l'inizio

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~May

Quella mattina mi svegliai, come sempre in ritardo, corsi in bagno giusto il tempo di lavarmi e truccarmi un minimo (il necessario per non sembrare uno zombie). Arrivai alla fermata del bus giusto in tempo, per fortuna era in ritardo, mi misi le cuffie e trascorsi 15 minuti ad ascoltare musica, quella musica che viveva con me ogni giorno, ogni mattina, ogni notte e ogni volta che potevo. Arrivata a scuola andai dal bar dove avrei incontrato i miei amici, nel mio "gruppo", anche se non si può definire ne mio, ne gruppo, io ero sempre la ragazza che taceva per paura di essere giudicata, quella che non sprecava parole e che rideva come se fossi timida, ma timida è l'ultimo aggettivo con cui mi si può descrivere, solo che con loro non ero me stessa e non lo sarei mai stato. I miei amici erano ben altri, è vero a differenza di come tutti pensavano ne avevo pochi, ma quelli mi bastavano: Claire la mia prima amica, quella che mi ha salvato la vita dalla depressione e l'ha resa bellissima,
James il ragazzo che ogni single vorrebbe, ma con la quale scherzo e parlo di cose filosofiche finché non mi addormento, e infine April passo più tempo con lei che a casa mia, insieme ridiamo fino a quando non ci fanno male i polmoni.
Scesi dal bus m'incamminai verso al bar e con la mia stupidaggine sbattei contro un ragazzo, più alto, molto forte e solo dopo mi accorsi che era veramente carino (come la maggior parte dei ragazzi che trovavo in giro per il centro); arrivata al bar feci colazione per poi iniziare a salire quelle mille scale che la mattina parevano infinite, l'aula si trovava al quarto piano, faccio l'artistico e mi piace molto. La mattina a scuola trascorse lentamente, più lentamente del solito, ebbi il tempo di notare dalla finestra sul mare un nuovo palazzo in costruzione, odiavo i palazzi, mi coprivano quella vista stupenda che avevo delle onde infrangersi sulla sabbia e delle rondini volare tutte insieme; uscii frettolosamente da scuola per non perdere la corriera, la prof di storia ci aveva trattenuto come la maggior parte delle volte, per un pelo presi la corriera per tornare a casa, la testa mi girava forte e il caldo mi soffocava, il bus era pieno ed eravamo schiacciati uno sull'altro, volsi il capo per guardare l'immensa chiazza azzurra ma notai una persone, non l'avevo mai vista...era uguale a me, aveva i miei stessi grandi occhi verdi e i miei stessi vestiti, il mio stesso fisico alla quale molti ragazzi vanno dietro e aveva il mio stesso sguardo, la differenza era che lei aveva tutti i pircing che io desidero da una vita, i capelli neri, e delle collane bellissime abbinate ad anelli ancor più belli; un momento dopo scomparve, eppure la corriera non si era fermata per far scendere nessuno, ne ero sicura.

***

Appena finito di mangiare corsi fuori, il sole era forte e cocente, dovevo andare da April a dire la mia strana "visione".
Scendo le scale del mio palazzo di fretta, ancora non mi sembrava vero, era come se avessi visto la vera me, la mia anima. Prima di andare dalla mia amica decido di farmi due passi in spiaggia, abito proprio di fronte a essa, l'odore del mare e la sabbia che tormenta i miei piedi, è ciò che mi rende felice quando non sono di buon umore; proprio li in spiaggia la rivedo, vedo quella sorta di fantasma che mi perseguita, provo ad andarle in contro ma al primo passo scompare, corro, corro più veloce che posso e arrivo a casa di April.
Le racconto tutto e lei in risposta mi dice: "oggi mi è capitata la stessa cosa più volte".

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