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Thalìa

- Thaliaaaa!!... Svegliatiii!- la chiamò il padre dal piano di sotto.
-sisi- borbottò Thalia sistemandosi meglio sul letto. Era così stanca, da non riuscire a muovere nessun muscolo.
"Quanto è comodo il letto oggi" pensò.
Sentiva la voce del padre che si avvicinava.

-Thalia, se non ti alzi subito ti butto giù io- l'avvertì il padre per l'ultima volta.

-Mh perché _ mugugnò lei _ altri 5 minuti...o..o forse 10- disse bisbigliando l'ultima parte.

Il padre la lasciò dormire un altro po', sapeva che non si sarebbe svegliata.

Thalia scese alle 13:30 vestita e leggermente truccata...

-Eccola la bella addormentata- disse Jhonny portandola in giro.

-Papà, evita di fare il simpaticone- disse Thalia mentre si versava il caffè.
Thalia aveva un talento: smerdare la gente.

- Sai che quando non vado a scuola la mattina per me non esiste- concluse ovvia.
- Domani inizi la scuola- le riferì il padre di colpo.
Thalia sputò il caffè.
- Cosaaa?! Domani?!? dai almeno una settimana- sbuffò Thalia fissando il padre.

-Prima è meglio è. Poi questa scuola è fantastica e scommetto che ti piacerà!- disse il padre, beccandosi un'occhiataccia.
"Mh col cazzo" pensò la ragazza.

- almeno vai tu a comprare i libri- affermò Thalia posando la tazza sul lavello.

Non aspettò la risposta del padre ma si precipitò in camera.
Prese il cellulare e subito chiamò Sarah.
< Stronzettaaaaa! Perché ieri non mi hai chiamatoo? >domandò direttamente l'amica.
<Stronzetta lo dico ioooo! Non ho avuto tempoo>
Rispose lei.
< Non hai avuto tempo per me?!
Mi sento ferita nel profondo> scherzò Sarah.

< Baby,io ho sempre tempo per te.> disse Thalìa imitando una vocina strana, per poi scoppiare a ridere.
<Ma ieri ero impegnataa a sistemare la super mega villa, che sottolineo, è enorme. Alcune parti della casa hanno le pareti in vetro. Quando verrai da me vedrai> disse emozionata.

<Che figataaa> rispose l'altra e aggiunse <e la scuola? Conoscendo tuo padre sono sicura che starai una settimana a casa ahaha>

< È inesatto. Domani inizio> sospirò Thalìa. Ricevette un semplice "ohh" dall'altra parte.

< Dai, magari mi scontrerò con un bel ragazzo, incontrerò una viziata psicopatica che cercherà di rovinarmi la vita...> disse Thalìa per scherzare.

<Oh si, i tuoi occhi si scontreranno con quelli di un figone..> cominciò Sarah con voce teatrale ma venne interrotta dalla grande risata di Thalìa.
<si ahahha faranno la guerraa zaa za> continuò T. facendo ridere anche l'amica.

< Secondo me è uno scherzo di papà... si deve esserlo per forza! E se non lo è, ti assicuro che domani a scuola non ci vado nemmeno morta> concluse Thalìa sicura di sé.

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Il giorno seguente
(In auto)
<Andrà benissimo vedrai> disse johnny per incoraggiare la figlia.
Thalìa gli lanciò un'occhiataccia.
Erano davanti alla scuola.

Non voleva scendere. Era ansiosa, aveva paura di aver dimenticato qualcosa.
<Papà non mi sento bene, sto per svenireee> disse lei portandosi la mano sulla fronte.
<cammina> replicò il padre.
Sbuffò e dopo un "che palleee" uscì sbattendo forte il portone.
"Mado' sembro una viziata" pensò Thalìa. Ma quella situazione era difficile, tutto era difficile per Thalìa e la cosa più difficile da accettare è che non riusciva a capire il perché.

Si girò e rimase semplicemente stupita. Prima non aveva visto la scuola.
"Oh santi numi!" disse a bassa voce e aggiungendo mentalmente "Per la folgore di Zeus" o "per la coda di Poseidone" "per tutte le civette di Atena" e ancora ...
La scuola era uguale a quelle che si vedevano nei film o addirittura più grande.
Era enorme, "qui è tutto enorme" pensò la ragazza, e moderna. Davanti c'era un grande giardino e un sacco di studenti: si vedeva la squadra delle cheerleader fare delle prove, la squadra di basket, la band della scuola e tanti altri con addosso la divisa della scuola. C'era un gran baccano. Gli studenti sembravano felici di stare lì: ridevano e scherzavano, si salutavano tutti...
Beh Thalia non era proprio la felicità in persona.
L'unica cosa positiva era che, con così tanta gente, nessuno si sarebbe accorto di lei.

Comunque, aveva notato che quella del padre era l'unica auto ed era strano. Poi la scuola era rigorosamente recintata

Dopo essersi sistema lo zaino, si avviò. Avvicinata al cancello chiuso, questo si aprì e tutti si girarono verso lei... "Merda" ed entrò velocemente dentro la scuola dove una ragazza, non appena la vide, le corse incontro presentandosi.
< Ciao, benvenuta alla Alice [Elis] High School!Tu devi essere Thalìa!? Io mi chiamo Raven Carmine ,piacere. Ti farò fare un giro della scuola e ti informerò dei vari progetti e come funziona qui> disse velocemente la ragazza con tono allegro. Aveva probabilmente la stessa età di Thalìa e aveva dei bei capelli ricci, un sorriso bianco bianco che contrastava la sua pelle scura.
<Oh...ehm va bene> rispose Thalìa presa alla sprovvista, ma cercando comunque di sorridere.
<Bene! Andiamo!> disse urlando leggermente e trascinò Thalia.

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Ciao ragazzuolee

(THALIA E IL PADRE NELLA FOTO)
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