seguito.


< Wow, ehm... sinceramente non pensavo di rivedere ancora questo posto > disse Oliver osservando il Fiume. Non aveva parlato più di tanto durante il tragitto, quindi lei aveva deciso di portarlo con sé.

< Allora... Come procediamo? Gli tiriamo un pugno e lo buttiamo nello Stige? Sono allenato, in fondo sono morto da sole due settimane eh eh> disse ironicamente lui mimando di tirare pugni a qualcuno. Dal suo tono di voce si capiva chiaramente che stava scherzando, ma Diana ci pensò seriamente.

< Uhm... Ok >

< Aspetta... Cosa?! > esclamò sbalordito.

< Mi hai sentito, facciamo come hai detto tu, buttiamolo nel Fiume. > disse con calma

< Ma io... oh, andiamo! Da quando ci conosciamo non mi hai mai dato retta, e lo fai ora? >

< Meglio tardi che mai no? Datti una mossa e renditi utile, prima che nel fiume ci butti te. > disse gelida, e quel viso così inespressivo le diede un aria inquietante. Decise che era il caso di darle retta, perché non sembrava una di quelle ragazze che facevano minacce a vuoto.

Caronte aveva appena approdato sulla riva del fiume, e faceva scendere le anime.

"Forza e coraggio, Oliver"

Pensò tra sé e sé.

"Hai vissuto 17 anni di inferno, e ora ci sei pure, buttare questo tizio in un fiume infernale non può essere tanto peggio, no?"

Si avvicinò al demone, di spalle.

"Ok, forse è peggio, ma ormai sono morto, cosa ho da perdere?"

"Forse quel bel posto nella Prateria degli Asfoldelli? Sai com'è, non ci mettono niente a spedirti nei Campi delle Pene."

"Maledetta vocina interiore."

Ormai era a pochi centimetri da lui, che era chinato sulle acque demoniache per raccogliere il coniglietto di pezza che era caduto ad una bambina che non la smetteva di strillare

"...E ora come dovrei agire?

Potrei tirargli un calcio e buttarlo giù, ma se l'acqua del fiume si di lui non fa effetto tornerà su e ci prenderà.

Devo fargli perdere i sensi..."

Si guardò intorno: terra a perdita d'occhio. E ovviamente Diana, che lo guardava con un ghigno divertito, come se fosse convintissima che avrebbe fallito.

Assunse un'espressione divertita e sicura di sé di rimando, e raccolse il masso più pesante che riuscì a trovare.

Si rigirò verso la sua vittima, e lo colpì un paio di volte col piede sulla schiena decrepita.

< Lo sto cercando il tuo pupazzo maledetta bambina! > urlò girandosi, vedendo un ragazzino torreggiare su di lui con aria minacciosa (per quanto uno come lui potesse riuscirci). Vide ciò che teneva.

< Non oseresti... > Fece scattare un braccio verso di lui per afferrargli la piccola roccia, ma Oliver lo afferrò, scostandolo e facendo piombare quella pietra sulla sua fronte. L'immortale si coprì d'istinto la parte colpita con la mano pallida. Arretrò di qualche passo maledicendo il morto, e, trovandosi sul ciglio, perse l'equilibrio e cadde.

Il rosso guardò lo Stige per qualche attimo.

"L'ho fatto... Ho sconfitto un immortale..."

"Sai che se fosse stato mortale sarebbe morto, vero?"

"Smettila di tormentarmi."

"Non posso, mi hai creato per questo."

La sua "conversazione" con sé stesso venne interrotta dalla ragazza, che lo afferrò per un braccio.

< Andiamo! > gridò, salendo sulla barca trascinandosi dietro l'altro.

< So camminare, grazie! > disse liberandosi dalla sua stretta e appoggiandosi alle travi della barca.

Essa cominciò a muoversi in direzione della riva opposta, lentamente.

Diana fece un grande sorriso, non riuscendo a nascondere l'euforia del momento, e i suoi occhi opalescenti parvero brillare.

ANGOLO AUTRICE

CIAO OwO
Non ho molto da dire
Spero che il capitolo vi piaccia
Ditemi cosa ne pensate
~Vampy

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02, 2016 ⏰

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