Non riesco a crederci che quel Jerik abbia avuto il coraggio di farsi rivedere...sa benissimo che non lo sopporto e perché deve venire a rompere le scatole a me? Se ci teneva tanto a dare a Leo l'eredità poteva benissimo chiamarlo. Ce l'ha il suo numero. Forse era venuto fin qui per vedermi...ma non così tanto bella da essere desiderata da qualcuno...specialmente da un lurido pervertito come lui. Comunque, ho cose più importanti a cui pensare: l'eredità. Per prima cosa cerco su Internet nel sito della mia città di qualche incidente. Se ne parlerà sicuramente se quanto ha detto Jerik è vero.
Devo indagare.Suona il campanello.
Sarà sicuramente J. Neanche cinque minuti fa gli ho chiuso la porta in faccia...letteralmente.
Apro la porta. E trovo chi mi aspettava. Sempre lui. Jerik.
"Ma sempre tu? Ma che vuoi ancora?" chiesi.
"Hey calmati...ho solo dimenticato una cosa." rispose.
"Ma se non sei neanche entrato! Non hai dimenticato nulla. Vattene." dissi nervosa.
Iniziai a far forza con il braccio contro la porta pesante per chiuderla rapidamente e scontrosamente, ma Jerik fermò la porta ed entrò in casa chiudendosela alle spalle. Io rimasi quasi stupita dal gesto di Jerik perché non mi aspettavo che lui potesse opporre resistenza.
Poi Jerik disse con quella sua aria di uno che se la tira: "Tranquilla piccola, ho solo dimenticato di dirti che sei bellissima...wow che fisico e che occhi..."
"Non pensavo ti fossi mai accorto dei miei occhi. Stia sempre a guardare il culo di tutte. E comunque adesso puoi andartene?" dissi ancora più nervosa di prima.
"Eh eh eh come si dice?" disse come se io fossi una bambina.
"PERFAVORE." risposi per accontentarlo.
"Tesoro non ti agitare...le buone maniere ci vogliono sempre. Adesso, da gentiluomo ti accontento e me ne vado...a più tardi bellissima! Ti passo a prendere alle otto!"
"No no io non esco proprio con te. Non ti aprirò nemmeno la porta. A MAI PIÙ."
E poi aggiunse mentre si avviava verso la sua auto: "Vestiti carina!"
Io chiusi la porta nervosa e andai a prepararmi un tè per iniziare le ricerche al computer.Mi ricordai che dovevo chiamare mia madre per chiederle del viaggio a Londra ma non avevo più voglia di parlare con nessuno dopo quel pessimo incontro. Rimandai all'indomani mattina.
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Camera numero 293
FanfictionEra una notte fredda e tempestosa, io non riuscivo a dormire e d'un tratto mi venne un'idea: era da molto tempo che volevo fare un bel viaggio a Londra, ma non ho mai avuto il coraggio di chiamare mia madre e dirle che volevo partire, avevo paura de...