Tirò su l'ennesima scatola, riponendola nel corridoio. Era tornato il freddo e ancora gli abiti estivi erano da mettere in cantina. Erano ancora lì in giro.
Guardò l'ora e sospirò. Sicuramente Scott già si divertiva, lo vedeva lì a ridere e scherzare quando lui, Stiles, se ne stava a casa. Il fatto è che non è che qualcuno gli avesse chiesto "Ehi, Stiles, che fai per Halloween?"
Era rimasto da solo in casa e suo padre lavorava anche.
Diciamo che in realtà era rimasto del tutto da solo, proprio il giorno in cui tutti si travestivano e giravano per la città, andavano a feste, ridevano e scherzavano in vesti più o meno spaventose.
E invece lui era lì, in casa, da solo. Attendeva che suo padre tornasse ed invece ricevette solo un sms che lo avvisava che non sarebbe tornato presto, che serviva personale per poter gestire al meglio i 'danni' che la festività stava causando.
«Fantastico.» sussurrò sbuffando.
Scosse lievemente la testa ed andò a posizionarsi davanti la tv.
Tanto valeva accendere la playstation e giocare. Voleva essere positivo, avrebbe avuto tempo per finire quel dannato livello e di farlo con calma, non si sarebbe ubriacato né altro.
Però lo sentiva, sentiva quel bisogno di considerazione che spesso non gli apparteneva o non gli veniva soddisfatto. Lo sapeva benissimo, e sperava comunque che qualcuno si ricordasse di lui, perciò tolse il cellulare dalla tasca e lo posizionò a terra vicino.
Da tutt'altra parte, mentre Cora usciva assieme al branco, un lupo – a detta di Stiles – scorbutico e aggressivo vedeva ripetersi la routine di sempre. La gente viveva e lui rimaneva fermò.
«Derek, io esco. Volevo solo dirti che Stiles non è con Scott.» disse la sorella, sulla porta del loft.
«Quindi?» il lupo alzò un sopracciglio. Cosa doveva importare a lui?
«Uhm... mettila così: so che vi sapreste tenere compagnia bene, voi due.» e sorridendo la ragazza si chiuse la porta alle spalle.
Derek sbuffò. Quella era sua sorella e riusciva ad essere sempre così opposta a lui, nel carattere.
Decise comunque di alzarsi dalla sedia. Il loft era troppo grande per una sola persona, era troppo buio, troppo silenzioso, troppo vuoto. Il fatto è che era proprio come lui, lo rifletteva così tanto che quando l'aveva comprato l'aveva fatto per quel motivo, pur sapendo che se ne sarebbe pentito, pur sapendo che a Stiles non sarebbe mai piaciuta la scelta. Ed infatti era stato così, Stiles addirittura – scherzando, premise – gli aveva detto che se proprio avesse avuto bisogno di un posto dove stare, c'era una stanza a casa Stilinski.
Rise al ricordo, e se ne accorse solo dopo. Era così strano farlo.
Cioè, tutti ridono, tutti scherzano senza neanche pensarci, ma lui di cosa poteva ridere?
Quando il cellular squillò, per un attimo Stiles credette di essere stato salvato, di essere stato nei pensieri di qualcuno che sarebbe corso lì da lui. Per un attimo se n'era convinto, poi aveva letto il messaggio ed era rimasto solo confuso.
-- Cora
Vedi di essere presentabile. Non vestirti per Halloween, tira fuori i biscotti con le gocce di cioccolato che hai in dispensa e sta buono. Ah, tieni a freno la lingua.
Subito rispose, senza davvero capire nulla di quel messaggio:
Primo, come fai a sapere dei biscotti e di dive stanno?
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Don't be afraid.
Fanfiction«Perché hai paura?» quasi non sembrava una domanda, ciò che gli disse Derek, però aveva colto nel segno. Sapeva che non poteva mentirgli, sapeva che non poteva rivelargli la verità. «Beh... tante cose. E non ho la testa per pensarci. Non ho una risp...