Prima di tutto vorrei specificare che questa storia era in spagnolo, quindi se molte cose non hanno senso non vi so dire se la colpa sia dell'autrice che non sa scrivere nella sua lingua, di google traduttore che traduce una merda, o mia che non ho mai studiato spagnolo. Fatto sta che ho migliorato tantissimo la traduzione di Google Traduttore che davvero era in leggibile provando a dare una mia interpretazione logica alle frasi, ma in alcuni punti davvero non ce l'ho fatta. (Frasi sottolineate). Dopo aver tradotto questa storia e la precedente, ho iniziato ad apprezzare Nina, almeno lei è scritta in modo decente. Buona Lettura.
Tratto da un giornale locale: diversi omicidi si sono verificati senza alcuna spiegazione sul colpevole, da alcuni giorni abbiamo una testimonianza su quello strano personaggio e qui ritroviamo ciò che la persona ha detto:
Stavo tornando dal mio lavoro che non è molto lontano da casa mia, sentivo una presenza a pochi passi dietro di me, pensavo che fosse una persona, ma quando mi voltai non c'era nessuno, ma osservando il passaggio, ho visto un'ombra con in mano qualcosa, quando torno a girarmi vedo una giovane donna, dal corpo sembrava un'adolescente e il suo viso era anormale, inciso con un sorriso gigante, e vedendo quella bocca e gli occhi neri pieni di vuoto mi sfuggì un grido, immediatamente la giovane che teneva in mano un coltello si lanciò verso di me, io
reagii parando il colpo con la mia valigetta e corsi subito a casa mia, perdendola di vista in prossimità della mia casa e guardai fuori dalla finestra per vedere se era lì e il fatto di non vedere niente mi calmò, dal nulla sento qualcuno salire le scale e rimango congelato pensando che qualcuno sarebbe venuto rapidamente lasciare vedo in vendita [->questa frase non sono proprio riuscita a capirla ne a migliorarla] e mi sono girato urlando più forte che potevo, e sentii una fitta dalla psicopatica che era intorno a casa mia, avevo un emorragia alla spalla e corsi in una stanza per chiamare la polizia, nascosto sentivo i suoi passi sempre più vicini, lascio questo nascondiglio e sento in un sussurro il raccapricciante detto (è l'ora di dormire) è il momento di dormire[ -> non ho la minima idea del perché ci sia scritta due volte la stessa cosa, una tra parentesi e una no] quando mi svegliai sentendo la polizia, ho sentito aprirsi la finestra della camera di mia sorella quando iniziai ad intravedere una scia di sangue e un odore ripugnante quando la mia vista iniziò a schiarirsi con il buio vidi il corpo di mia sorella sventrato e sul muro erano state scritte poche semplici parole nel sangue, "perché non eri a dormire?".
Origini di Jenn the killer
Jennifer Hudson, una ragazza di 12 anni, viveva con la madre e due fratelli più piccoli. Jennifer non era molto socievole con le persone, era sempre presa in giro e veniva maltrattata da loro. Jenn amava le CREEPYPASTA e trascorreva la maggior parte del tempo a leggerle, ma quelle che amava più di tutte erano quelle di quegli assassini liberi, anche se raramente l'attiravano quelle storie e il carattere, a volte è stato video-giochi o giocare con i suoi fratelli minori. [-> boh?]
Jennifer, un Lunedì, si alzò e aprì le tende della sua stanza, non era una di quelle entusiaste di andare a scuola o di far entrare la luce del sole, ma dal momento che si erano trasferiti nella casa da poco, si mise a fissare il luogo dalla sua finestra. Jenn andò a lavarsi la faccia e andò al computer per leggere una creepypasta per la milionesima volta, finito di leggere la storia, bussarono alla porta della sua stanza, Jennifer aprì la porta ed erano i fratelli più piccoli, Susan e Angelo. Susan aveva 7 anni, capelli biondi, e anche Angelo aveva sette anni e i capelli biondi.
Angelo e Susan dissero alla sorella: Buongiorno (con la voce innocente)
Jennifer: buon giorno piccoli miei
Angelo e Susan corsero verso il basso con un sorriso innocente sul volto quando videro Jennifer sveglia. Jenn andò verso il suo armadio per prendere i suoi vestiti per andare a scuola e dentro l'armadio aveva un poster di Jeff the Killer attaccato lì, Jennifer mantenne lo sguardo dell'immagine che aveva un sorriso agghiacciante fin quando la madre di Jenn urlò il suo nome e le disse di scendere a fare colazione. Jenn reagì, prese la borsa e corse giù, fece colazione con i suoi fratelli e andò in giardino e mentre aspettava i suoi fratelli, guardava fuori, una ragazza per passare al lato opposto di Jennifer la spinse e Jenn si alzò e lasciò la sua mano sul pugnale, in quel momento Angelo e Susan corsero giù.
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Credi davvero di conoscere TUTTE le Creepypasta?
FanfictionSono milioni i Creepypasta che si potrebbero nascondere nell'oscurità della tua stanza, credi davvero di conoscerli tutti? (Raccolta di Creepypasta, dalle più conosciute alle più rare e semisconosciute)