Chocolat.

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Un profumo di cioccolata invase le narici di Alessio, che si trovava in uno stato di dormiveglia, facendogli aprire leggermente gli occhi e guardarsi attorno smarrito. Notò di non essere nella sua stanza, ma in quella di Gennaro, ma non ricordava di esservi arrivato, in realtà non ricordava molto della sera precedente.

Una fitta alla testa lo colpì mentre si tirava a sedere sul letto ad una piazza e mezza del biondo.
Abbiamo dormito insieme?

Di solito Alessio dormiva su un secondo letto, quando dormiva dall'amico, e lo stesso accadeva quando era Genn a dormire da lui.

Si alzò e decise di andare a lavarsi la faccia perché si era accorto di avere un leggero problema mattutino nei boxer e che non poteva scendere con un'evidente erezione.
Tornato dal bagno, si infilò dei pantaloncini larghi e logori così da nascondere il leggero gonfiore che ancora si intravedeva, per poi seguire l'odore di cioccolata fino al piano di sotto.



Trovò Gennaro in cucina intento a preparare una glassa, indossando la sua solita maglietta distrutta con cui dormiva ed i boxer.
Alex era abituato a vedere l'amico che girava per casa in tenute simili, ma quella mattina il
problema sembrava aumentare e una scossa gli pervase il basso ventre.
Si costrinse a non darci peso e tossicchiò per segnalare all'altro la sua presenza, facendolo sobbalzare e girare di scatto.

"Alè! mi hai fatto prendere un colpo!"

Il moro bofonchiò delle scuse mentre le sue attenzioni si concentravano sulla goccia di cioccolato che era caduta sulla clavicola del biondo a causa del movimento repentino causato dallo spavento.
Riusciva solo a pensare di voler succhiare quella porzione di pelle e sostituire la glassa con un marchio violaceo.

Ma che mi succede stamattina?




Non che non si fossero mai baciati, quando quantità troppo elevate di alcol erano in circolo nei loro corpi, era capitato che finissero in un angolo buio di qualche locale a mangiarsi le labbra e sospirare pesantemente l'uno nella bocca dell'altro; Gennaro una volta lo aveva persino trascinato nel bagno di un locale e gli aveva avvolto l'erezione tra le sue labbra piene, facendolo venire nell'arco di cinque minuti per poi ritrascinarlo in pista come se niente fosse.

Nessuno dei due ne aveva fatto parola con l'altro, pensando che tanto non se lo ricorderà nemmeno.
Ora l'istinto di Alessio si stava risvegliando da sobrio, e riusciva a pensare solo a Gennaro, alle sue labbra, al suo corpo minuto che voleva far proprio il prima possibile.

Nel frattempo, i boxer diventavano sempre più stretti, specie quando il biondo si inumidì le labbra come era solito fare e gli tornò in mente cosa sapessero fare quelle labbra.

Merda, mi piace Gennaro. E ora?


"Alè, capisco che il cibo sia il tuo amore più grande, ma se ti svegli con l'alzabandiera potresti almeno provvedere prima di scendere!" e rise, mentre si avvicinava al moro, con ancora il mestolo in mano, e gli passava i polpastrelli sul petto, delicatamente; uno sguardo di sfida e malizia a scrutarlo.
Arrivò all'orlo dei pantaloncini ed iniziò a giocarci, mentre gli mordeva un lobo e soffiava un "non puoi far fare sempre tutto il lavoro a me." e gli lasciò una scia di saliva sul collo, mentre andava a massaggiare l'erezione oramai evidente di Alessio.

"Quindi te lo ricordi." disse tra i sospiri, mentre si lasciava vezzeggiare dal biondo.

"Come dimenticare il tuo sapore ed i versi osceni che ti lasciavi sfuggire? Mi sono toccato ripensandoci per le ultime due settimane." appoggiò il mestolo e scese a mordergli la clavicola, succhiando e leccando fino a lasciare un segno viola sulla pelle dell'altro.

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