La nebbia ricopriva la vallata fino alla punta del monte, le luci delle mura non illuminavano a sufficienza, nemmeno quelle supplementari disposte a un centinaio di passi dal castello, il silenzio dominava la notte, l'unica cosa che accompagnava i soldati di guardia erano alcuni pipistrelli che svolazzavano intorno alle torri di guardia.
Tutto d'un tratto, i pipistrelli sparirono tutti nello stesso momento, come se si fossero spaventati da qualcosa, le guardie sentirono dei rumori presumibilmente di cavallo, sembrava uno solo e veniva verso di loro, essendo uno solo non si allettarono più di tanto, ma poteva essere una trappola, così il comandante chiamò immediatamente gli arcieri in posizione pronti a far fuoco.
Il suono del trotto fu sempre più vicino a loro, la tensione aumentò.
Finché spuntò dalla nebbia un cavallo con un cavaliere coricatogli sopra, pareva morto, il comandante lo riconobbe era uno dei suoi mandati in perlustrazione giorni prima, ne aveva mandati dieci e questo era l'unico che finora era tornato, sembrava pure morto, la preoccupazione sul suo volto si fece così evidente che uno dei soldati gli chiese cosa fosse successo, ma egli non rispose disse solo di aprire il cancello e scese all'entrata.
Ordinò di tirarlo giù dal cavallo, vide che era ancora vivo ma con varie ferite molto profonde non provocate da lame, ma sembravano più denti molto grandi.
Gli domandò cosa fosse successo ed egli con un filo di voce riuscì solo a dirgli, la strega rossa e i suoi lupi giganti, lo ripeté tre volte, prima di esalare il suo ultimo respiro.
La strega rossa, il comandante ne aveva sentito parlare ma pensava fosse solo una leggenda, e soprattutto sapeva che la strega abitava oltre la montagna che ci faceva in quella vallata, si domandò.
Gli balenò in testa la storia che suo padre gli raccontò da piccolo su di lei, ma non ricordava che ci fossero lupi giganti, ma solo uno e che un leggendario cacciatore era riuscito ad ucciderlo facendo scappare la strega oltre il monte, la cosa non gli quadrò, ma di sicuro era successo qualcosa di terribile ai suoi uomini, poi quelle ferite, gli lasciò un enorme dubbio.
Il mattino dopo ordinò alle guardie che avevano assistito al ritorno di quel cavaliere dilaniato, di non fiatare con nessun altro per ora, organizzò una spedizione con i suoi migliori uomini alla ricerca di questa fantomatica strega rossa.
La squadra incaricata di cercare la fantomatica Strega rossa, era formata dai migliori sette cavalieri della contea, uomini duri coraggiosi e molto abili, essi si addentrarono oltre la nebbia nel bosco, si vedeva poco o niente, la fievole luce del sole a mala pena penetrava tra la boscaglia, tanto che dovettero accendere delle torce.
I cavalieri avanzavano lentamente, il silenzio era irreale, improvvisamente sentirono dei fruscii tra le piante, come se qualcuno si muovesse intorno a loro i maniera estremamente rapida, poi tornò quel silenzio.
Un grido spezzato, interruppe il silenzio, uno dei cavalieri era sparito nel nulla, gli altri si allertarono subito, sguainando le spade, pronti a combattere.
Pochi secondi dopo un altro sparì nel nulla, accompagnato da un grido straziante, i cavalieri capirono di essere in trappola, e si disposero a cerchio, l'uno avrebbe protetto l'altro, o almeno così speravano.
D'improvviso caddero davanti a loro ossa spolpate dei loro compagni, per la prima volta questi cavalieri coraggiosi e indomiti cominciarono a tremare dalla paura.
Una figura cominciò a mostrarsi tra la nebbia e la vegetazione fitta, che sembrava aprirsi al suo passaggio, i cavalieri la videro, un lungo mantello rosso attorniava la sua figura mentre un cappuccio anch'esso rosso gli copriva la testa e il volto quasi da sembrare senza faccia, il suo arrivo fu accompagnato da ululati, paurosi ululati che fecero tremare le gambe dei duri e coraggiosi cavalieri della contea.