prologue

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"Siamo arrivati." Sono le parole di mio padre a riprendermi dal mio dormiveglia,e a farmi aprire gli occhi di scatto.

"Siamo davvero arrivati a Miami,mammina?" Chiede mia sorella Kimberly battendo le mani. É davvero sorprendente come lei abbia così tanta energia a qualsiasi ora del giorno.

Mi sporgo per guardare fuori dal finestrino,e tutto ciò che noto sono delle palme, tutte perfettamente allineate, scorrere sotto i miei occhi, mentre proseguiamo il nostro viaggio in macchina.

Controllo l'ora sul mio IPhone e noto che sono ben le dieci del mattino.Siamo partiti ieri pomeriggio da Londra, e guardando Miami, devo dire che non mi manca per niente.

"Sì Kim, siamo a Miami." Kimberly inizia a saltare seduta dal suo posto, esaltata.

Dopo circa dieci minuti arriviamo difronte ad una Villa,posta in una spiaggia isolata un po' dal centro,ma rimane comunque difronte alla spiaggia.

Scendiamo dall'auto,e io faccio un giro su me stessa per realizzare davvero di trovarmi qui, nella città dei miei sogni.

"Papà, quindi quando conosceremo i tuoi nuovi clienti?"chiedo distrattamente, mentre scarico le due mie valigie dal bagagliaio.

"Se riusciamo a sistemarci per bene, entro stasera verranno a cena loro, o credo che andremo in qualche locale.Opto di più per la seconda proposta,il cibo di tua madre non è uno dei migliori."Ridacchia, ed io scoppio in una fragorosa risata.

"Ho sentito tutto!E a quanto pare la mia cucina non è adatta al tuo livello!Cercati qualcun'altra che ti prepari una cucina meglio della mia!"Sentiamo mia madre esclamare dalla soglia della porta,decisamente diverita,e che ride sotto i baffi.

Io scuoto la testa, divertita dalla situazione.

"Isabel,tesoro, sai che adoro tutto di te."Mio padre le si avvicina, e le stampa un bacio sul naso.Ovviamente prima di essere interrotti da una bambina di 5 anni.

"Dai papino,apri!" Lo tira dalla camicia, e mio padre infila le chiavi nella serratura della porta, girando infine la chiave.

La porta si apre davanti ai nostri occhi, rivelando in tutta la sua bellezza il salone principale.
A destra c'è un enorme televisore a plasma incastrato al muro, e difronte ad esso, un enorme divano nero a forma di L,e un piccolo tavolino trasparente.
Difronte, un po' più in fondo, invece c'è la cucina sui toni del bianco e del nero, esattamente come il salone.
A sinistra invece le scale che portano al piano di sopra,e, sempre a sinistra ci sono due poltroncine in vimini, con un tavolinetto posto di fronte, che si affacciano sul giardino,dove di conseguenza si può vedere anche il mare,visto che è una vetrata.

Salgo le scale insieme ai bagagli, per poi cercare la stanza adatta a me.

Entro in una che mi capita sott'occhio, ha il letto matrimoniale,e un grande quadro molto romantico appeso sopra al letto. Questa è chiaramente quella dei miei genitori.

Proseguo avanti, apro un'altra porta e trovo una stanza tutta rosa. Di qualsiasi sfumatura, e riesco facilmente ad individuare i peluche di mia sorella.Questa è la sua.

Infine entro nell'ultima stanza che trovo a destra,è sui toni del beige e del blu,con il letto ad una piazza e mezza.Ci sono tutti i miei premi vinti quando avevo 4 anni, a quei tempi facevo ancora danza.Una delle grandi fissazioni di mia madre. Appena entrata difronte ho la scrivania, dove al muro ci sono già attaccate le foto con Melanie,la mia migliore amica,prima che se ne andasse.
Difronte al letto c'è un enorme finestra, che da su un mini balconcino,e affianco ad essa,l'armadio.

Amo di già questa stanza, e la parte più bella e la finestra che da come vista sul mare.

Inizio a disfare i bagagli e a sistemare ordinatamente i vestiti nell'armadio. Dividendoli per categoria:da un lato tutte le mie innumerevoli gonne e le mie maglie abbinate ad esse. Da un altro i vestitini, e da un altro i capi più sportivi.

Guardo l'ora sul cellulare, sono le dodici e mezza e mia madre a non mi ha ancora chiamata per pranzare,quindi prendo il necessario per andarmi a fare una doccia.

L'unica porta che non ho aperto deve essere il bagno.
Non mi sbagliavo.

Mi spoglio, ed entro nella doccia.
L'acqua calda mi rilassa i muscoli, e aiuta davvero a pensare.Sono qui a Miami da qualche ora, e decisamente mi sento già meglio,sento come se questa mia permanenza qui mi aiuti davvero molto,soprattutto in futuro.E sento anche, come se qui tutto andrà davvero bene, e io non finisca chiusa di nuovo in a casa,come è succeso dopo la morte di Melanie.

Esco dalla doccia, e metto i vestiti più casual e radom che ho nell'armadio.Ovvero una semplice camicia a scacchi rossa e blu, con sotto una shirt bianca, abbinati a dei jeans blu e a delle converse bianche.
Asciugo i capelli e metto un filo di mascara.

"Lydia,vuoi scendere?" Urla,letteralmente mia madre dal piano di sotto.

Corro per le scale, cercando di non inciampare, e mi dirigo verso la cucina dove lei è intenta a sistemare le stoviglie.

"Eccomi." Mi fiondo da lei, e poggio i gomiti sulla penisola.*(nota autrice:mi auguro sappiate cos'è una penisola, in cucina.In caso fosse il contrario, è diciamo quella specie di mobile dove puoi fare colazione, senza aver bisogno necessariamente del tavolo.Spero sia stata chiara.*)
"Andresti a fare la spesa?Io e tuo padre conosciamo già la città, e lui comunque ti ha già scritto dove si trova il market più vicino. Visto che hai già la patente,prendi la sua macchina, ci metti meno tempo."Annuisco,recupero le chiavi e i due bigliettini che indicano la strada,e ciò che devo acquistare.

"Non fare tardi, e non ti perdere!" Mi grida mia madre, prima che io richiudessi la porta alle mie spalle.

Arrivo,sorprendendomi di me stessa, sana e salva al mini-market che si trova a qualche isolato da casa mia.

Scendo e proseguo all'interno,cercando di occupare meno tempo possibile per comprare tutto il necessario.

Vado avanti con il carrello, controllando di tanto in tanto la lista che mi ha dato mia madre.Mi abbasso per prendere l'ultimo pacco di pasta presente nello scaffale. Ma non tutto va come previsto,e quindi non mi ritrovo ad essere l'unica a dover acquistarlo.

Abbasso lo sguardo e noto un ragazzo,che avrà circa la mia età, dalla possente muscolatura che risalta dalla maglia, e il ciuffo castano un po' ribelle. Lo trovo guardami con aria interrogativa, prima di sfilarmi dalle mani quell'ultimo maledetto pacco di pasta.

"L'avevo visto prima io, quindi è sicuro che lo compro io." Affermo,sicura. Infondo è la verità.

"Senti ragazzina, lo prendo io e fine della storia." Cerca di metterlo nel suo carrello,quando glielo sfilo dalle mani, per metterlo nel mio.

"Non credo proprio."Lo guardo con aria di sfida, per poi correre alla cassa.

La prossima volta è meglio che vada mia madre a fare la spesa,decisamente.

Pago tutto, e sistemo le buste in auto, per poi tornare a casa.

"Tesoro, come mai tutto questo tempo? È successo qualcosa?" Chiede mia madre,mentre sistema i capelli a Kimberly, che sta già guardando i cartoni.

"Assolutamente nulla,avevo sbagliato strada." Dico.

Finisco di sistemare la spesa, e vadoa sedermi accanto a Kim,finché mio padre non fa irruzione nella stanza.

"Stasera andremo a cena con i miei clienti, hanno dei figli della vostra età,non so se siano maschi o femmine,ma non vi dispiacerà conoscerli."

NOTA AUTRICE:
SÌ, SONO TORNATA CON UNA NUOVA STORIA, CHE DECISAMENTE VOGLIO PORTARE AVANTI, PERCHÉ HO UNA TRAMA BEN CHIARA E BEN PRECISA IN MENTE!
SPERO CHE FINO A QUI VI ABBIA INCURIOSITO,ADESSO METTIBA SCRIVERE IL CAPITOLO 1, PERCHÉ DAVVERO NON VEDO L'ORA, CI HO PENSATO TUTTA LA NOTTE, E STO FINENDO DI SCRIVERE ADESSO,E SONO LE 5:50 GIUSTO PER FAR CAPIRE LA SITUAZIONE!
SPERO CHE VI PIACCIA!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2016 ⏰

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Into You;Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora