Conflitti interiori

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"Ma che bel fiore che abbiamo qui. E' così adorabile." commentò l'eroe della nostra storia, mentre osserva una deliziosa margherita, in procinto di sbocciare, posizionata in un vaso nel suo appartamento. "ORA IO LA DISTRUGGO!" La soave dolcezza si trasformò in belligerante sete di distruzione: il fiore viene calpestato e sminuzzato in pezzettini, dopodiché triturato dai denti di quel pazzo scatenato. Al momento di ira funesta, il nostro eroe, Achille, scosse la testa e, dopo essersi reso conto dell'azione che aveva commesso, scoppò in un pianto disperato.
"Perché? Perché di nuovo?" esclamò, graffiandosi il volto. "IO TI SPACCO LA FACCIA!" Afferra il suo Ingram Mac-11 e iniziò a fare fuoco, urlando di rabbia e dolore. Terminato il monologo, decide di andare a prendere una bottiglia d'acqua, per riprendersi dal momento di sfogo che aveva nella sua modalità Rabbia.

"Perché ho questo problema di personalità? Sono davvero messo male." riflettè Ercole, portandosi la mano al mento. Scossa la testa, butta il bicchiere e si scolò una bottiglia di birra. "Non ne posso più di questo bastardo. Sempre a pensare in positivo. E odio quegli stronzi degli sbirri che mi hanno rinchiuso qui." Dopodiché, posa il bicchiere di birra ed apre la finestra, facendo attenzione a non scivolare nelle chiazze di alcol ed acqua. Sospirò profondamente, osservando il paesaggio che lo circondava. Nel frattempo, si accese uno spinello, inalando profondamente i gas tossici della cannabis e soffiando anelli fumosi. Digrignò i denti, desideroso di altra distruzione. Ma il suo corpo, distrutto dall'alcol e dalla canna, gli impedì di compiere altri movimenti, perdendo le energie e lasciando Ercole svenuto a terra.

Al risveglio, egli non si trovava più nella sua stanza, ma in una landa desolata, circondata da un'aura oscura e rossa. Davanti si ritrovava un esercito di persone simili a sé, caratterizzate solamente da una dolcezza infinita e la volontà di abbracciare chiunque gli si parasse davanti. Solamente che non avevano buone intenzioni nei confronti di Ercole.

"Che volete fare, idioti? Abbracciarmi? Non mi fate paura." sbuffò il maniaco violento, sottovalutando il potere di quell'armata: infatti, al momento che uno dei soldati di amore provò a toccarlo, la sua pelle avvertì una sensazione di bruciore estenuante. Egli contrattaccò sparando dalla sua arma da fuoco, iniziando la sua carneficina: frattaglie e sangue sparso nella sua canottiera e a terra non fermarono l'avanzata dell'esercito di zombie dell'amore, i quali proseguirono nell'assalto ad Ercole, che continuava a fare fuoco con la sua amata MAC-11.

"È inutile. Fatti coinvolgere dal potere dell'amore." Una voce risuonò nella mente di Ercole, impegnato ad annientare l'esercito di abbracciatutti. "Non farai altro che fare del male a te stesso."
"L'unico male che riceverai è quello di UN CALCIO IN CULO!" Ercole era messo in difficoltà dagli zombi, che si ammassavano su di lui. Sembrava la fine per lui: chiuse gli occhi, maledicendo quell'istante. Ma la speranza non morì, cari lettori: un T-Rex giunse in soccorso, sbudellando a morsi e a pestate i nemici, facendosi strada tra di loro e giungendo a Ercole, il quale, pensando si trattasse di un altro avversario, gli puntò contro la pistola.
"Che vuoi tu?" urlò contro la bestia. Il T-Rex si chinò, in modo da permettergli di cavalcarlo.

"Uom, se' tu grande, o vil? Muori, e il saprai!"

"Che è? Ti metti a fare citazioni strane? Fammi salire su." Avere in aiuto un T-Rex era davvero una manna dal cielo: i ruoli si invertirono, la preda divenne cacciatore, T-Rex distruggeva a colpi di codate e di soffi di fuoco gli avversari. Nel suo petto vi era installato un lanciarazzi: quando l'esercito di zombie coccolosi si rese conto che non c'era più speranza e batté in ritirata, il dinosauro aveva caricato dal lanciarazzi dei missili alla massima potenza.

"SAETTA PREVISA VIEN PIU' LENTA!" L'esplosione fu così violenta che per poco non coinvolse anche Ercole e T-Rex.

"Whoa, amico, per poco non ci lasciavo le penne." Era comunque troppo presto per festeggiare: l'esercito era ritornato, e in più, era ritornato guidato da una figura angelica, che si presupponeva fosse il loro capo: con un aspetto identico ai suoi sottoposti, ma provvisto di ali, donava pace solamente ad osservarlo. Non ad Ercole e a T-Rex, tuttavia.

"Tu non capisci affatto cosa stai combinando, Ercole." La sua voce, soave e pura, era identica a quella sentita precedentemente dal nostro pazzo.

"Ma allora eri tu con quell'avvertimento, pezzo di merda." Ercole si preparò ad un altro assalto. "Andiamo, T-Rex. Fuoco e missili a volontà."

"La metà degli uomini muoiono prima di arrivare a essere creature razionali." furono le ultime parole prima della tempesta: erano più agguerriti che mai. Ma nemmeno il nemico era meno preparato: aumentati di numero, gli zombie della dolcezza possedevano lanciarazzi che sparavano margherite intrise di dolcezza.

Partiti all'attacco, la MAC-11 di Ercole faceva scintille e scatenava flotte di sangue, insieme a T-Rex, che pestava con forza il terreno e sparava fuoco e missili a volontà, facendo attenzione a non convogliare lui e il suo destriero come prima. Ancora una volta, la vittoria stava per essere loro: tra budella sparpagliate per terra e cervelli ridotti in poltiglia, insieme ad arti, gambe ed altre parti del corpo, rimaneva solo il capo, il quale, alla vista di tanto orrore, provò un'ultima volta ad esporre le sue ragioni: "Perché non riesci a comprendermi, idiota? Non riesci a convivere con me, la parte positiva del tuo corpo?"

"Tu sei...quel rompiscatole!" Ercole gli punta contro l'arma. "Adesso posso farti fuori, finalmente!"

"Se lo farai, si ripercuoteranno conseguenze su di te."

"Bugie! TUTTE BUGIE!" sbraitò, facendo fuoco a più non posso e cadendo dal dorso del dinosauro per il rinculo dell'arma. Anche T-Rex soffiò un violento turbine infuocato, scatenando un blitz di missili lanciati ad alta velocità. L'angelo subì senza muoversi i colpi, morendo seduta stante dopo l'inferno scatenato. Ma Ercole non era soddisfatto: continuò a sparare e a sparare, finché la vista gli si appannò, coinvolto da una luce potentissima, che lo accecò.

Ercole si ritrovò nella sua stanza, risvegliatosi da quello che sembrava un sogno, nella sua forma rabbiosa. Aspettò fermo, pensando che sarebbe cambiato nuovamente nella sua forma odiosa e pacata. Ma non successe. Piuttosto, ebbe un collasso sul posto: una parte del suo cuore era letteralmente esplosa, facendolo morire seduta stante, con un ghigno di orgoglio, per essersi sbarazzato del suo alter ego.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2016 ⏰

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