CAPITOLO 1

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Era una triste giornata di novembre e in quella casa c'era una aria pessima; da pochi giorni avevano scoperto che il loro principino, il piccolo Bruno, aveva una malformazione al cuore. Da un giorno all'altro poteva  non pulsare più il suo piccolo organo, aveva una vita davanti a sè e non poteva accadere tutto ciò. Il 23 novembre, data che nessun membro della sua famiglia scorderà mai, Bruno mentre giocava in cortile si accasciò per terra e la mamma lo vide dalla finestra della sala da pranzo, subito uscì fuori è appena varcata la soglia della porta entrò in panico, fece in tempo a chiamare solo l'ambulanza. La corsa in ospedale fu terribile; Lisa, la mamma, non riusciva a parlare e i paramedici continuavano a ribadire che non ce l'avrebbe fatta perché il suo piccolo cuore era debole, molto debole. Appena arrivati in ospedale un equipe di medici portó subito Bruno in sala operatoria, preparata precedentemente mentre arrivava l'ambulanza, e operó il piccolino; la mamma invece fu costretta a rimanere fuori, nella sala di aspetto in cui ebbe un collasso dovuto alla troppa ansia. L'intervento duró circa 12 ore, ore di panico in cui Bruno ebbe molte complicazioni ma alla fine dopo svariati cambi di medici e sacche di sangue il principino vinse la battaglia. Finito l'incubo fu allertata la mamma che nonostante la sua debolezza si alzò di scatto e corse  per quattro piani a piedi, scalza e in vestaglia, raggiungendo il suo amato figlio che ancora sotto effetto dell'anestesia dormiva, ma con il sorriso sul volto. Passarono due ore e Bruno si svegliò; i medici entrarono nella stanza e comunicarono alla mamma che dovevano rimanere per circa un mese a causa di alcuni controlli importanti. Una mattina la mamma mentre dormiva accese la televisione e cominció a guardare un programma riguardante  la musica classica, in particolare la vita di un violinista "Jon Lidden ", Bruno si svegliò ma la mamma non se ne accorse, siccome non riusciva ancora a parlare bene steso sul letto lo guardò anche lui e se ne appassionó così tanto che per tutto il mese lo guardò sia mattina che pomeriggio pretendendo anche l'assoluto silenzio. Da quel mese la sua vita cambiò pensava ogni giorno a quel violinista così bravo da entrare nella testa di un bambino che addirittura abbandonò tutti i giochi per seguire il suo programma. Nei giorni precedenti al quarto compleanno del piccolino, la mamma cercò di contattare il violinista tanto amato dal piccolo e dopo tante chiamate e notti su internet a cercare il contatto, lo trovò, lo chiamò, gli fece la proposta, è l'uomo con gran piacere accettò. Arrivato il giorno del compleanno mentre stavano per tagliare la torta si udì da lontano il suono soave del violino, all'inizio i presenti pensarono ad un brano alla radio ma il suono si faceva sempre più vicino e ad un certo punto dalla porta del patio uscì LUI, l'uomo che Bruno ha sognato per due anni, sì erano passati settecentotrenta giorni, diciassettemilasettecentoventi ore e unmilionecinquantamiladuecento minuti, un eternità per un bambino per Bruno ancor più. Suonò la sua canzone preferita, un pezzo di Chopin, il festeggiato corse subito ad abbracciarlo e scoppiò in un lungo pianto di gioia e di ricordi. Finita la festa e salutati gli amici la mamma di Bruno chiese a Jon se volesse essere il maestro privato di suo figlio, ma visto che non era di quella città all'inizio era incerto ma quando vide il volto del bambino che arrivò per dare la buonanotte alla mamma accettò e la donna gli chiese anche se volesse restare a dormire per quella notte e ci rimase.

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