La solita giornata scolastica.
IL solito corridoio, il solito armadietto e come scordasi la solita biondina che ti salta addosso appena ti vede, con il suo sorriso smagliante e spensierato.-Elly!- esclama la bionda.
-Dimmi tutto Sam.- rispondo con un lieve sorriso forzato.
-Cosa ti succede cucciola, ti vedo più giù del solito.- dice preoccupata, glielo leggo negli occhi.
"In effetti ho avuto più incubi del solito."
-Niente Sam, tranquilla, semplicemente non ho dormito molto.-
-I soliti incubi?- chiede rattristata.
-Soliti incubi..- un lieve silenzio, seguito da un grande sospiro da parte di entrambe.
-Dai! spiegami di cosa si trattano.- frase detta per un tentativo vago per tirarmi su di morale..
-No Sam lascia stare.-
-Si tratta di Michel?.- insite la ragazza.
-Sam, lascia stare.- la mia risposta secca la turba, Sam ti si legge tutto in faccia.
Chiudo l'armadietto e d'improvviso appare mio fratello alle mie spalle, Edward, il miglior fratello maggiore al mondo, sempre protettivo, ogni tanto anche troppo.
-Ciao Eddy!- la voce di Sam si addolcisce in presenza di Ed; mio fratello ricambia il saluto con un tenero sorriso.
-Moon stai bene? sta notte non mi hai fatto chiudere occhio.- mio fratello si avvicina all'orecchio per sussurrarmi -hai urlato e pianto per quasi tutta la notte.-
Mi allontano e scuoto leggermente la testa e strizzando gli occhi.
-Ed, era solo un incubo.-
Salvata dalla campanella, fine alle domande sui miei incubi, Sam ed io ci incamminiamo verso l'aula di musica, è l'unica prof che non mi ha ancora conosciuta, evviva devo comportarmi per l'ennesima volta come la nuova... beh se è per questo praticamente nessuno mi conosce in quella scuola visto il mio recente arrivo.
Entriamo in classe e tutti gli occhi puntano su di me.
Le ragazza mi guardano dall'alto in basso commentando -Ma guardala, è una nana!.-, -Si sembra un Puffo.-, quei capelli rossi? tinti 100%.-
wow simpatiche le mie compagne nuove compagne di corso e comunque so di non avere un colore molto naturale ma è il mio colore, l'ho ereditato dalla mamma, un rosso intenso un misto tra color ciliegia e color rosso sangue.
In tanto i ragazzi non hanno già fatto a meno di fissarmi il culo appena entrata, mentre andavo a sedermi mi sembrava di fare usa sfilata per bavosi senza cervello.
Mi siedo e grazie a dio Sam mi aveva lasciato un posto accanto a lei.
-Non ascoltarle Elly, sono solo invidiose.-
La professoressa entra in classe e mi nota subito.
-Tu devi essere la nuova, vieni a presentarti cara.- tende la mano verso di me incitandomi ad alzarmi.
Mi alzo e mi incammino verso la prof, ha un area esausta.
-Come ti chiami cara? presentati alla classe.-
-Mi chiamo Ellen Valentine e mi sono trasferita da poco.-
Nessun "ciao Ellen" ne niente, che banda di maleducati.
-E dimmi Ellen, sai suonare o contare?.- chiede gentilmente la professoressa.
-Cantare canto per me e suonavo il piano qualche anno fa.- al rispondere iniziano a tremarmi le ginocchia.
-Wow! ti dispiacerebbe suonarci qualcosa?.- i suoi occhi erano pieni di speranza, ciò mi fa pensare che non ci siano grandi musicisti in questa classe.
-Probabilmente sono un po' arrugginita.- l'unica che mi ricordo perfettamente e je vole, quella canzone la suonavo solo per una persona...
-Dai Ellen provaci.- insiste
Guardo il piano, mi siedo e sfioro i tasti... un respiro profondo chiudo gli occhi ed inizio a suonare.
-Ely! Ely! mi suoni je vole? ti preeego!.-
-ahah ok Michel ma adesso calmati fratellino, mettiti comodo è ascolta.-
Trattengo i miei sentimenti fino all'ultima nota, ma sono una bomba pronta ad esplodere.
-Molto brava Ellen! grazie per aver suonato, come si chiama la canzone?-
Con un nodo alla gola tento di rispondere -je vole-ma non mi sente
-Come scusa?-
Inizio quasi a singhiozzare -je vole.- ripeto.
Non riesco, ho gli occhi pieni di lacrime, di scatto mi giro ed esco improvvisamente dall'aula
Trovo rifugio nello sgabuzzino del bidello accendo la luce e faccio un respiro profondo per resettare il rimo respiratorio, mi sentivo soffocare mentre suonavo.
Ogni nota..sentivo la sua piccola voce...
Sento Sam, mi sta cercando, di impulso spengo la luce non so perché, probabilmente voglio stare da sola, ma perché ho spento la luce?
di scatto la riaccendo rendendomi conto del terribile errore.
Io non starò mai più al buio.
Mai più.
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Portami via dal BUIO
RomanceCiao, mi chiamo Ellen è sono la classica studentessa diciassettenne, sono la ragazza bassa dagli occhi chiari di un color indefinito tra l'azzurro, il verde e il giallo, quella dai capelli strani e quella che se ne sta per le sue, sempre seria, ma c...