Certe cose non si dimenticano

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Emma torna a casa con tante buste e con Santiago, entrano Santiago sembra già a casa sua e si butta sul divano ed Emma mette a posto la spesa
Emma: Santi una domanda ma la mamma
Santiago: Mami sta
Il piccolo ci pensa un po e poi risponde
Santi: a lavoro in una città che non mi ricordo il nome
Emma ride e prepara il pranzo
Pov's Stefano:
Sto in ansia sto arrivando a casa di Emma dove ci sta Santiago, mi sento una merda ancora una volta perché lei è sempre superiore a me, in fondo lei voleva una famiglia con e anche io la volevo, però è successo con un'altra che in quel momento mi sembrava la cosa giusta
Stefano arriva e parcheggia si mette il cappuccio e si dirige verso il portone e suona
Santi: Emmaaa posso aprire
Emma: Arrivo io
Emma apre con Santiago in braccio
Santiago: Papà
Dice il piccola mentre gli salda in braccio
Stefano: Piccolo, posso?
Emma: Si
Emma è in pieno imbarazzo così anche Stefano, mentre il piccolo corre per casa in cerca di regali, Emma è in cucina
Santi: Emma ma tu non usi giocattoli?
Stefano: Smettila vai a vedere la tv
Il piccolo va a vedere la tv, Stefano entra in cucina
Stefano: Scusami del casino che fa Santiago veramente potevi anche rifiutare
Emma: Ma lui non mi da nessun problema sono altre le persone che mi danno fastidio
Dice Emma con una risata nervosa, mentre mescola il sugo, Stefano chiude la porta dietro di se e si avvicina a lei
Stefano: Ascoltami è da un paio di settimane che mi sento di merda, mi dispiace da morire ma ormai è andata lo so tu mi odi, lo so ma io non riesco
Emma: No Stefano tu non hai capito nulla io ci sono stata male non tu, io sono passata per la seconda volta come la cornuta d'Italia, io mi sono sentita stupida no tu capisci ecco perché tu non mi odi ma se era al contrario tu mi odiavi e come
Emma con la voce quasi rotta dal pianto continua a cucinare
Stefano: Io ti amavo
Emma: Si infatti alla prima bella ragazza che hai visto io non esistevo più, ti prego Stefano non dire queste cazzate perché solo ed esclusivamente io ci credevo che potesse funzionare ed è andata di merda, ma meglio così, mi sono innamorata di uno che in realtà non esisteva
Emma gli scende qualche lacrima
Stefano: No non piangere, non dire così
Entra il piccolo
Santi: Ho fame
Stefano: È quasi pronto andiamo a lavare le mani
E lo prende in braccio
Santi: Emma perché piangi?
Stefano: Perché ha tagliato le cipolle
Emma finisce di preparare la tavola e si siedono, Stefano mangia pochissimo ed ha sembra lo sguardo sul piatto, Emma uguale mentre il piccolo è tutto contento
Santi: Emma posso stare per sempre con te
Stefano: Addirittura per sempre, e me, la mamma?
Santi: vabbè ogni tanto poi ci vediamo
Emma ride
Emma: Qui puoi venire tutte le volte però devi stare con mamma e papà
Santi: Va bebene
Stefano: Si dice bebene?
Santi: Si vero Emma
Emma fa segno di si e si mettono a ridere, il piccolo si mette sul divano e tempo di cinque minuti si addormenta, Stefano prova ad aiutare Emma
Emma: Ci penso io
Stefano: Adesso la smetti quindi io ti aiuto vuoi o non vuoi
Finiscono di pulire
Emma: Posso prendere il piccolo cosi lo porto in camera
Stefano: C'è bisogno di chiedere?
Emma delicatamente prende il bambino e lo porta in camera
Stefano: Emma ti posso chiedere una cosa?
Emma: Che c'è?
Stefano: Dovrei fare una doccia
Emma: Ma non hai una casa
Stefano: Hai ragione togliamo il disturbo, prendo Santiago e andiamo a casa
Come Stefano si alza Emma lo stringe dal polso
Emma: Stè no ti prego, scusa ho sbagliato non volevo
Stefano: Ma no tranquilla hai ragione
Emma: Stefano mi dispiace ok ti chiedo di nuovo scusa potete stare senza problemi
Emma lo abbraccia, Stefano la stringe a se come una bambina, le sue mani strette ai fianchi, sono a pochi millimetri, si toccano con il naso
Emma: Nonono
Dice con poca voce
Stefano: Scusami
Emma: Vai a fare la doccia vai
Stefano va in bagno, Emma beve un sorso d'acqua e va in camera accende la tv abbassa il volume, e si toglie le scarpe e si sdraia vicino al piccolo, dopo una decina di minuti entra Stefano con l asciugamano intorno alla vita a dorso nudo
Emma: Oddio mi hai fatto prendere un colpo
Stefano: Addirittura, un piccolo problema mi mancano le mutande come faccio
Emma: Ci deve stare qualche paio di mutande al comodino destro secondo cassetto
Stefano un po sconvolto segue le indicazioni e trova le mutande
Stefano: Di chi sono Fabio? o Mattia?
Emma: Chi? Mattia?
Stefano: Il tuo Briga
Emma: Tu stai messo male comunque sono di Antonino
Stefano si sta per togliere l asciugamano
Emma: Che Cazzo fai
Con voce alta e poi a bassa la voce per via del bambino
Stefano: Nulla di nuovo che non hai già visto
Emma: Senti mo ti butto di sotto senza mutande ma come ti permetti a dire una cosa del genere
Stefano: Ahahahahaahha perché non è vero?
Emma: Smettila
Stefano: Guarda che ti conosco e lo so che in fondo vuoi ridere, ma il tuo orgoglio e più forte
Emma accenna un sorriso, Stefano fa finta di uscire dalla stanza ma fa scivolare l asciugamano e si infila le mutande
Emma: Sei uno stronzo deficiente e si gira e chiude gli occhi
Stefano: Posso stare anch'io sul letto
Emma fa cenno di si, si addormentano Emma si gira verso il bambino e gli posa la mano sulla pancia Stefano fa lo stesso ma appoggia la sua mano su quella di Emma, Stefano mette le sue gambe sopra a quelle di Emma; Ma ha interrompere tutto è il telefono di Stefano, Emma si alza subito seguito da Stefano
Stefano: Pironto, si Marcello stiamo arrivando
Stefano: si deve registrare adesso perché ci è stato un cambiamento
Emma prende la borsa Stefano prende Santiago
Stefano: Vieni con me
Emma: No per oggi io e te basta così, ciao

Eccomi allora partendo dal presupposto che è tutta fantasia al contrario dell'altra storia, Stefano e Emma per me restano della storia e anche se non torneranno più insieme io voglio continuare a scrivere questa storia
Spero che vi piace, commentate e mettete ★★ Baci Stella♡♥

Emma&Stefano... La Storia Continua.!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora