VII

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                                       Sabato 6.05.2009
"Coraline, io e te andiamo all'orfanotrofio. Lorenz tu trova tutto quello che puoi partendo da quella foto.
Elia di' loro quello che hai da dire"
Max impartiva ordini stando davanti ai tre ragazzi seduti sul divano con lo sguardo incollato sull'amico. Le spalline della maglietta gialla erano arrotolate a mo' di canottiera, lasciavano scoperti i muscoli ben definiti delle braccia.
In testa aveva una bandana rossa che faceva splendere ancor più i suoi occhi che oggi erano irrequieti. Lorenzo era steso sul divano, i piedi a penzoloni coperti da due calzini bianchi sporgevano oltre il bracciolo. Con gli occhi fissi su Max giocava a prevedere ogni sua mossa concentrato. Refulgiva l'ambra nei suoi occhi.
Coraline era seduta nell'altro divano con le gambe incrociate.
Indossava un paio di leggins, una canottiera bianca e una felpa.
Era praticamente in pigiama, insomma, il sabato pomeriggio era sacro, massima comodità. I capelli erano legati in una coda mal fatta, in realtà neanche sapeva perché si era legata i capelli ed ora non riusciva neanche a pensare qualcosa che non fossero i suoi capelli. Max era entrato molto barbaramente in casa sua tenendo in braccio la sorellina di lei che giocava in giardino fino al momento del suo arrivo.
"Andiamo da Lore, muoviti" le aveva poi detto il suo migliore amico tornando fuori a giocare con la piccola, veloce come era arrivato.
Non aveva neanche avuto il tempo di ribattere che lei stava aspettando Elia che le arrivò un messaggio di quest'ultimo che le diceva di essere appena arrivato da Lorenz.
Elia invece era seduto per terra, con la schiena appoggiata al divano in cui sedeva la ragazza. Aveva la sua maglia viola preferita per fare parkour, e i pantaloni larghi, aveva appena finito allenamento, anzi, l'aveva anche interrotto per andare a casa di Lorenzo, era arrivato di corsa perché si era dimenticato dell'appuntamento. Era sempre in giro, aveva sempre qualcosa da fare. A scuola riusciva a salvarsi sempre però, non gli avevano mai dato tre materie a settembre, probabilmente dormiva poco, veramente poco, o era un alieno. Non stava seguendo le parole di Massimiliano, stava pensando alla situazione con Coraline, non perché non gli interessasse ma era più forte di lui. Elia a quella ragazza non sapeva rinunciarci,ma si era ripromesso di non affezionarsi più alle persone dopo che lei l'aveva lasciato, per una buona causa eh, ma lui aveva sofferto troppo. Si era convinto che fare la parte di quello che sembra sbattersene lo avrebbe fatto soffrire meno. E ci riusciva, agli occhi di tutti, ma dentro lui sapeva bene che non era così. E poi pensava che non aveva senso per lui pensare al futuro.
"Elia ci sei?" Lo chiamò Max schioccandogli le dita di fronte al naso
"Sì, allora. Da quel che sappiamo appunto Chris stava cercando suo padre ma non aveva trovato molto.
Sappiamo che era un prete o è, che si trova in Spagna, che sua madre voleva tenerlo e che Chris stava programmando di fare il cammino di Santiago de Compostela, ma questo non sappiamo ancora perché"
"Bene ragazzi direi di iniziare con le ricerche" Lorenzo sollevò il portatile e se lo aprì sulle gambe iniziando a digitare; poi vedendo gli altri fermi aggiunse "Beh, voi non fate nulla?"
"Perché abbiamo affidato a lui il compito meno faticoso?" Chiese Coraline sottovoce a Max, invidiosa di un posto nel divano
"Perché è un fottuto stalker, lo sai" rispose Massimiliano aprendo la porta di casa e permettendo ai due di uscire.
Elia, una volta chiusasi la porta, si alzò e si diresse in cucina "Per me alla Nutella,grazie" la voce di Lorenz gli arrivò forte e chiara prima ancora di aver varcato la soglia della stanza
"E io che credevo di scamparmela" sussurrò Elia sorridendo alle parole dell'amico.

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