Capitolo 1.

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È passato ormai un'anno e mezzo da quando io e Lorenzo ci siamo lasciati.
Sono successe tante cose in questo periodo si tempo.
Devo dire che i primi giorni e mesi sono stati difficili , ma poi ho iniziato a fregarmene proprio come lui.
Ho finito la scuola. Mi sono laureata e mi sono anche trasferita. Non ho lasciato Milano. Come potrei. Ho soltanto cambiato casa. Ora abito da sola, mentre David e Cris nella vecchia casa.
Le cose fra i due stanno andando meglio del previsto, e ci sono rimasti davvero male quando mi sono trasferita, ma come ho detto anche a loro, ho bisogno della mia autonomia.
Quindi, eccomi qua. Da sola, a quasi 19 anni , sul divano della propria casa, a guardare film strappalacrime e a mangiare i popcorn.
Vi starete chiedendo che fine ha fatto Lorenzo.
Dopo che ci siamo lasciati, ha deciso di freguentare quella puttana che ha baciato, rovinando la nostra storia.
Sempre dopo che ci siamo lasciati, ha iniziato a dedicarsi del tutto al canale, che ha iniziato a raggiungere cifre enormi in poco tempo. Ora ha 3 milioni e mezzo di iscritti, ed è diventato il più famoso d'Italia. Come lo so? Perché nonostante tutto, non ho mai smetto di guardare i suoi video. Come potrei. In fondo, il ragazzo nei video è Favij, un personaggio famoso, non Lorenzo, il ragazzo di cui mi ero innamorata perdutamente. Ma ciò non cambia il fatto che vederlo anche solo nei video, mi fa tremare il cuore. È stata una parte davvero importante della mia vita, che l'ha marchiata. Per sempre. E anche se sono passati anni, lui resterà comunque il mio primo vero amore.
Senza accorgermene, inizio a pensare ai vecchi momenti passati con Lorenzo, ai nostri baci, alle nostre promesse. Sempre senza accorgermene, inizio a piangere.
Ormai è una routine. Anche se prima ho detto che me ne frego, non è sempre così. Molte volte finisco per pensare ai nostri vecchi momenti ed inizio a piangere come una bambina.
In fondo, nel cuore, posso ancora sentire l'amore che provo per Lorenzo. In fondo, il vero amore non muore mai. Neanche dopo anni. Anche se ora il suo cuore appartiene ad un altra.
Ma ora basta piangere e pensare a quei momenti. Sono stanca di starmene seduta a piangere e pensare. Ho bisogno di uscire un pò.
Guardo l'orologio attaccato al muro e vedo che sono le 16 e 26. Bene.
Vado di sopra e mi cambio con un paio di leggins comodi e una felpa pesante. In fondo siamo a dicembre.
Mi metto le vans, la giacca, prendo le chiavi e il telefono, ed esco di casa chiudendo la porta di casa dietro di me.
Appena entro in contatto con l'aria fresca, rabrividisco. Respiro a polmoni pieni quell'aria fredda e secca.
Ho sempre amato l'inverno. In fondo non siamo molto diversi.
Inizio a camminare con le mani nelle tasche e le cuffiette nelle orecchie.
È da tanto che non esco. Non mi piace molto uscire, ogni volta che uscivo è sempre successo qualcosa di brutto, ma ora ne ho davvero bisogno.
Cammino senza una meta precisa, lasciandomi trasportare dalle gambe.
Quando alzo gli occhi, mi stupisco di me stessa. Sono davanti al parco.
A quel parco.
Dove abbiamo litigato tante di quelle volte, ma lo stesso parco in cui ci siamo confessati il nostro amore.
Mi dirigo proprio verso quel posto, e mi siedo sull'erba fredda.
Non appena chiudo gli occhi, il momento del nostro primo ti amo, della nostra prima litigata mi passa davanti. Facendo uscire altre lacrime dai miei occhi.
Apro gli occhi solo quando sento una presenza vicino a me.
Giro la testa, e lo vedo lì, vicino a me, a guardarmi sorridendo, con quel suo bellissimo sorriso che tanto mi mancava.
Strizza gli occhi per capire se è davvero lui, oppure è il mio cervello a proiettare una sua immagine.
Ed infatti, appena riapro gli occhi, non è più lì.
Ho immaginato tutto. Ora sto diventando pure pazza.
È stato lui a rendermi così.
È stato lui a creare questo vuoto dentro di me, che non riesco a riepirlo con nessun altro apparte lui.
È stato lui ad andarsene.
Ed sono io a pagarne le conseguenze.
Sospiro, e mi alzo da terra, riprendendo a camminare con la testa fra le nuvole, giocando con il ciondolo che mi ha regalato Lorenzo al nostro primo mesiversario.
Ho voluto buttarlo. Davvero.
Ho voluto farne a meno, ma non ci sono riuscita.
Ogni volta era come se il cuore mi urlare di non farlo.
Di custodire almeno l'unica cosa che mi collega ancora a lui.
Ed io ho ceduto.
Come succede ogni volta che si tratta di lui.
Ho ceduto.
Il ciondolo mi scivola dalle mani, finendo sull'asfalto.
Mi sveglio dai miei pensieri non appena me ne accorgo, e mi abbasso a prenderlo.
Quando provo a prenderlo, vedo una mano provare a fare lo stesso , toccando le mie dita con le sue, creando così tante piccole scosse lungo la mia spina dorsale.
"A quanto pare neanche tu sei riuscita a rinunciarci." Dice la voce di quella persona.
Quella voce che Riconoscerei fra mille.
Quella voce che ho sognato ogni notte per un anno e mezzo.
Quella voce che ho sentito solo tramite dei video.
La sua voce.
Alzo gli occhi incredula, e lo vedo davvanti a me, che mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi.
Lo guardo sbalordita, strizzando gli occhi.
Quando gli apro, purtroppo, lui è ancora lì, davanti a me, con la mano tesa ad aiutarmi.
Afferro la sua mano, e mi alzo in piedi, senza dire niente.
Ho troppe emozioni dentro di me, che in questo momento stanno facendo la guerra fra di loro. Non potrei parlare neanche se volessi.
Per fortuna, quasi si parla di noi due, non servono mai le parole. A noi ci bastano gli sguardi per capire tutto. E per questo abbasso gli occhi.
Per non fargli capire quanto mi faccia male la sua presenza dopo tutto questo.
Per non fargli capire che io ho ancora bisogno di lui.
Infondo, lui non ha più bisogno di me.
"Rora, io.."
"No." Non l'ascolto, scuotendo la testa, per poi scappare da lì.
Non posso stargli vicino.
Fa ancora troppo male vederlo dal vivo.
"ASPETTA. RORA." Urla lui dietro di me, ma ormai è troppo tardi.
Sono troppo lontana da lui ora per poter sentire altro.
Ora mi ritrovo dinuovo nel mio posto segreto, che ho scoperto quel giorno maledetto.
Da qui vedo tutta la città, ed il panorama è bellissimo da qua sù.
È il posto più tranquillo di tutta Milano.
Qui non si sente il suono costante delle macchine, le folle di persone, il casino, la metrò, lo smog. Qui l'unica cosa che si sente è la pace.
La tranquillità.
Per questo è diventato il mio posto preferito in qui mi rifugio sempre.
D'istinto porto la mano al collo per giocare con il ciondolo, ma non c'è.
Solo ora ricordo che è stato Lorenzo a recuperarlo da terra, ed io sono scappata prima di riprenderlo.
Ciò significa che ho perso anche l'unica cosa che mi teneva legata a lui.
Ora non ho davvero più niente. Ora il mio cuore è davvero vuoto. Come non mai.
E inizio a piangere. A piangere come sempre. A piangere per tutto. Ma questa volta è diverso.
Questo non è un pianto triste.
È un pianto disperato, prive di forze.
Un pianto caotico, senza singhiozzi e senza suoni.
Solo lacrime copiose a rigarmi le guance.
Forse doveva andare davvero così.
Forse questa è la volta buona a dimenticare davvero Lorenzo.

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Ma ciaooo❤ come state? È da un pò che non ci sentiamo. 😌
Ma ora eccomi qui, con il sequel.
Questa è la prima parte.
succederanno tante cose d'ora in poi.
Vedrete. ❤

Domanda: Cosa vorreste leggere nel prossimo capitolo?❤

A presto. Vi voglio bene.❤

Favij?No. Lorenzo Ostuni. ||2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora