Purrfect Love

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La suoneria squillante della sveglia di Harry dovrebbe essere annoverata, di diritto, nella pole position della classifica mondiale dei suoni più fastidiosi per un essere umano.

Questo è, pressappoco, il primo pensiero che la mente di Louis elabora ogni dannata mattina.

Un mugolio al limite del pietoso è, invece, il primo verso emesso dalle sue labbra.

Louis, strappato violentemente da un sogno i cui particolari stanno già scivolando via, mantiene con ostinazione gli occhi chiusi e si rannicchia su se stesso, le mani premute debolmente sulle orecchie, in un inutile tentativo di sfuggire all'odioso din din din. Sente comunque il respiro lento e cadenzato di Harry trasformarsi in un piccolo sussulto, segno che anche lui si è finalmente svegliato. Louis sospira impercettibilmente non appena il suo ragazzo, con un piccolo sbuffo, rotola su un fianco ed allunga un braccio per disattivare la suoneria.

La stanza torna ad essere silenziosa e Louis, soddisfatto, lascia la presa sulle proprie orecchie. Le palpebre ancora abbassate, si stiracchia leggermente e strofina il viso sul cuscino, allungando alla cieca una mano per aggrapparsi al corpo di Harry.

"Buongiorno" la voce roca di Harry gli fa dischiudere un occhio. Louis mugola qualcosa di indefinito in risposta, concedendogli un piccolo sorriso addormentato. Harry lo imita di riflesso e abbassa il volto per piantargli un bacio umido sull'angolo della bocca.

"Mhm" mormora Louis, accarezzandogli pigramente il fianco nudo.

"Sono esausto" confessa Harry, colpendogli l'orecchio con la sua inflessione così rauca, tipica di ogni suo risveglio. Louis sbadiglia rumorosamente e "Non alziamoci dal letto, ti prego" parla per la prima volta, in un sussurro che si incrina in alcune sillabe a causa del sonno. Harry strofina le labbra curvate in un ghigno sulla sua spalla e "Amore" pronuncia semplicemente, in un dolce rimprovero. Louis sbuffa e, solo dopo una deliziosa scia di piccoli baci lungo il collo, si decide ad aprire completamente gli occhi. Puntella un gomito sul cuscino.

"Buongiorno" ripete Harry, la voce esageratamente roca che inizia già a sfumare.

"Ciao, piccolo" replica Louis, donandogli un casto bacio sulle labbra schiuse.

"Doccia?" propone Harry, accarezzandogli una guancia.

"Mh-mh" acconsente Louis, sbadigliando una seconda volta. Si lascia cadere a peso morto sul materasso ed allunga i muscoli delle braccia e delle gambe, stiracchiandosi e rilasciando un gemito basso e prolungato.

Solo dopo un paio di minuti si decide a sollevarsi, con un piccolo scatto della schiena. Si libera delle coperte e strascica i piedi nudi verso il bagno, stropicciandosi gli occhi ancora impiastricciati dal sonno.

Harry sta già facendo scaldare l'acqua contro le pareti della doccia e Louis gli sorride complice, prima di preparare due grandi asciugamani e appenderli sui ganci appositi del bagno. Mentre Harry sistema un tappetino bianco fuori dalla doccia, Louis si spoglia della maglietta che utilizza come pigiama, gettandola incurante sul pavimento.

"Ringrazia che ci sono io che pulisco per terra" sbuffa Harry, sfilandosi i boxer neri, tesi sul davanti.

"Non sono così schizzinoso" ribatte Louis, rabbrividendo per l'aria fredda del bagno. Harry rotea affezionato gli occhi ed entra nella doccia, sibilando tra i denti per il piacevole calore dell'acqua. Louis infila i pollici dentro i propri boxer, facendoli scivolare a terra in una pozza grigio scura, e si libera dei calzettoni.

"Freddo freddo freddo" pigola, saltellando sulle punte fino a superare il tappetino. Appoggia un piede sul piatto già bagnato e scivoloso della doccia e si aggrappa alla mano che gli porge Harry, dandosi lo slancio. Quando entrambi sono completamente dentro la doccia, Harry si accerta di chiudere bene le ante ed aumenta il getto dell' acqua.

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