1 L' isola

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"Un orda di barbari scenderà dai draghi, arriveranno spaventati, guidati da un bugiardo e da un illuso, sbarcheranno accompagnati dal fuoco e porranno a cospetto delle sue fiamme solo sangue e distruzione spazzando l'isola delle sue querce insediando le loro genti e i loro simboli,così una delle stirpi più autoritarie troverà la fine per via della poca lungimiranza, mentre il traditore soggiogherà i popoli"

La folla raccolta davanti allo spiazzo era ferma, su ogni volto erano leggibili curiosità,paura su qualcuno perfino la rabbia, ma furono tutti veloci a riempire il silenzio di un bisbigliare a metà fra la sorpresa e la paura mentre la vala che aveva pronunciato quelle parole così inquietanti lasciava cadere la ciotola ancora piena per meta di edera e vino, e con essa anche il suo corpo.

«Non lasciarla cadere Olaf!»

Al comando di Bjorn corro e afferro la vecchia donna con entrambe le braccia, ma è inerme, non si muove, gli occhi sono fissi sul nulla dandogli un aspetto ancora più solenne, sembra avere oltre cento' anni.

«ehi!.....ehi Olaf, come sta?»

«non bene, respira ancora, ma è fredda come un morto dobbiamo portarla via da qui»

Senza dire nulla prendiamo il corpo davanti a noi e lo portiamo fino alla casa lunga, mentre la folla si apre spinta dagli altri thane di Bjorn, tra di loro Swein con la spada in pugno urla qualcosa di incomprensibile, c'è qualcosa di inquietante nei modi di quell'uomo sempre pronto a impugnare le armi, "in difesa del suo jarl"dice, ma in realtà semplicemente contro chiunque gli fornisca un motivo più o meno valido.

Entriamo e posiamo la vecchia sacerdotessa su un giaciglio mentre le altre anziane della sua fazione la circondano e cominciano ad armeggiare con piante e arnesi.

Una di loro la chiama per nome, "Helga" lo dice come fosse un incantesimo in grado di riportarla alla vita.

Faccio per andarmene quando Swein entra con un sorriso quasi divertito sul volto, ma evidentemente lo noto soltanto io, poiché lo fa subito sparire per inginocchiarsi di fianco alla vecchia quasi con riverenza, è sicuramente brutale ma c'è qualcosa in fondo al suo sguardo che fa rabbrividire, e di sicuro gli da un aspetto più sveglio di quanto non appaia di solito.

«Perché sei entrato?» Chiedo seccamente.

«Che c'è Olaf ti infastidisce che io porga i miei rispetti a un'anziana sacerdotessa in difficoltà?»

«Smettetela tutti e due!» Tuona Bjorn.

«Sono stufo dei vostri litigi, adesso o state in silenzio o uscite!»

Apro la porta ed esco sbattendola, disposto a mancare di rispetto a Bjorn pur di non dover rimanere nella stessa stanza con Swein ancora un solo secondo, ma a quanto pare non vuole lasciarmi andare poiché esce emi segue, cerco di ignorarlo quando mi chiama.

«ascoltami Olaf, Bjorn vuole tutti i thane alla casa lunga domani, e vuole anche che tu sia il primo ad arrivare, l' appuntamento con gli altri è all' alba»

Annuisco senza nemmeno girarmi, non so se ha capito o no ma non mi importa, mi incammino verso la mia casa lunga, dove non potrà disturbarmi.

Mentre faccio ritorno sono solo lungo il sentiero, circondato dalla foresta e i suoi rumori, il sole sta tramontando e non posso fare a meno di pensare al vaticinio di quel druido, "un orda di barbari scenderà dai draghi" solo uno stolto prenderebbe alla lettera queste parole,parlava dei drakkar sicuramente, ma non c'è motivo perché qualcuno da terra arrivi qui per sterminarci, gli unici che potrebbero averne motivo sono i nobili di Dafastadt, siamo loro unici rivali nei commerci della legna pregiata, se prendessero il controllo dell' isola avrebbero il monopolio dei commerci con gli uomini coi turbanti, avrebbe senso, ma abbiamo appena stipulato un accordo.

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