Un corridoio buio. Nessuna porta, nessuna finestra. Solo qualche luce ancora funzionante. Tracce di lotta ovunque, sangue sulle pareti, fori di proiettili, corpi esanimi riversi sul pavimento. Sembra un film dell'orrore. Comincio a muovere qualche incerto passo in avanti, le gambe mi tremano, fatico a controllare il fiato, inciampo numerose volte in qualche cadavere, ma mi rialzo. Devo andare avanti. Lui è li che mi aspetta, lo so.
Ed è allora che lo vedo, in tutto il suo orrore: un Aster. Creature ripugnanti, il cui unico desiderio è uccidere. Grosse bestie color blu elettrico, ricoperti di spine sul dorso, sfruttano le potenti zampe posteriori per saltare addosso alla loro preda, dopodiché la sventrano con sei artigli affilatissimi prima di dare inizio al banchetto. E neanche questa volta la situazione è diversa: l' Aster parte all'attacco, fiutando l'odore della mia paura. È inutile scappare, quindi resto immobile aspettando la morte. Pochi metri separano me da quella creatura abominevole, e ci mette pochi istanti a raggiungermi, in quelle che a me sembrano ore. Chiudo gli occhi, aspettando l'inevitabile. E infine lo sento: gli artigli mi lacerano la carne, il fetore del suo alito mi riempe i polmoni.
Spalanco gli occhi urlando solo per trovarmi davanti gli occhi terrorizzati di mi madre. Realizzando che era solo un sogno mi metto a sedere tutto sudato, mia madre che mi chiede se va tutto bene, la tranquillizzo con un -Brutto sogno-, ma lei è già uscita per andare a prepararmi la colazione.
In quel momento realizzo a tutti gli effetti che fosse solo un sogno, che sono al sicuro, ne mio letto, che non c'è nessun Aster pronto ad attaccarmi, a uccidermi. Certo, la guerra con gli Aster è reale, i nostri soldati sono sul serio impegnati a eliminare quelle creature infernali, ma non qui, non su Celesia, un piccolo pianeta colonizzato dall' Impero Terrestre due secoli prima. No, la guerra è a quindici parsec dalla sicurezza della mia stanza.
Insieme a mio padre. Cabber Rolanov. Ufficiale di fanteria pluridecorato, ha servito durante la rivolta di Dastia, il pianeta minerario, durante la guerra contro l'impero Bol, e adesso nella guerra di sterminio contro gli Aster. Grande condottiero, bravo comandante, rispettato dai subalterni.... Pessimo padre, terribile marito.
Non ricordo di averlo mai visto a casa per più di due settimane di fila, e anche quando c'è, è sempre fuori per lavoro, torna solo per mangiare e dormire. Non mi è mai mancato nulla, questo è vero, ho sempre avuto tre pasti e una doccia calda al giorno, cosa che non si può dire di numerosi miei compagni di scuola, ma nonostante questo avrei barattato i pasti caldi, il letto comodo e una bella casa per aver avuto più tempo con papà. Almeno fino a qualche anno fa, ora nei suoi confronti provo solo un odio viscerale
Perso totalmente nei miei pensieri non mi sono accorto che mia mamma continua a chiamarmi per la colazione.
-Porca miseria, Rom! Alzati da quel letto, rischi di perdere la navetta, e sai che ai militari non piacciono i ritardatari-.
-Si, mamma, arrivo-.
È vero, oggi è il primo giorno di scuola, oddio, sempre che così si possa chiamare, visto che si tratta di un'accademia militare. Per la precisione la Caligolas War Academy, una scuola creata per formare giovani ufficiali di fanteria, marina ed aviazione. Unico requisito per entrarci: essere figlio di un ufficiale.
Tre anni di esercizi estenuanti, ore ad esaminare le tattiche usate dai più grandi generali della storia umana, corsi di xenolinguistica, simulazioni di scontri a fuoco a terra, ai comandi di un caccia o a bordo di una nave. I migliori venti accedono poi alle selezioni per gli incarichi più prestigiosi: un lavoro al Ministero della Guerra, il comando di una stazione spaziale, l'assegnazione di una divisione sono alcuni degli incarichi a cui si può ambire. Peccato che mediamente escano quattrocento cadetti l'anno, quindi è praticamente impossibile entrare nell'elite.
