Prologo

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Jarvan attendeva in silenzio lungo quella tranquilla stradina alberata, concedendosi di tanto in tanto una lieve occhiata al suo piccolo orologio da polso, quasi come se fosse impaziente di riprendere le vecchie abitudini legate al periodo scolastico.
D'altronde, per quanto fosse piacevole il periodo estivo, egli non poteva affatto negare di percepire la mancanza di volti che vedeva pressoché ogni giorno durante quei mesi colmi di doveri e compiti in classe.
Quella peculiare mattinata, essendo la prima di molte altre che sarebbero seguite, egli aveva deciso di andare a raccattare tutti i suoi compagni, nonché carissimi amici personali, al fine di vivere insieme l'inizio di quell'arduo ed ultimo anno.
I minuti passavano ed ancora nessuno s'era fatto vivo e la sua voglia di socializzare si faceva sempre più impellente, tant'è che quasi percepì un bisogno eccessivo di sfogare quest'ansia crescente con una lieve passeggiata, azione che preferì non concedersi.

<< Inaugurare l'anno con un bel ritardo.
Questo sì che è un inizio coi fiocchi! >>

Affermò, quasi tra sé e sé, lasciandosi sfuggire un lieve sorriso divertito, quel suo sorriso mai celante un secondo fine, quel suo sorriso perennemente sincero.
Non gli importava minimamente del possibile ritardo e dell'eventuale nota, giacché era solo una misera scritta su un pezzo di carta straccia; era la sua natura socievole ed amichevole a renderlo quasi euforico.
Quasi come se il fato volesse accontentare i suoi bisogni, finalmente il bel ragazzo ebbe modo di riconoscere due figure fin troppo familiari per la sua memoria, tant'è che non esitò ad allargare le proprie muscolose braccia, al fine di abbracciare amichevolmente quei due ragazzi che gli ispiravano cotanto amore fraterno.

<< Garen, Lux!
Ce ne avete messo di tempo! >>

<< Scusa, amico mio, ma sai com'è...
"Qualcuna" di mia conoscenza è stata ore nel bagno a fare chissà che cosa... >>

<< Ehi, guarda che tu ci sei stato anche più di me!
Sbaglio o non volevi "non sfigurare davanti a Katarina Du Couteau"? >>

Il giovane Crownguard si colorò non poco di rossore, lasciandosi sfuggire un rumoroso grugnito, quasi come a voler dire alla propria sorella che gliel'avrebbe di certo pagata, mentre il corvino si abbandonò ad una fragorosa risata.
Gli era mancato tutto questo: per quanto egli amasse la sua famiglia, trascorrere una porzione dell'estate lontano dai suoi più cari amici non era di certo il massimo del piacere per il robusto ragazzo.

<< Allora, chi manca ancora?
Siamo davvero arrivati per primi?
Dopo di te, ovviamente. >>

Domandò la minuta ragazza bionda, la quale appariva ancor più piccina e fragile accanto a quel colosso di suo fratello.
Non che Jarvan non fosse robusto e muscoloso ma, diamine, Garen era talmente grosso da aver difficoltà perfino per passare attraverso alcune porte.
Ma, d'altro canto, non ci si poteva aspettare di meno dal loro campione di football, no?

<< Xin ci aspetta a metà strada e, considerando quanto egli sia mattiniero e puntuale, ci starà aspettando da chissà quanto tempo.
Manca solo... >>

<< Oh, ciao, Shyvana! >>

Quasi utilizzando un tono di voce decisamente troppo acuto per il Lightshield, Lux salutò allegramente quella ragazza dai capelli così rossi da poter essere avvistati perfino ad una distanza spropositata, la quale si avvicinava al piccolo gruppo con un passo lento e svogliato.
Jarvan poteva stare ad osservare quella splendida fanciulla per ore: ogni cosa in lei era pressoché perfetta ai suoi occhi.
Mai era importato che i due si conoscessero sin da tenera età; mai era importato quanto tempo trascorressero insieme; mai era importato che più di una volta avesse avuto modo di ammirarla mentre attraversava quella piccola strada con quell'espressione impassibile e fioca, giacché molto spesso entrambi compivano quel tratto in compagnia.
Ella era sempre capace ci fornirgli sempre il medesimo effetto.

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