Prologo

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2 Settembre 2016, New York.

Gente che corre; guardie della sicurezza che tengono tutto sotto controllo; bambini stretti ai loro genitori; controlli su controlli solo per poter salire su una scatola di ferro che vola.
Sam Collins, diciassette anni appena compiuti, non riesce proprio ad aspettare la maggiore età per poter fuggire dal suo nido. Tutto quello che desidera è andarsene, con tutto il suo cuore, e finalmente sta per accadere. La parte più bella è che al suo fianco c'è il suo migliore amico da un vita, Jules Harrison, da cui non a riesce stare separato dalla tenera età di sette anni.
Sam si ricorda ancora perfettamente il giorno in cui l'ha incontrato, dieci anni prima, poco dopo il suo trasferimento a New York dal Canada.
Erano appena finite le vacanze estive e il primo giorno della seconda elementare era appena iniziato, quando si era ritrovato come compagno di banco un vivacissimo bambino dagli occhi blu e dai mossi capelli scuri. Da quel momento non si erano più allontanati, se c'era Sam, con lui doveva esserci anche Jules; peggio di due fratelli gemelli vestiti uguali.
Da qualche mese, durante l'estate, avevano programmato questa loro fuga da una città che invece di dargli mille possibilità di riscattarsi, li aveva solo soffocati, giorno dopo giorno, ora dopo ora, o almeno era così per Sam. Sin da quando era un bambino, non era mai stato molto socievole con i compagni di classe, fatta eccezione per Jules. Non sapeva il perché, ma non riusciva ad interagire con gli altri suoi coetanei, e dopo un po' i bambini hanno semplicemente incominciato ad ignorarlo, come se non esistesse.
Sam aveva sofferto tanto per questo suo problema, sopratutto l'essere emarginato e ignorato persino dai professori. Consciamente, ammetteva amaramente che tutto quello che era successo aveva segnato il corso della sua vita scolastica. E raggiunte le superiori, le cose non sono migliorate, anzi. I ragazzi più grandi lo prendevano in giro, lo picchiavano e gli affibbiavano appellativi poco carini. Ma era riuscito a superare quel tremendo periodo della sua vita, e tutto grazie a Jules che rendeva tutto più sopportabile e che aveva sempre una parola di conforto. "Ne sei sicuro, Sam?", gli chiese Jules, stringendo la sua valigia nella mano e sistemandosi lo zaino sulle spalle.
Jules, a differenza sua, non aveva così tanti problemi con New York, ma Sam sì, e se lui voleva andarsene, il suo migliore amico, lo avrebbe seguito, fino in capo al mondo.
"Sì, Jules. Non ce la faccio più a stare qui. Sai che non sei costretto a seguirmi, vero?"
Sam si girò verso di lui, ponendogli quella domanda che lo aveva tormentato per mesi. Jules si limitò a sorridere genuinamente e lo guardò dritto negli occhi. E Sam capì, capì che il suo migliore amico non lo seguiva perché era costretto, ma perché voleva stare con lui, accompagnarlo dovunque, sempre. Sam abbassò il capo, scuotendolo leggermente e ridacchiando sommessamente.
"Non cambierai mai, vero?", rise il biondo.
Jules rispose dandogli una leggera pacca sulla spalla, incitandolo ad andare dritto verso il Gate 8.
"No, già lo sai, ed è proprio per questo che sai di amarmi. Dai, andiamo, la Tasmania ci aspetta!" esclamò Jules, afferrando meglio la sua valigia.
"I passeggeri diretti in Tasmania, Australia, sul volo CJ45O sono pregati di dirigersi verso il Gate 8, grazie". La voce leggermente metallica di una donna si sparse per tutto l'aeroporto, annunciando l'imminente partenza del loro aereo.
"Questo è il nostro volo." disse Sam, sorridendo fremente alla nuova vita che lo stava aspettando. "La Tasmania ci attende, Jules".

5 Settembre 2016, Tasmania.

Il Rosny College, è il più prestigioso collegio di Hobart e conta la bellezza di due mila alunni, fra figli di politici, avvocati e personaggi famosi nella società dell'Australia. E Benjamin Lightwodd, figlio del Senatore Lionel Lightwodd e della sua segretaria Roselyn Lightwodd, non poteva se non che frequentarlo. Benjamin, detto Ben, non sopportava di essere conosciuto per la fama dei suoi genitori, conosciuti in tutta l'isola, se non oltre. Per colpa loro doveva essere un figlio perfetto, anzi, impeccabile vista la sfortuna di essere l'unico progenie dei Lightwodd. L'unica cosa positiva nel frequentare il Rosny College era quella di passare almeno nove mesi su dodici lontano da tutto, da tutta la confusione che accerchiava la sua famiglia, le diverse campagne e l'organizzazione di eventi. Per nove mesi, salvo le vacanze, viveva e studiava nel Collegio, anche se nemmeno lì era del tutto fuori pericolo dal controllo dei suoi genitori; doveva essere il più bravo della sua classe, se non del suo anno; doveva avere un certo comportamento, non creare casini e mettere in imbarazzo la sua famiglia, ma, cosa più importante, doveva essere a tutti i costi, tutti gli anni, il Presidente del Consiglio Studentesco.
Ben davvero non riusciva a mandare giù che tutta la sua vita dovesse essere già completamente pianificata per diventare politico. Lui desiderava andarsene e viaggiare, lontano dalla sua famiglia, il più possibile.
Era una giornata molto soleggiata, e nella casa che usavano per le vacanze l'aria condizionata era un toccasana. Ben se ne stava sdraiato sul letto della sua camera e passava pigramente le dita sulla sua chitarra. Trasse un lungo respiro al solo pensiero di dover incominciare l'ultimo anno scolastico a breve, ma almeno avrebbe rivisto Cameron, il suo migliore amico da quando avevano quattordici anni. Pensava sempre a loro due che, non appena finito l'anno scolastico, sarebbero scappati in America assieme, non tornando mai più in Australia. Aveva conosciuto Cameron Slayer e la sua famiglia ad un incontro d'affari dei suoi genitori. I signori Slayer erano entrambi avvocati e ogni estate portavano il figlio in giro, e ammaestrarlo su come avrebbe dovuto svolgere il suo futuro mestiere, una volta dopo aver preso la laurea in giurisprudenza. La sorella maggiore di Cameron, Moghany, invece, se l'era cavata studiando medicina all'Università, e i signori Slayer da lei pretendevano di meno.
Come Benjamin, Cameron, non desiderava minimamente diventare avvocato. Lui aspirava ad entrare nel mondo dell'arte musicale, per poter suonare il pianoforte e la chitarra - anche se preferiva decisamente il suono del basso. Ma per tenere sotto controllo i suoi genitori, tentava di tenerli buoni facendo il vice presidente del Consiglio Studentesco, al fianco del suo migliore amico.

Ben stava aspettando che Rosa, la loro domestica, lo avvisasse che la cena fosse pronta e nel frattempo si intratteneva con messaggini stupidi che Cam gli inviava.

_"Tra pochi giorni si torna a scuola!!"_,lesse a voce alta Ben, non riuscendo a trattenere uno sbuffo.

_"Come mai così entusiasta della cosa?"_, chiese a Cam.

_"C'è qualcuno che mi aspetta al Rosny ;)"_, rispose ovvio e malizioso Cam.

_"Che morto di figa che sei, a volte!"_, rispose ridendo Ben.

Cameron era un bellissimo ragazzo, ed era molto ammirato dalle ragazze per i suoi bellissimi occhi ambrati e il carattere intrigante, anche se non batteva Ben con i suoi occhi celesti e i capelli biondo cenere, in fatto di ammiratrici. Il fatto di far parte del Consiglio Studentesco li rendeva molto conosciuti e, di conseguenza, ammirati.

_"Non è colpa mia, se sono così figo!"_, gli scrisse Cam, ridendo anche lui dietro lo schermo luminoso del suo cellulare.

"Signorino Benjamin! La cena è pronta!".
Ben sentì Rosa chiamarlo, così posò la chitarra sul letto vicino al telefono e scesa al piano di sotto, dopo aver dato del coglione all'amico e averlo salutato.

Rosny College [Tematica Omosessuale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora