[Nota: non metto mai le note ad inizio capitolo ma volevo dirvi, prima di leggere, che questa OS mi è venuta in mente riguardando questo screen qui sopra. Non voglio dare troppo peso a questo commento perché, sinceramente, non ne vale la pena. Quest'idea mi è venuta sul momento ed è solo un modo per farvi- ma soprattutto farmi- sorridere, perché verrà una cosa troppo nosense, come è giusto che sia.
Spero in qualche vostro commento, ci terrei tanto.
Detto questo vi lascio alla storia e buona lettura.❤️]"Alè sono a ca-" Genn era ritornato da una stressante giornata di registrazione in studio, mentre Alessio era rimasto a casa a finire di sistemare la loro nuova abitazione- molto carina, non c'è che dire, ma farlo notare significherebbe sorbirsi un'ora di monologo da parte di Alex sul come avesse scelto bene i mobili del salotto e della camera da letto, per non parlare della sedia nello studio: "montata da me personalmente, benissimo modestamente" quindi proferire parola non è mai il caso.
Anche se, Genn avrebbe preferito avere a che fare con un Alex logorroico piuttosto che con uno in quelle condizioni.
Il moro si trovava sul divano del salotto, raggomitolato nel suo plaid verde acceso- come non morisse di caldo, dato che era Aprile, quello rimarrà sempre un mistero-, mentre guardava con occhi lucidi e qualche lacrima seccata sulle sue guance il display del suo iPhone.
"Dio Alex! Cosa è successo? Stai bene? Ti sei fatto male?... CHI È MORTO?" Genn iniziò ad agitare le sue esili braccia al cielo- perché si sa, quando Gennaro Raia è in ansia, si nota quella strana ed inquietante somiglianza tra lui e un polipo; comico, questo è vero, ma lo stesso Alex può confermare.
"G-Genn... Un comm-... Instagram... Basta io inizio c-con la dieta" non riusciva a formulare una frase di senso compiuto, il moro, dati i singhiozzi che lo scuotevano partendo dallo stomaco.
"Eh? Ma cosa stai dicendo?" Gennaro afferrò il telefono dalle mani del suo ragazzo iniziando a leggere quello che sembrava un commento su Instagram.
Lesse la prima riga e si fermò di scatto con la bocca spalancata.
"Jenn? Davvero? Come può questa pensare che si scriva con la J, dio l'ammazzo. Cosa ha le pigne in te-" sbottò il biondo ma vedendo che la situazione non tendeva per niente a migliorare- il moro ricominciò a piangere cercando di coprirsi il volto con le mani, perché ovviamente non doveva darlo a vedere perché "piangendo? No Gennà ma che stai a di'. Io non piango mai"; inutile dire che fallì miseramente- continuò a leggere in silenzio, alzando lo sguardo verso il fidanzato di tanto in tanto- ottima mossa.
Sei un ciccione di merda
Jenn avrebbe vinto senza di te
Mi fai schifoDopo aver spento il cellulare e averlo buttato malamente sul divano, Gennaro fu invaso da un senso di rabbia, tristezza e rammarico, ma più che altro rabbia perché in un gesto strano e involontario serrò i pugni, non sapendo se colpire quella ragazzina che aveva scritto quel commento idiota e puramente insensato, oppure Alex, che si lasciava abbattere da delle stupide righe su un altrettanto stupido social.
"Alè ma che ti prende? Davvero pensi a queste cose? Sono solo cazz-"
"Gennà ha ragione" riuscì a dire in un momento di apparente calma.
Il biondo sgranò gli occhi e lo guardò incredulo."Eh?"
"Ha ragione. Insomma, avresti vinto senza di me, ne sono certo. Non sono mai stato bravo quanto te e poi guardami..."
"Cosa?" E sì, in quel momento era Alex che avrebbe voluto prendere a pugni, Genn.
"Sono o-orribile" il più piccolo abbassò lo sguardo colpevole- di cosa poi? Per Genn sarebbe rimasto per sempre un mistero.