Il segreto di Amira.

2.1K 84 13
                                    

CAPITOLO TERZO: Il segreto di Amira.

La sveglia del cellulare squillò più volte mentre la luce del sole filtrava attraverso le fessure delle persiane. Amira con un mugolio aprì gli occhi, sbadigliando rumorosamente, e disattivò quel rumore fastidioso per poi mettersi seduta e sorridere inconsapevolmente. Aveva passato un serata meravigliosa con Robert tra baci, risate e qualche argomento riguardo al lavoro, poi erano rientrati in albero verso le tre di notte, stanchi ma felici. Si erano dati una semplice buonanotte, fatto solo di parole, sguardi e dita intrecciate. La ragazza corse in bagno, era in ritardo, e dovette prepararsi in soli venti minuti. Decise di indossare una maglietta rossa e una gonna nera che arrivava fino al ginocchio, calzò un paio di Vans nere e si sistemò i capelli, ancora umidi a causa della doccia, meglio che poté e poi raggiunse di fretta la hall, dove trovò Robert, Susan e Jeff ad aspettarla.
"Buongiorno, scusate il ritardo." disse Amira non appena fu vicina ai tre con la sua agenda stretta tra le mani. Robert alzò gli occhi su di lei, nonostante fossero nascosti dagli occhiali da sole, e le regalò un sorriso ampio mentre Susan sbuffava e li guardava di sottecchi.
"Ha dormito poco, signorina Taylor?" le chiese Susan, scrutandola in viso, e poi lanciò un'occhiata anche al suo ex marito e parve scioccata.
"Sono andata a letto molto tardi, verso le tre. Ho lavorato, dovevo riorganizzare gli impegni del signor Downey."
Robert rise e si alzò, facendo segno alle due donne e all'autista di seguirlo, così si recarono sul set con una sola macchina: Amira era seduta accanto a Jeff, mentre dietro c'erano Robert e Susan.
"Signorina Taylor, ha saputo che stanotte qualcuno ha illegalmente fatto il bagno nella piscina comunale?" le chiese il suo capo, sorridendole nello specchietto, mentre digitava freneticamente sullo schermo del suo I-phone. Amira si trattenne dallo scoppiare a ridere e annuì solamente, mordendosi l'interno della guancia per timore che Susan potesse capire che erano loro ad aver fatto il bagno. Poco dopo il suo cellulare vibrò e lei intuì che era stato Robert a scriverle un messaggio, lo tirò fuori dalla tasca e lo lesse:
Stamattina sei splendida, hai un sorriso che fa invidia alla luminosità del sole. É merito mio, forse? ;) -R'.
Perché dovrebbe essere merito tuo? ieri sono stata in camera mia a lavorare per te!-A
Quanto sei scema?! Si vede lontano un miglio che passare la serata con me ti ha messa di buon umore. -R
Beccata! :p -A
Ho voglia delle tue labbra. Ora. -R
Robert... -A
Sono serio. Voglio tornare a ieri sera, in quella piscina, con te, con i tuoi baci e le tue mani su di me. -R
Susan ci sta guardando. Ne parliamo dopo. -A
Effettivamente gli occhi di Susan rimbalzavano come palline di ping-pong da Robert ad Amira con un'aria accigliata e infastidita. Robert la guardò e alzò le spalle.
"Era il regista, ci aspetta."
Era evidente che la sua ex moglie non gli credesse, ma per il resto del tragitto lui ed Amira evitarono qualsiasi contatto, sia visivo che telefonico. Arrivarono sul set dieci minuti dopo e subito si misero a lavorare. Quella mattina avrebbero girato la scena dell'aeroporto, quella in cui Hanc incontrava sua figlia per portarla a conoscere nonno Palmer. Quando ebbero finito di preparare gli attori la parte difficile iniziò: vennero sistemate telecamere, luci, effetti, fotocamere e il regista strillò un 'ciak' che diede moto all'azione. Amira si sistemò dietro al regista perchè aveva deciso di godersi la bellezza di Robert a tutti gli effetti e non restando seminascosta in un angolino. Aveva gli occhi totalmente persi ad ammirare le abilità recitative del suo capo, sorrise nel vedere con quanta dolcezza si rivolgeva alla piccola attrice che interpretava sua figlia e le si scaldò il cuore quando lui strinse la mano della piccolina e rimase stupita di come, ancora una volta, aveva reso speciale il suo personaggio e la scena. Le riprese proseguirono per tutta la mattinata e per buona parte del pomeriggio, solo all'ora di pranzo ebbero una breve pausa. Amira si allontanò un attimo per fare una chiamata. Due squilli e la voce gentile di una donna rispose.
"Pronto, chi parla?"
"Signora Ross, sono Amira Taylor, l'ho chiamata la settimana scorsa. Ricorda?"
"Oh ma certo! Temevo non chiamassi più e sono sollevata che tu lo abbia fatto. Dimmi tutto."
La ragazza si guardò attorno per controllare che nessuno l'ascoltasse ma, non sicura, si allontanò maggiormente.
"Le volevo dire che stasera sono libera e quindi ho la possibilità di aiutarla alla mensa per la cena."
"Sarebbe perfetto! Sono arrivati tre nuovi ragazzi e abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile"
"Allora ci vediamo per le 19,30?"
"Molto bene, Amira. A stasera."
"A stasera."
"Con chi stai parlando?"
Amira sobbalzò e si voltò con una mano sul cuore che batteva forte, poi si rilassò quando riconobbe Harold.
"E tu da dove esci? Comunque, stasera ho un impegno." rispose la ragazza, incamminandosi di nuovo verso il set assieme al suo collega.
"Dovevo svolgere delle commissioni per Robert. Non trovi divertente il fatto che tra di noi lo chiamiamo per nome?"
Amira ci pensò su e poi, ridendo, annuì seguita da Harold. Giunsero presso la postazione del loro capo e lo videro seduto nel tentativo, per altro scarso, di sistemarsi la cravatta.
"Le serve una mano?"
Robert sollevò lo sguardo su di loro e fece cenno di sì col capo, sedendosi sulla sedia personale, per poi lasciare che le mani esperte della sua assistente lo aiutassero. Sentire le dita di lei sfiorargli il collo provocò una serie di brividi lungo la schiena, voleva stringerle i fianchi, baciarla, tenerla stretta a sè come avevano fatto qualche ora prima, voleva soltanto seguire la sua volontà e lasciar perdere le apparenze e gli obblighi che aveva verso quel mondo che odiava. Era stanco di fingere anche riguardo ai suoi sentimenti. Baciò il dorso della mano di Amira soltanto quando Harold si allontanò, stando attento che nessuno lo guardasse, e lei gli fece un sorriso ampio che lo fece sorridere a sua volta.
"Di nuovo in scena!"

A New Start For UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora