... la prossima!

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Un altro giorno è trascorso.

Tra poco dovrò salutarti.

Mi lascerai e non ti vedrò mai più.

Sfioro il tuo anello e ne memorizzo la forma.

Le dimensioni.

Le mille sfaccettature.

E ricordo...

Quell'estate di molti anni fa.

Era tempo di vacanze.

Le voci, mie compagne fedeli, mi avevano consigliato quella spiaggia.

Ed è là che ti ho vista.

E ti ho desiderata.

Tu, con il tuo contagioso sorriso pieno di allegria.

Con il tuo delizioso bikini nero, pronto a stuzzicare le mie fantasie.

Con i tuoi fiammeggianti ed indomabili capelli rossi, liberi, pronti a soddisfare i capricci del vento.

Con i tuoi grandi, curiosi occhi verdi, pieni di disincantata fanciullezza.

Ti ho voluta.

E ti ho presa.

A ripensarci è stato così...

Facile.

Mi sono avvicinato con aria sicura.

Due parole e già eri mia.

Affascinata da me.

Quella sera ti ho portata via.

Lontano da tutti.

Avevamo bisogno di solitudine.

Per qualche giorno ti ho lasciato il costume.

Mi piaceva troppo.

Poi è diventato superfluo.

Ho legato i tuoi polsi dopo aver spezzato le tue fragili e delicate manine.

Ho incatenato le tue caviglie dopo aver inchiodato i tuoi piccoli piedini da fata.

Ho dovuto tagliarti la lingua.

E di questo mi rammarico.

Ma tu non la smettevi di gridare.

Mi stavi facendo ammattire.

Spero che tu te ne renda conto.

Che è solo colpa tua.

Ma non disperare.

Oggi ho incontrato una ragazza.

Molto carina, anche se nessuna è bella come te.

Quello che mi ha attratto è stato il suo viso.

Di porcellana.

A forma di cuore.

Splendido.

Fremo dalla voglia di tagliuzzarlo.

Inciderlo.

Sfregiarlo.

Mi alzo e vengo a trovarti.

Sei lì.

Legata.

Alla mia mercé.

Mi spoglio e ti prendo.

Una.

Due.

Tre volte.

Tu non fai una piega.

È anche per questo che tra noi è finita.

I tuoi occhi, un tempo ammalianti, ora sono vuoti.

Senza emozione.

Senza vita.

Mi sono sforzato perché tra noi funzionasse, ma tu...

Scuoto la testa.

È tardi.

Devo andare.

Lei mi aspetta.

Il viaggio in auto è breve, per fortuna.
Quando arrivo, lei è là.

Le luci della discoteca disegnano strane forme sul suo corpo impeccabile.

I capelli, lunghi, sciolti, aspettano solo che la mia mano.

Che li carezzi.

Che li strappi.

Che li tagli.

Mi avvicino.

Fa un sorriso di apprezzamento.

Incomincia a strusciarsi addosso.

Avevo visto giusto.

Ha proprio un bel corpo.

Mi divertirò a farla a pezzi.

Con una mano sulla sua pancia, inizio a baciarle il collo.

Fa le fusa come una gattina.

Si scioglie contro di me.

Con un cenno della testa le indico la porta.

I suoi occhi si scuriscono si desiderio.

È già mia.

L'accompagno alla mia macchina.

Appena entra la stordisco con un taser.

Utili aggeggi quelli.

Si affloscia silenziosamente sul sedile.

Mando la macchina al massimo.
Voglio tornare a casa.

Da te.

Voglio fartela conoscere.

Le incateno i polsi.

Le chiudo la bocca con del nastro adesivo.

Le rovescio addosso un secchio di acqua fredda.

Si sveglia di soprassalto.

All'inizio non capisce.

È disorientata.

Ma poi...

Poi la consapevolezza riempie i suoi occhi grigi.

Si starà facendo mille domande.

La sua piccola e fragile mente s'inventerà chissà quali scenari.

Senza una parola la strattono in piedi.

E scendiamo da te.

Il tuo respiro è così lieve che a malapena lo percepisco.

Ti vede.

Terrorizzata si addossa alla parete.

Tiro fuori il coltello.

È ora.

Mi avvicino al tuo orecchio.

L'unico rimasto.

E ti sussurro il mio addio.

Incido il mio marchio sulla tua terrea guancia.

Poi...

La lama taglia la tua carne come se fosse burro.

Lentamente il tuo sangue scarlatto scivola fuori dal tuo corpo spezzato.

Goccia dopo goccia.

Tu la guardi.

Chissà se ti piace...

Chissà se sarà alla tua altezza...

Non mi resta che metterla alla prova.

La faccio accomodare sul tavolo di fianco al tuo e comincio.

Sospiro felice.

Se solo tu la sentissi...

My Killer Is YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora