Ormai si erano già fatte le ventidue. Orario più tardi del solito. Fuori pioveva a dirotto e c'era un forte vento. Proprio un tempo da lupi.
Stavo sparecchiando i tavoli della sala da pranzo, quando squillò il telefono: «Buonasera Signora... sono Demetrio Boris. Ho una prenotazione di una camera singola da stanotte a domenica prossima».
«Sì, ricordo. Prego mi dica...» risposi sbadigliando.
«Volevo informarla che stasera tarderò il mio arrivo, causa fastidiosi imprevisti. All'incirca arriverò alla locanda verso mezzanotte... è per caso un problema?»
«Nessun problema Sig. Boris, la attenderò alzata. Conosce la strada?» chiesi come d'abitudine.
«All'incirca... siete ubicati vicino al cimitero, giusto?» domandò prontamente.
«Esattamente. Non può sbagliarsi. Vedrà in cima alla salita un grande roseto».
«Vista l'ora buia, se non riesce a trovare la villa, mi può telefonare ed io le verrò incontro. La aspetterò davanti al cancello del camposanto... ripeto, per me nessun problema...»
«Grazie. Ma non credo sarà necessario. In fondo sono secoli che frequento questi luoghi... mica la prima volta!» esclamò con uno strano ghigno.
«Come desidera lei Sig. Boris. Nell'eventualità, resto comunque a sua completa disposizione».
Riattaccai il telefono scocciata.
Uffa mi tocca restare alzata fino a tardi... proprio stasera che sto crollando dal sonno! Brontolai fra me.
Eravamo a novembre, in bassa stagione. Non c'era grande movimento di clienti. Non potevo permettermi il lusso di rifiutare una prenotazione. I soldi non bastavano mai. Il lavoro andava abbastanza bene durante l'estate, non mi potevo lamentare. Certo in bassa stagione capitava un cliente ogni tanto...
Dopo aver rimboccato le coperte al mio bimbo, mi misi sulla poltrona della hall ad attendere il Signor Boris. Per ingannare il tempo, presi in mano un libro e iniziai a sfogliarlo. Era un volume dimenticato in camera da una coppia di sposi in viaggio di nozze. Un libro sgualcito e rovinato. Comprato probabilmente in qualche bancarella dell'usato.
Narrava la storia di un crudele vampiro, in cerca di sangue con cui nutrirsi. Una trama banale e scontata.
Chiusi il libro disgustata da quel dozzinale racconto.
Che cavolata di storia! Pensai ad alta voce. Vampiri... mah... che stupidaggine! Non pensavo che nel terzo millennio ci fosse ancora qualcuno che legge queste porcherie!
Nel frattempo si erano fatte le ventitré e cinquantacinque. Ormai ilsignor Boris stava per arrivare.
A mezzanotte in punto un anziano e distinto signore varcò l'ingresso della hall.
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ROSA OSCURA
VampireNel linguaggio dei fiori la rosa rossa è il simbolo per eccellenza della grazia e della bellezza. È il bocciolo che ha ispirato i poeti di tutto il mondo e che nel corso dei secoli l'hanno definita in tanti modi: la regina dei fiori, la figlia del c...