Capitolo 7

173 3 0
                                    

Quella mattina non guardai in faccia a mio padre..andai dritta a scuola..dove la solita ragazza mi picchiò così tanto che tornai a casa...

"Ehi,Violet vieni qua.." disse mia mamma,come mi vide entrare in cucina..

"Ragazzo o ragazza?" disse.

"Ragazza" dissi io con voce rotta per il dolore causato dall'acqua ossigenata.

"ah,capisco"disse in mondo comprensibile,ma io lo sapevo,loro pensano che io sia depressa quindi danno sempre ragione a qualunque cosa io dica.

Passai tutto il giorno chiusa in camera con Tate..non sapevo come facesse quel ragazzo ad entrare in casa mia con così tanta facilità,ma il ciò non mi importava,mi importava solo il fatto che lui fosse lì con me.

Perdemmo la metà del tempo a parlare delle motivazioni dei nostri tagli..

"Questo l'ho fatto quando mia mamma ha tradito mio padre..era una succhiacazzi sai."disse mostrando un briciolo di rabbia nei suoi occhi.

"Questo me lo sono fatto quando mio padre si fece un'altra." dissi indicandone uno dei tanti con l'indice..

"Almeno abbiamo qualcosa in comune...certo non qualcosa di bello.ma qualcosa"disse con un sorriso che Dio,era la perfezione.

"Non puoi dimenticare il buio eh."Dissi io.

Ma in quel momento entrò mio padre è quando lo vide gli urlò contro.

"Esci fuori da casa mia!Non devi parlare!!"

"Ma papà stiamo solo sentendo della musica!"

"No Violet!Devi capire che io voglio solo il bene per te!Lui potrebbe farti del male..."Mi disse tutto d'un fiato

"Papà,il mio bene è con lui!" dissi

Ma lui se ne andò sbattendo la porta.Dio,quanto non lo sopporto.

Il giorno seguente non andai a scuola,mi incontrai dietro casa con Tate e parlammo di quella ragazza tanto fastidiosa,e lui mi disse che era disposto ad aiutarmi...

Così che il giorno dopo a scuola le dissi:"Senti cara,vendo roba buona,vieni a casa mia verso le 5."

Lei ci cascò e venì il problema era che..Tate doveva spaventarla ma successe qualcos'altro..

Dei mostri coi denti aguzzi,occhi rossi,squame uscirono dalla cantina e attaccarono la ragazza tanto che scappò piangendo..Anche io mi spaventai a morte..

Anche io mi spaventai a morte

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Pensavo che fossi come me..atratto dall'oscurità..ma Tate tu sei l'oscurità!" gli dissi piangendo.

"Ma io pensavo che eri come me!" mi urlò piangendo.. era un ragazzo vulnerabile,non mi stupisco se mio padre lo voleva allontanare da me..pensavo che non tutti quelli che andassero da uno psichiatra avessero problemi del genere..ma lui...non so cosa avesse di preciso..ma fu la prima cosa che mi spaventò in tutta la mia vita..

American Horror StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora