PENSIERI DURANTE IL VIAGGIO

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Le prime ore di viaggio passano abbastanza velocemente ma, dopo la prima sosta di mezz'ora, il tempo sembra scorrere a rallentatore. Inzio ad essere stanca di stare seduta cosí provo a concentrarmi sulla musica: inzio ad ascoltare Grace Kelly di Mika e, non so perchè, questa canzone mi riporta indietro alla mia infanzia e mi ricorda di un particolare avvenimento che ultimamente mi tormenta spesso.

11 anni prima.
Erano circa le 16 di pomeriggio e una bambina dai lunghi capelli neri correva disperata per i corridoi della vecchia tenuta di campagna. Era decisa a non mangiare la marmellata di pesca per nessun motivo al mondo. Lei odiava la pesca. La nonna della bimba, una signora sui sessant'anni, la rincorreva rimproverandola " Margherita vieni subito quí" strillava affannata "Non puoi continuare a mangiare delle schifezze"
La bambina giunta vicino alla portafinestra che immetteva sull'ampio balcone si fermò ad osservare la donna che voleva obbligarla a mangiare. Nemmeno alla scuola materna lo facevano: se non voleva mangiare nessuno la obbligava. " Dai, Margherita da brava vieni dalla nonna"
" No" urlò allora correndo sul balcone dove, immersa nella lettura, stava la madre. La bimba le si fiondò adosso come se vedesse in lei la sua unica via di salvezza.
" Che succede? " domandò smarrita la donna abbracciando la figlia.
" Succede" attaccò la nonna " che tua figlia non vuole mangiare la marmellata. Per la precisione mangia solo pasta, cioccolato e altre schifezze" La donna posa allora il libro per terra e scruta la figlia
" Sei sicura di non volerla nemmeno assaggiare" domandò alla bimba con complicitá . La piccola Margherita, capendo di essere in trappola, acconsentì ad assaggiare la famigerata marmellata. La madre si scostò allora i lunghi capelli biondi, si sedette sulla ringhiera del balcone ed inziò ad imboccare la figlia. Stavano entrambe sorridendo quando qualcosa cedette. La ringhiera. D'un tratto Margherita non vide piú la sua mamma. Rimase un attimo smarrita prima di udire l'urlo della nonna.

Caccio via quel ricordo cosí tremendo e cambio canzone. Ci sono eventi dela vita che purtroppo non si possono cancellare; in un modo o nell'altro riescono a rimanere attaccati a noi e ferirci a loro piacimento. Inzio ad ascoltare " Scintille" di Annalisa e il ritmo della canzone sembra distrarmi dai miei pensieri. Noto che la mia prof di matematica sta venendo verso di me. "Tutto bene, Margherita?" mi domanda
" Sì, sì, prof" mi affretto a rispondere " Prima sembrava che stessi singhiozzando ... Probabilmente mi sono sbagliata io" mi dice con tono pensieroso
Io annuisco sperando di conclure la conversazione .
" Se hai bisongo di qualcosa siamo qua" mi ricorda prima di tornare al suo posto.
Incredibile: allora anche gli insegnati di matematica hanno un cuore. Il viaggio verso la Spagna procede in modo tranquillo fino all'arrivo alla frontiera. Qui un gruppo di poliziotti spagnoli salgono sul pullman e chiedono di poter vedere un documento di riconoscimento di ogni passeggero. Io conoservo sempre nel portafoglio la carta d'indentitá ma alcuni miei compagni ne sono sprovvisti quindi siamo costretti a rimanere bloccati alla frontieta per oltre un'ora. Bello. Finalmente dopo essere riusciti a ripartire sfrecciamo alla volta di Barcellona.
" Sei giá stata a Barcellona?" mi chiede la prof di Italiano
" No, mai" rispondo distrattamente: sono impegnata a seguire i ragionamenti degli altri prof circa l'assegnazione delle camere dell'albergo. Dio, chissà con chi capiterò. Per distrarmi guardo il paesaggio spanolo fuori dal finestrino: siamo appena usciti dall'autostrada e giá si vedono degli imponenti edifici, cartelloni pubblicitari e una miriade di automobili. Sembrerà strano ma le città trafficate non fanno proprio per me. Amo la calma, la traquillità e detesto la confusione.
I prof intanto ci comunicano le camere: io sono in una tripla insieme ad una ragazza di quinta e ad una mia compagna di classe. Ci chiedono inoltre quindici euro a titolo di cauzione per l'albergo dicendoci che ci verrano restituiti al termine della vacanza se non avremo arrecato danni all'albergo.
Albergo davanti al quale ci fermiamo pochi minuti dopo. Onestamente da fuori non è un granchè: tutto color grigio circondato da alcuni alberi ancora spogli. Vabbè speriamo nelle camere. Gli insegnanti una volta entrati nella hall distribuiscono le chiavi delle camere e noi, con valigia a seguito, ci dirigiamo verso i nostri alloggi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16, 2016 ⏰

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