Ersilia

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Da qualche parte nel mondo e più in particolare in una pianura si trova una piccola città chiamata Ersilia. In questa città gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case che, a loro volta, sono collegati a dei grossi pali talmente alti da poter essere visti a km di distanza; questi fili servono per stabilire i rapporti tra gli abitanti. Quando i fili  sono talmente tanti da non riuscire piu a passarci in mezzo: gli abitanti vanno via, le case vengono smontate e di Ersilia rimangono solo i fili e i pali che li sostengo, poi la città viene ricostruita altrove e vengono tesi nuovi fili e piantati nuovi pali. Ma fu proprio in uno di questi "traslochi" che Jack perse i suoi genitori diventando un'orfano abbandonato da tutti, riusci però a trovare un posto che poteva considerare come una casa e stare in mezzo a tanti bambini nella sua stessa situazione. Dopo la perdita dei suoi genitori Jack, ormai diventato grande, decise di dare una mano ai ragazzi piu grandi o della sua età a procurare del cibo per i piccoli orfani che abitavano con lui in una casa abbandonata lontana da occhi indiscreti, cosi il suo compito divenne quello di rubare più cibo possibile alle bancarelle dei mercanti che aprivano ogni mattina; per lui quella mansione era piuttosto facile da compiere essendo davvero bravo ad arrampicarsi fin sui tetti delle case o a stare in equilibrio sui fili tesi da una casa all'altra per scampare ai negozianti infuriati  che erano riusciti ad accorgersi di essere stati derubati ed a rincorrerlo, Jack cominciò ad essere conosciuto ed odiato da tutti gli abitanti della città, ma a lui non importava visto che lui a sua volta odiava quelle persone dai sorrisi e dai modi gentili falsi come non ne aveva mai visti. Nei giorni in cui non "lavorava" potevi trovarlo seduto sul palo più vicino all'entrata della città a godersi l'aria fresca e a guardare il cielo, fu proprio in quel momento che senti la voce di una ragazza chiamare il suo nome, guardo a terra e vide Lena la sua migliore amica, di cui erasegretamente innamorato, chiamarlo agitata; quando scese e ascolto quello che le voleva dire rimase senza parole, il sindaco di Ersilia aveva annunciato che tutti gli orfani presenti in città dovessero essere cacciati da Ersilia. Jack cercò di andare dal sindaco per sapere il motivo di quella scelta ma Lena lo fermò e gli disse che erano stati i cittadini a lamentarsi con il sindaco per via dei continui furti, Jack non disse nulla, capiva anche lui che non sarebbe servito a nulla protestare contro il sindaco cosi si mise a pensare  ad un modo per soppravvivere da soli in quella vasta pianura. Tornato alla casa lui e i più grandi si misero a discutere su cosa fare, a Jack venne in mente un'idea e la esposa agli altri: i più grandi in grado di lavorare sarebbero rimasti ad Ersilia per procurarsi dei soldi con cui comprare semi e animali da carne mentre lui, Lena, gli altri ragazzi della loro stessa età e i più  piccoli si sarebbero trasferiti in una delle Ersilia abbandonate. Il giorno dopo Lena e le altre ragazze si misero a sistemare i bambini per il viaggio mentre i ragazzi smontavano la vecchia casa mobile; poco dopo, con lo sguardo soddisfatto degli abitanti e del sindaco, si misero in marcia verso l'Ersilia più vicina. Arrivati a destinazione si misero subito a montare la casa tagliando i fili che intralciavano il passaggio; appena ebbero finito Jack e tutti gli altri si misero a tagliare via per sempre quegli inutili fili che facevano pensare al passato, un passato che per loro era stato triste poi che ricordava loro i momenti della morte dei genitori di ognuno di loro. Quando ebbero finito di sistemare Jack prese da parte Lena e la portò dietro l'edificio; Lena si chiese cosa volesse dirle di tanto importante Jack per voler allontanarsi dagli altri e quando Jack le si confesso Lena si mise a piangere di gioia, perchè anche lei si era innamorata di lui e lo abbraccio talmente forte da farli cadere entrambi mettendosi a ridere poco dopo. Jack e Lena decisero di dirigere loro quello che divenne un'orfanotrofio che salvava i bambini soli al mondo in quella pianura desolata. Ancora oggi in quella pianura puoi vedere tanti bambini giocare felici in un posto che posso finalmente chiamare casa.
*Angolo di una tizia che non sa scrivere*

Ma buon giooornooo, si allora avevo gia scritto che non so scrivere mi pare di no, quiiiindi NON SHO SCRIVEREEEH *si deprime e si accovaccia in un angolo*. Spero che la storia vi piaccia eeee quuindiiii niente ciau.
*sparisce in una nuvoletta di fumo*

P.S
La storia l'ho scritta in terza persona perchè come ho detto era per un compito di italiano.

Ersilia la città dei fili Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora