3.Alexandra Faym.

7 0 0
                                    

Wow, carina. Devo dire che ho incontrato una coi nervi a posto. Mah, lo sapevo che erano tutte snervanti, queste ragazze. Controllo l'elenco delle materie e con mio grande dispiacere vedo che ora mi tocca palestra: non la odio, ma è un luogo dove tutti devono avere un gruppo; io cosa avrei fatto, senza nemmeno un' amica delle medie? Sono costretta a isolarmi se non voglio fare figuracce o fare male a qualcuno che mi potrebbe distruggere.
Arrivo in pochi secondi, perché la palestra è proprio nell'ala Nord.
Quando entro scopro che chiamarla palestra è un delitto, perché l'aula qui presente è un enorme baraccone con l'intonaco scrostato e pieno di scritte ben poco educate. L'attrezzatura consiste semplicemente in due materassi, tre palloni da basket e sette da pallavolo; non c'è nemmeno una rete. Fantastico! L'unica cosa in cui io sono brava è il badminton, ma figuriamoci se c'è una pallina e delle racchette da badminton, visto che non c'è nemmeno una rete per giocare a pallavolo...
Un suono di fischietto e mi ritrovo davanti il coach: un uomo sulla trentina dai capelli quasi completamente rasati e un cappellino da baseball in testa, un tipo a posto .
<< Matricole e non, quello che farete sarà obbedire solo a me e fare solo quello che vi dico io. Chiaro? Visto che questa scuola non ci offre più di tre palloni da basket e nemmeno una rete per pallavolo, ognuno prenda un pallone e si metta a fare dei passaggi a cinque... muovetevi... Oh, e tu, matricola, vai a prendere i palloni>> dice a un ragazzo dall'aria spaventata -non quanto lo sono io, certo! Mi terrorizza il fatto di dover giocare con delle persone più grandi e degli sconosciuti!
Per di più a prendere la palla io proprio non ci riesco, questo vuol dire essere ricoperti di insulti da thriller. Quando qualcuno farà un libro che spiegherà come funziona il liceo sarò la prima a comprarlo, di sicuro! Hanno tutti una mente così contorta, sono schizzati quanto Van Gogh (meglio, quanto me quando ho dovuto ideare un quadro ispirandomi a lui).
<<Sia chiaro, io scelgo solo i più forti>> esclama un ragazzo alto almeno un metro e ottanta. Almeno so che nella sua squadra non c'è posto nemmeno se avessi uno spirito che fosse il contrario di me stesse, perché con la palla, io, sono forte come un bradipo che cerca di fare le flessioni. Con mio grande stupore vengo scelta per terza in una squadra composta da una ragazza che salta in continuazione facendo roteare la perfetta coda di cavallo, una bionda che era molto interessata dalle sue unghie, un ragazzo che a quanto pare amava il suo ciuffo e lo toccava ininterrottamente (non esagero) e poi...oh, no. È lei. La simpaticona. Le sue parole mi riecheggiano continuamente in testa -"Sta fuori dai piedi"- scommetto che se solo oso metterla in cattiva luce o per disgrazia colpirla con la palla, la scuola diventerà più infernale di quanto già non è: occhi aperti.

<<Hey, Alex, cominci tu?>> le dice la ragazza salterina; come faceva a starle simpatica e darle un diminutivo? "Che stupida!" penso.
"Tutte le Matricole vengono trattate così quasi da tutti. In effetti però magari era solo un brutto momento, e la cosa peggiore che posso fare qua è terrorizzarmi appena una persona apre bocca. Devo rilassarmi."
Il primo errore lo faccio naturalmente grazie alla mia distrazione. La ragazza chiamata "Alex" mi lancia la palla, ma io rimango come imbambolata.
<<Ma sei di cera ?Ti vuoi svegliare? Voglio finire l'ora entro il tempo stabilito, ma con delle matriosche al posto delle persone non penso di farcela!>> Okay, era solo una battuta, solo una... niente pregiudizi .
<<Eh dai Alex, capita a tutti.>> La ragazza salterina mi fa l'occhiolino, che ricambio con un sorriso molto molto timido. Altro giro, altro sbaglio
Più fatale però... colpisco la ragazza con la palla. La vedo avvicinarsi piano, come per controllarsi da un attacco di isteria. All'improvviso me la trovo a un centimetro dalla faccia e vedo le sue labbra formulare la frase: <<Ho detto di stare fuori dai piedi, te lo devo far capire in un altro modo o lo capisci da sola? Detesto la gente che gioca a fare Biancaneve, perché al liceo non ci sono i nani o il principe azzurro.>> Va bene, posso farmi delle idee ora. È una con cui non si scherza: o fai quello che ti dice o ti fa a pezzi. Ne ho la conferma quando, accennando un sorrisetto dice: <<Ma forse la strega cattiva potrebbe presentarsi alla tua porta, nel caso in cui non dovessi starle a genio: auguri principessa!>> Mi ha minacciata: una minaccia seria. Sono certa che ora la mia condanna al liceo è firmata.

Amiche Di Due Mondi Diversi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora