8° Capitolo

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Dopo di loro era arrivato il mio turno...

Ero pronta a sfidare la morte.

A lavoro molti miei colleghi conoscevano il libro, Soprattutto il capo, che lo sapeva quasi a memoria,
Come se lo avesse scritto lui.

In uno dei normalissimi giorni di lavoro, chiunque entrasse nell'ufficio del capo non usciva più, non avevamo mai capito il motivo,
Ma ognuno di noi, uno per uno, lo capì per sé.

Io fui una di quelle che venne convocata insieme a Anna.

La stanza era molto calda, ci si sentiva come fosse una giornata in pieno agosto, eppure lui non sembrava dimostrare che sentisse caldo o che sudava.

Non l'avevo mai visto veramente.
Era un uomo non molto alto, abbastanza grosso e calvo, vestito come se dovesse andare ad un funerale, ma non aveva per niente un'espressione alquanto triste.

Ci fece compilare un test e ci portò in una stanza molto luminosa che profumava di cioccolata.

Rimanemmo lì per un po' di tempo,
Poi ci fece uscire uno per uno.

Il giorno dopo ero libera, ma ormai avevo rinunciato alle ricerche, e decisi di uscire per fare delle faccende.

Il giorno dopo andai normalmente a lavorare e verso la fine della mia giornata di lavoro venni nuovamente convocata dal capo.

Appena entrata mi offrì un caffè, del resto non ricordo più nulla.

Diagnosi Di MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora