Thinking Out Loud

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Piove. Ultimamente piove con una certa assiduità, da queste parti. Ma cosa dico, ha sempre piovuto moltissimo, da queste parti. Sembra che il cielo non abbia, nel proprio bagaglio culturale, nient'altro che non siano una pioggia fitta, instente e pressante, punteggiata da rari sprazzi di sole, sfoggiati solo nelle giornate di buonissimo umore.

Ma del resto a me, un uomo passato a miglior vita da diciannove lunghi anni, cosa puó importare del tempo? Tutto ció che la mia esistenza tutt'altro che terrena mi concede è di restare confinato all'interno del perimetro rettangolare di questa cornice dorata, con la facoltà di aggirarmi, in libertà vigilata, all'interno degli incalcolabili dipinti, situati in ogni angolo di Hogwarts.

Non ero a conoscenza neanche della metà dei suddetti angoli, il che mi induce a credere che le mie conoscenze del castello fossero, in realtà, relativamente limitate, sebbene io fossi convinto di conoscerlo meglio di chiunque altro vi abitasse. Certo, non posso dire di conoscere ogni singolo stanzino, persino il più infimo ed insignificante, ma credevo di saperne abbastanza.

Eppure mi sbagliavo. Nel corso della mia lunga vita non ho sbagliato molte volte, potrei contare i miei errori sulle dita, eppure ognuno di essi ha segnato profondamente, a volte radicalmente, il corso della mia vita e di quella di molte altre persone. Non me ne pento. Sono dell'idea che gli errori siano, in un certo senso, di vitale importanza: errare umanum est, sbagliare è umano. È solo sbagliando che si ottiene la conclusione adatta, se non avessimo mai sbagliato ad addentrare una mano nelle ardenti fiamme, non avremmo mai scoperto che il fuoco ferisce, seppure appaia tanto attraente.

Una lezione che appresi nel corso dei miei studi sui dodici usi del sangue di drago ed, ahimè, sul campo di battaglia. Talvolta ancora rivedo i suoi occhi, che emanavano costantemente un bagliore irriverente, spegnersi, spegnersi definitivamente. Spegnersi a causa mia. Infondo, credo che la vita intera sia composta da errori di calcolo, da scommesse perse, da certezze errate, da fiducia tradita, da un legame spezzato.

Errare umanum est. Eppure perseguitiamo nell'errore. Perchè chi sbaglia si ferisce, chi sbaglia attira l'attenzione sú di sè, chi sbaglia, il più delle volte, è acclamato ben più di chi, al contrario, di sbagli non ne ha mai commessi. Perchè, ragionandoci sù con attenzione, l'uomo che mai ha commesso sbagli è, in qualche modo, una garanzia: non ha mai sbagliato, perchè dovrebbe aspettarcisi che sbagli? Per la legge del contrappasso, invece, colui che sembra non abbia mai commesso altro che errori è altresì una garanzia, una garanzia che quella persona mai sarà in grado di provvedere a sè stessa e che sempre avrà bisogno d'attenzioni.

Ma ora credo che sia giunto il momento di smettere di rimuginare sul mio passato. Il mio tempo è finito, la mia storia è da molti anni giunta al suo epilogo e molte altre, nel corso di questi anni, ne sono state avviate. Il vantaggio che essere un ritratto posto nell'ufficio della Preside mi concede, è quello di poter osservare e venire a conoscenza di qualunque avvenimento rilevante accada. Perdinci! Siamo ad Hogwarts, di eventi rilevanti ne accadano sei giorni a settimana!

È stato dall'interno di questa cornice dorata, che ho potuto scorgere le interminabili strigliate, non prive di una certa apprensione mista a compassione, che Minerva puntualmente riservava al giovane Teddy Lupin, tutte quelle volte in cui prendeva le difese del padre, scagliandosi contro chiunque avesse osato parlarne male, cacciandosi nei guai nel novanta per cento delle occasioni.

Sempre dal mio ritratto ho avuto modo di fare la conoscenza una nuova generazione di Weasley che, come sospettavo, ha portato avanti con orgoglio l'immutabile tradizione dei capelli color fiamma e delle lentiggini.
Tuttavia un'altra tradizione, differente, non hanno avuto la compiacenza di portarla avanti: quella dell'essere Smistati rigorosamente in Grifondoro.

Fu la giovane Victoire Weasley, oggi giunta al suo ultimo primo giorno, a rompere definitivamente la tradizione del rosso-oro Weasley. Ricordo ancora il momento in cui Minerva irruppe nel suo studio, trafelata ed ansiosa, quasi avesse avuto da comunicarmi l'apparizione di chissà quale creatura fantastica. "Albus, Albus! Lei non ci crederà: la piccola dei Weasley, Victoire, la figlia di Bill Weasley, è stata Smistata in Corvonero!" Annunció, più a sè stessa che a me, in realtà. Tuttavia, si voltó nella mia direzione, in attesa di un mio commento riguardante lo Smistamento di Victoire Weasley. "Cosa vuole che le dica, Minerva? Se persino i Weasley che, da secoli, tramandavano l'essere Grifondoro di generazione in generazione, forse si è accesa una speranza anche per i Malfoy di spezzare l'equilibrio verde-argento, lei crede?" Le chiesi gentilmente, osservandola attraverso gli occhiali, con un ghigno divertito. La professoressa McGrannit assunse un'espressione perlpessa e contrariata al tempo stesso. "Ha forse dimenticato, Minerva, lo Smistamento di Sirius Black? Un rampollo Purosangue, proveniente da una famiglia interamente composta da Serpeverde, Smistato in Grifondoro. Assurdo, non crede? Eppure è accaduto" Minerva si limitó a sollevare gli occhi al cielo, probabilmente riflettendo su quanti anni fossero passati.

Era lo Smistamento dell'anno 1971, quando Minerva era accorsa nell', all'epoca, mio ufficio, allo stesso modo che diciannove anni fa annunciandomi che: "Albus! Albus! Lei non ci crederà: il piccolo dei Black, Sirius, il figlio di Orion Black, è stato Smistato in Grifondoro!"
Ma tutto questo mi astenni dal ricordarglielo, poichè a nulla sarebbe valso, Minerva non avrebbe mai smesso di apparire sconvolta da qualunque Smistamento si discostasse dalla tradizione che aveva persistito per secoli.

Eppure, una cosa che io stesso ho avuto modo di constare è che, i membri di questa nuova generazione di Weasley e di Potter, seppure siano stati Smistati in ogni Casa di Hogwarts, mai abbiano solo sfiorato l'idea di appartenere ai Serpeverde.

Lo scorso anno feci la conoscenza del giovane James Potter, più simile al nonno di cui porta il nome, che al padre. Fu Smistato in Grifondoro, segno che anche l'ottavo membro di questa generazione, nata all'indomani della Guerra, non avrebbe indossato il color verde, nella sua futura divisa da Quidditch. Perchè sì, che avrebbe giocato a Quidditch lo immaginavo dal momento stesso in cui seppi il suo nome. Il figlio di Harry Potter e Ginny Weasley, nipote di James Potter, non avrebbe potuto mancare alla trasmissione del gene del Quidditch, nossignore. Eppure, sono dell'idea che, con lo Smistamento che è avvenuto in questi istanti, qualcosa stia per cambiare. Non so come mai, ma ne ho la netta sensazione e, ormai è risaputo, le nette sensazioni di Silente non hanno mai fallito...

"Albus, Albus! Lei non ci crederà: il secondogenito dei Potter, Albus, il figlio di Harry Potter, è stato Smistato in Serpeverde!"

Ebbene, un undicenne col mio nome, figlio del grande Harry Potter, il sovrano dei Grifondoro, Smistato in Serpeverde. Questa sì che mi è nuova! La Casa Serpeverde, feudo privato di eredi di assassini Mangiamorte, si prepara ad accogliere il successore di colui che ha, indirettamente, sterminato gran parte dei loro genitori. Si prospetta un anno interessante per il giovane Albus Severus Potter nonchè per me, che mi godró da questa cornice ogni sua avventura o disavventura che sia, quasi fossi a teatro.

"Albus, cosa va farneticando?"

"Nulla, Minerva, riflettevo ad alta voce"

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