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Thalìa

Thalia era seduta su uno scatolone e si guardava attorno. Era stanca per aver trasportato tutto dentro insieme al padre. La casa o meglio la villa le piaceva, era enorme e lei aveva sempre desiderato una casa enorme.

Ci erano voluti tre camion dei traslochi per portare tutte le cose e i signori, prima, li avevano aiutati con le cose pesanti.

-Ma quanti libri hai letto? Non mi sono mai reso conto che ne fossero così tanti- disse il padre,johnny, sbuffando dopo aver appoggiato a terra l'ultimo scatolone, che conteneva tutti i libri di Thalia. Ovviamente scherzava. Lei ridacchiò guardandosi le sue amate dr. Martens.

"Oh andiamo... non lamentarti, sei ancora giovanee! E poi non ne sono così tanti" disse Thalia alzandosi per andare poi a controllare i libri.

Sapeva che il padre adorava sentirsi dire che era ancora giovane, infatti sorrise soddisfatto.
-Lo ammetto sono ancora forte come una volta-disse poi.
-modesto-aggiunse Thalia ironica.

-Allora, ti piace la nostra nuova casa?- disse il padre allargando le braccia.
-Certoo! È bellissima, ma soprattutto è enorme! È un villone- disse Thalia.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuta! È grande apposta, sarà anche ip mio laboratorio- concluse lui.

Ad un tratto si fece più serio e dopo aver preso un lungo respiro disse velocemente
-Senti Thali...mi dispiace per questo cambiamento, so che tu adoravi la tua vita a New York , ci sei nata, avevi molti amici, eri serena e... e... io mi sento in col...- Thalia interruppe il discorso -non serve- disse lei.
-Lo so che lo fai per il nosto bene, non serve- ripetè.

Ed era vero! Thalia Sanchez era popolare a scuola e aveva ottimi voti, aveva molti amici (pochi veri),non era mai sola...insomma aveva una vita perfetta. Lei avrebbe voluto continuare a vivere quella vita, ma il padre ha avuto un'offerta imperdibile e si sono dovuti trasferire. Da New York arrivarono a Toronto, Canada.

-E ora basta con questi discorsi così sentimentali- disse la ragazza ridendo.
-Già, non fanno per noi- aggiunse il padre con una smorfia per poi ridacchiare.

-Allora, pizza?!- disse Thalia con gli occhi a cuoricino.
-Pizza!- rispose il papà dandole il cinque.
-Forse pizza sarà il nostro per sempre❣- disse la ragazza e aggiunse fancendo le spallucce - probabilmente lo è già-.

Johnny la guardò non capendo.
-Lascia perde-disse Thalia dandogli dei colpetti sulla spalla come per consolarlo.

Thalia e il suo papà mangiarono la pizza che ordinarono e poi iniziarono a sistemare le cose: prima il salone, la cucina, il bagno e dopo le stanze.

-Oh porca troia- urlò affannata, per colpa delle scale, Thalia guardando la grande camera.
Prese la rincorsa buttandosi sul letto matrimoniale che non aveva ancora le lenzuola,ma a lei non importava.
"Questa si che è una cameraa" pensò.
Accese il bluetooth e si collegò al bose, alzando poi il volume al massimo.
Partì Lush Life di Zara Larsson.

Thalia si mise a sistemare le sue cose e i vestiti cantando a squarciagola.

Passò tutto il pomeriggio a sistemare la stanza, fortunatamente era tutta pulita. Mise i vestiti nell'armadio, i libri nel grande scaffale, mise le lenzuola al letto, il tappeto, riempi il comò di sue cose, pulì il tavolo e il grande specchio vicino alla finestra...

"Mai più" si disse sfinita.

Scese di sotto dal padre intento ad aggiustare qualcosa. Si teneva sempre impegnato ad aggiustare qualunque cosa gli capitasse. Thalia gli ripeteva sempre che secondo lei era figlio di Efesto.

-Sono stanca mortaaaa!- Disse Thalia sedendosi sulla sedia e guardando il padre. -Comunque odio le scale-aggiunse.

-Dai, almeno ti tieni in forma!-le disse il padre facendole l'occhiolino.

Thalia lo guardò male.
-Ahah scherzi vero! Come se m'importasse- disse Thalia per poi provare continuamente a fare una sorta di occhiolino.
"Mi sento stupida" pensò e decise di non provarlo a fare mai più.

-A proposito- disse il padre alzandosi e pulendosi le mani sulla camicia a scacchi che teneva per casa -domani se vuoi andiamo ad iscriverti a nuoto, che ne di- venne interrotto da Thalia che urlò -NO!- quasi come se avesse paura.
-Papà, lo sai che odio piscina- lo guardò preoccupata.
- Sì ma Thalia, tu a New York continuavi ad andarci...- le fece notare il padre.
- Perché è da 9 anni che ci vado, ormai sono brava solo su questo sport... ma lì conoscevo tutti alla fine, qui no- disse Thalia.

Thalia era molto veloce a nuotare, ma non le piaceva come sport quindi non si sforzava di migliorare.

- Thali se ti piace uno sport sono sicuro che diventerai bravissima poi...sei bravissima a basket, quindi non capisco questo tuo problema ďi cambiare sport- le disse il padre.

Avevano già affrontato questo discorso.
E suo padre amava il basket e quindi anche a lei piaceva e sapeva giocarci benissimo

- Non sarò mai brava come gli altri... e comunque non andrò in piscina- concluse lei convinta.

-bene, se non dovrai fare alcuno sport devi farti una corsa almeno due gioni a settimana,di mattina, per tenerti in forma- ordinò il padre.

Thalia rise.
-scherzi vero ahah, simpatico- disse ma poi notò che era serio.
-ma non bastano le scale?!- domandò Thalia con un sorriso finto.
- aspetta, vedo un attimo com'è qui la piscina e tra due sttimane(?) ti farò sapere- sospirò Thalia.
-Io ti consiglierei basket, ma tu fai come vuoi- disse il padre alzando le mani.
Thalia alzò gli occhi al cielo.
"Si, proprio come voglio" pensò.

-tra poco preparo la cena- le disse il padre quando Thalia stava salendo lentamente, molto lentamente, le scale.
-Mi faccio una doccia- rispose lei urlando.

Thalia prese l'intimo, la tuta e una maglia larga da basket di suo padre che fungevano da pigiama.

Si fece la doccia, ovviamente ascoltando la musica e cantando squarciagola, ma quando iniziò una canzone triste cominciò a pensare.
Doveva cambiare la playlist, assolutamente.
Era ansiosa per la nuova scuola, aveva paura di rimanere sola... già le mancava la sua Sarah che la conosceva da quando aveva 5 anni.
Con lei parlava di ogni cosa, riuscivano a fare discorsi su ogni cosa e a commentare su tutto e scherzavano continuamente.
Vuole bene a Sarah come una sorella, si preoccupa per lei, ha la sensazione di doverla proteggere, non riesce a pensare ad una vita senza la sua migliore amica...poi,sarebbe troppo noiosa
Si sarebbero incontrate di nuovo ovviamente.

Uscì dalla doccia, si asciugò il corpo e si vestì. Sospirò rumorosamente.

Dopo aver pettinato i capelli, li legò perché troppo pigra per asciugarli.
Guardò il suo riflesso nello specchio.
Thalia era sempre definita "quella carina" , ma a lei non importava com'era esteticamente. Aveva i capelli di colore castano scuro con riflessi rossi e gli occhi color ambra, come quelli di sua madre( così le diceva il padre), e sopracciglia scure e perfette, che erano l'unica parte di lei che le interessava . In effetti, la prima cosa che guardava della gente erano le sopracciglia. Aveva delle labbra carnose dalla bella forma, era alta e magra-normale.

-THALIAAA! LA CENA È PRONTA!- urlò il padre da sotto.
-ARRIVOOO!-disse Thalia per poi fiondarsi di sotto.

-Oh wow! Quando si tratta di mangiare...- rise il padre.
-Ho tanta fame!!- si giustificò annuendo per fargli intendere meglio e iniziò a mangiare.
-Ce l'hai sempre, fidati- le disse il padre.
- oh quasi dimenticavo la scuola- iniziò il padre.
-ehm...dimenticatela pleasee!-rispose Thalia assumendo un'aria da bimba

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Tadà

Sono ritornata con una nuova storia, con questa mi impegnerò di più.

Sono ancora indecisa se mettere qualcosa di fantastico anche se ripeto, non so se sono all'altezza

Anyway fatemi sapere cosa ne pensate sui commenti e come sempre se volete votate.

(Scusate per eventuali errori, non ho ricontrollato).

Quando ci saranno tante stelline continuerò lol

Kisses

Alice Academy               || AA❣||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora