inizio

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Tanto tempo fa, nell'epoca dei cavalieri, un giovane re di nome Oleandro si innamorò di una piccola contadina di stirpe comune.
Il re era un ragazzo alto e magro con un fisico da atleta, era gentile e governava con astuzia.
La sua amata invece era una fanciulla figlia di un contadino famoso per il pane che produceva. La ragazza era alta,snella e agile nei movimenti ma soprattutto aveva i capelli di un rosso fuoco che rapivano lo sguardo dei passanti.
Oleandro un giorno, fece preparare i cavalli e andò a caccia che era uno dei suoi sport preferiti, però durante il percorso incontro una figura misteriosa.Essa era cupa e indossava un mantello blu scuro che gli copriva il capo, il re temerario e coraggioso gli chiese cosa ci facesse nei paraggi. Subito la persona sconosciuta non rispose ma dopo diverse offese da parte dei cavalieri del re disse con voce tenebrosa "Voi scocchi mortali non sapete chi avete davanti a voi e ne pagherete le conseguenze, soprattutto voi principe, figlio di Gelsomina e Augusto. La mia collera si abbatterá su di voi".
I cavalieri impauriti gli andarono incontro ma lui scomparve lasciandosi dietro una scia di fumo, a quel punto tornarono al castello dove rimasero di guardia davanti alla stanza del re in modo che non gli succedesse niente.
Il mattino seguente i cavalieri entrarono per svegliare il re ma non lo trovarono e allarmarono subito tutto il castello cercando quell'individuo misterioso del giorno prima.
Nella stanza reale intanto si mosse un'anta dell'armadio da cui uscì un cavallo bianco con una criniera che lasciava di stucco, l'animale quando si guardò allo specchio si mise a nitrire per il cambiamento del proprio corpo e si accorse di non essere più l'uomo che governava il regno.
Dopo qualche minuto di assestamento decise di scappare fuori dal castello e di nascondersi nella foresta, nella fuga si inbatte in alcuni intoppi che riuscì a passare con facilità.
Nella foresta si accampò sotto ad una quercia per il resto della giornata per riposarsi, arrivata la sera però si accorse di essere tutto solo al freddo ma soprattutto al buio in mezzo agli atri animali.
Nella prima mezz'ora il re rimase impietrito a causa dei suoni paurosi come il vento tra le foglie, per il resto della notte cadde inconsciamente in un sonno profondo.
La mattina dopo si sveglio e cominciò a vagare di qua e di là finché non trovo un villaggio, esso però non era una terricciola qualunque ma era la dimora della sua amata contadina.
Si incamminò verso la sua casa cercando di sembrare carino e coccoloso e una volta arrivato alla sua capanna bussò e senti una voce dire entrate la porta è aperta. Il re entrò e dopo qualche minuto ricevette alcune spazzolate sul pelo bianco candido.
In una notte il re decise di andarsene e di cercare la persona colpevole di ciò che gli era successo, lascio la capanna con malavoglia perché non voleva lasciare da sola la persona più dolce del mondo.
Galoppando andò verso la valle della magia, un posto molto pericoloso dove chi si avventurava non tornava mai indietro.
Arrivata la mattina al villaggio la ragazza si sveglio e noto subito la scomparsa del cavallo, rimase rattristata per la fuga. Uscì dalla capanna e notò le impronte di zoccoli sul terreno che andavano in direzione nord, così decise di seguirle.
Nel frattempo il cavallo arrivò alla valle stanco e stremato, così decise di riposarsi e nel tardo pomeriggio di avventurarsi all'interno
La ragazza nel frattempo era a metà strada quando incontrò un giullare vestito di rosso che giocherellava con delle palline colorate, si avvicinò e gli chiese se aveva visto un cavallo bianco passare da quelle parti, il giullare rispose di si e aggiunse anche la direzione in cui era andato.
La fanciulla lo ringrazio e se ne andò speranzosa di rivederlo.
Il giullare curioso di quella faccenda la segui finché non venne scoperto, rosso si scuso e le chiese se poteva farle compagnia durante il viaggio.
Dopo qualche minuto di riflessione la ragazza rispose di si e i due continuarono insieme il cammino.
Nel frattempo il cavallo si svegliò e notò qualcosa di diverso nella valle, era sorto un gigantesco castello nero come la pece con i lampi che scendevano dal cielo.
Spaventato, decise di andare ma mentre poggiava lo zoccolo in avanti vide due figure apparire da lontano, era la sua amata e il giullare che aveva visto durante la galoppata, così decise di aspettarli e una volta ritrovati tutti insieme cercò di far capire agli altri dove doveva andare.
Dopo aver saltato e nitrito più volte nella direzione del castello senza risultati decise di disegnare per terra il castello.
La fanciulla a quel punto notò subito il disegno e chiese al cavallo se doveva andare in quella direzione, il re fece un cenno con la testa e si incamminarono tutti e tre verso quella costruzione tenebrosa.
Durante il cammino trovarono delle ossa di passanti e guerrieri scarnati dagli animali, ma una volta all'entrata con una scalciata impetuosa buttarono giù la porta e si incamminarono verso la parte alta del castello.
Durante la salita incontrarono alcune trappole che li rallentarono ma senza ferirli, arrivati in cima trovarono una porta con inciso "non disturbare o morirete".
Il re ormai deciso ad andare fino in fondo abbattè la porta e dopo un gran polverone apparve una figura misteriosa che disse "Bene sire siete arrivato fin qui e adesso cosa pensate di fare".
La ragazza e il giullare si guardarono sbalorditi e chiesero in coro dove fosse ma l'unica risposta che ebbero fu lo nitrire del cavallo.
Il re a quel punto corse incontro al mago tirandoli una scalciata ma senza effetto perché riuscì ad evitarla dicendo "adesso tocca a me" e alzo i chiodi della porta e punto la ragazza.
Il cavallo accorto della situazione fece un balzo nella direzione della sua amata prendendosi il colpo dritto nel cuore, la fanciulla lo ringraziò infinitamente e si mise a piangere.
All'improvviso un bagliore apparve e il cavallo si trasformò di nuovo nella persona in cui era e disse " Non piangere cara, non dispiacerti per me" la ragazza rispose" Ma sire mi avete salvato la vita, avete almeno un ultimo desiderio che io possa esaudirvi".
Il re rispose di si è disse" Ti prego fa in modo che il mio sacrificio non sia vano" la fanciulla rispose di si è si alzò dal corpo e andò verso il mago con le lacrime agli occhi.Il mago con un gesto della mano fece volare via la ragazza che perse i sensi, il giullare a quel punto intervenì di soppiatto strappando il mantello al mago e tirandogli una tavola di legno in testa, perse i sensi e mentre cadde per terra uscì dal collo una pietra viola che il giullare notò e ruppe pensando che avesse qualche maleficio.
Dopo qualche ora la fanciulla riprese i sensi e noto che il nemico era a terra svenuto e il giullare invece stava giocherellando con le sue palline, si alzò e andò verso il mago che alzò con l'aiuto dell'amico e lo misero sulla sedia legato con della corda.
Dopo diversi tentativi la persona misteriosa riprese i sensi e disse " Dove mi trovo?"
Il giullare gli spiegò tutto e il mago disse che non era stata colpa sua ma era sotto l'effetto della pietra maledetta e aggiunse che avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderli felici. La ragazza ancora triste per la morte del re disse " potresti far tornare in vita il re?", il mago rispose di si è nel giro di qualche istante il corpo sparì e tornò nella stanza da letto reale.
Gli altri due tornarono a casa e il mago rimase nel palazzo.
Il re si svegliò confortato dalle sue lenzuola e andò a chiamare i suoi cavalieri per mandarli a prendere la sua amata.
Nel giro di quale ora la fanciulla era al suo cospetto e senza indugiare oltre le chiese" vuoi sposarmi?", la fanciulla rispose di si e dopo qualche giorno ci furono le nozze a cui parteciparono il giullare e il mago. Infine dopo la cerimonia il mago venne incaricato come consigliere personale del re e il giullare venne nominato buffone di corte mente la coppia regnò felicemente portando prosperità ai sudditi.

La Contadina e Il ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora