Resto immobile, osservandola.
I suoi occhi si intrecciano nei miei. Sorrido.
- Ciao - dico.
- Ciao Joshua - risponde con voce dolce.
Effie emette un gridolino eccitato spostando lo sguardo da me a lei.
Ma come sempre, qualcosa, o meglio qualcuno interrompe i momenti migliori.
- Hermione! Non potevi aspettarci? -
Harry Potter, imbacuccato in un giaccone vellutato, con una sciarpa grigia attorno al collo e un bel cappello nero in testa, fa la sua comparsa ansimando, con il viso arrossato e il naso rosso fiammante.
Lo seguono Luna Lovegood e Ron Weasley, entrambi con le sciarpe avvolte fin sotto al naso.
- Uffa Harry, io vi avevo avvertiti che sarei andata avanti! - borbotta Hermione fingendo di imbronciarsi.
Harry le scompiglia i capelli, lasciando cadere i pochi cristalli di neve che vi erano attaccati.
- Date a me le giacche - dice Effie senza perdere la sua solita allegria - e poi andate pure in salotto, gli altri vi aspettano! -
- Grazie Effie - sorride Hermione. Tuttavia qualcosa nella sua espressione è cambiato. Gli occhi, che prima brillavano di gioia, ora sembrano spegnersi, come una lampadina fulminata. I suoi gesti mentre si sfila il cappotto e aiuta Harry a togliersi la sciarpa sembrano impacciati e lenti.
Mi domando se Harry abbia le mani gelate a tal punto da essere davvero bisognoso di certe attenzioni.
Ron riscontra la stessa sindrome da mani congelate.
- Sfregale, così si scaldano. - risponde malamente Hermione alla sua richiesta d'aiuto.
Ron mette il broncio, borbottando qualcosa di incomprensibile. Luna gli risponde menzionando delle lumache e ridacchiando.
Per quanto strano, schifoso e divertente possa essere un simile pettegolezzo sul rosso Weasley, sono troppo concentrato sul quadretto Hermione - Harry per badarci.
Quell'insignificante moretto vuole soffiarmi la mia donna.
- AH AH AH! Questa è nuova! I maghetti vogliono passare il Natale lontani dagli unicorni! -
Una mano grossa, secondo me perfetta per tirare il collo anche a uno struzzo, si posa sulla mia spalla.
Gale.
- Hutch, ti vuole il panettiere. -
- Sei sempre gentile, vedo...- dice Hermione, furibonda.
- Bah, detto da una strega...- ribatte acido.
Si prospetta uno scontro epocale, così, per evitare feriti, afferro Gale da un orecchio e lo trascino con me verso il salotto.
- Hai detto che Peeta mi cercava?-
- LASCIAMI TAPPO!-Entro in cucina trascinandomi dietro Gale, che sbraita maledizioni.
- Che c'è Peeta? - chiedo a denti stretti fingendo evidentemente di sorridere.
Lui si appoggia al piano cottura e mi fa un cenno - Lascialo andare, non voglio che gli si stacchi un orecchio nella mia cucina.-
-SOLO PER QUESTO!?-
- Gale è un...-
- Lo sappiamo cos' è - mi interrompe Peeta - ma ci servirà, vedrai.-
Con una smorfia di disappunto lascio andare Gale, che si massaggia l'orecchio lamentandosi.
- Voi nani state architettando qualcosa? -
- CHIAMAMI DI NUOVO NANO E...-
- E FINITELA! -
- MA HA INIZIATO LUI! - ci difendiamo all'unisono io e Gale, puntando un dito l'uno contro l'altro e lanciandoci sguardi di fuoco.
- Non me ne frega.-
- SONO TUO FRATELLO!-
- SONO L'EX DI TUA MOGLIE!-
-Cosa!?- urla Katniss dal soggiorno.
- NIENTE KAT! - risponde Peeta.
- Mi scoppia la testa...- biascica qualcuno sotto il tavolo.
Tutti e tre lanciamo un urlo e arretriamo dalla parte opposta.
Poi la testa di Haymitch fa capolino e Gale gli lancia il cestino del pane.
- CHE CI FACEVI LÀ SOTTO!?-
- Sciono venuto poco fa...ma mi scia che ho già...bevuto abastanzia...- spiega, interrotto ogni tanto dai singhiozzi.
Peeta fa una faccia schifata - Meglio se resti là sotto fino a che non ti passa la sbornia. E fà in modo che avvenga prima delle otto.-
Haymitch non se lo fa ripetere due volte e si abbandona di nuovo a terra, addormentandosi.
- Josh, tu e Hermione dovete parlare...- dice allora Peeta.
Mi volto e lo guardo: non sembra scherzare.
- Avete passato un momento difficile e lei ha scelto di andarsene. Ma sai, secondo me qualche speranza ce l'hai ancora...-
- E mi avete tenuto qui per questioni di donne? -
- Sì Gale, anche tu hai avuto...pochi minuti di esperienza...- Peeta perde tutta la sua serietà e scoppia a ridere - Dimmi, signor spilungone, è stato meglio quando ti ha mollato solo nel 12 o quando ti ha mollato per me? Oh, aspetta! Dimenticavo quella volta in cui ti fece passare per suo cugino! -
Scoppio anch'io a ridere, ben sapendo quanto l'argomento Katniss fosse una sconfitta scottante per Gale.
- MA A NATALE DIVENTATE ELFI MALEFICI O COSA!?- ci urla contro.
Peeta, piegato in due dal ridere per il gusto dell'espressione dell'eterno "rivale", mi poggia una mano sulla spalla: - Dobbiamo...parlare di te...- cerca di calmare le risa.
- Noi...tu...tu devi riprovarci Josh.-
- E perché dovrebbe fregarsi la ragazza a Potter PROPRIO COME TU HAI FATTO CON ME? -
Il buonumore di Peeta svanisce e il mio cuore salta un battito.
Hermione è mia.
Harry non le interessa.
No, Harry non le interessa...
No...
- Josh?- Peeta mi guarda preoccupato.
- Hutcherson? Ho detto qualcosa di grave?-
- No...-
- Josh, lei lo ha lasciato per TE.-
- No, Peeta...lei ha lasciato me per LUI...-
- Hutcherson, sai che quello è basso quanto te no?-
- Gale, piantala. Volevamo parlarti solo perché immaginavamo che ti saresti sentito...strano, Josh. So che non è bello avere davanti la donna che ami senza sentirla realmente vicina. So quello che hai fatto in quei mesi in cui lei se ne andó, e credimi non è stato Haymitch a dirmelo. Ma devi resistere, chiaro? Non diventare un pezzo di ghiaccio ma cerca soltanto di rilassarti come se non fosse accaduto niente e goditi il Natale.-
Annuisco.
Come se non fosse accaduto niente?
- E magari puoi anche...riprovarci. Sì, insomma, sempre se ti sembra il caso.-
Annuisco ancora.
Riprovarci?
Katniss entra in cucina, cautamente, come quando tenta di muoversi nel sottobosco senza fare alcun rumore. E in effetti nessuno l'aveva sentita arrivare.
- Va tutto bene?- chiede.
Peeta le rivolge un sorriso e le si avvicina, circondandole le spalle con un braccio e tornando in salotto con lei, parlando della cena.
- Riprovarci?- bisbiglio, più a me stesso che a Gale.
Ma lui risponde comunque: - Si, Josh, lei è qui. Tutto è lecito in guerra e in amore.-
E in amore...Dopo aver faticosamente rinvenuto la salma di Haymitch da sotto il tavolo e averlo trasportato fino alla sua camera, finalmente anche per me e Gale giunge il momento di goderci il comfort del divano in pace.
Quando arriviamo in salotto, però, troviano sia il divano che le poltrone occupati.
Harry, con Luna sotto braccio e Ron accanto, sta seduto comodamente sul mio divano.
Gale storce la bocca in una smorfia di disgusto e frustrazione.
Sulla poltrona accanto al divano c'è invece Hermione.
Sembra spaesata, come se non avesse mai visto le persone che le stanno attorno e temesse di essere assalita da un momento all'altro. Tiene lo sguardo basso e le braccia incrociate.
Con tutto il coraggio e la forza di volontà che possiedo, mi avvicino a lei e mi siedo sul bracciolo della poltrona.
Harry mi tiene gli occhi addosso e segue ogni mio movimento come un cane da guardia.
Hermione mi fa un cenno con la testa e mi saluta di nuovo: - Hey Josh...-
- Tutto bene? - le chiedo.
Lei mi guarda dritto negli occhi, come a voler scavare in profondità fino a poter vedere nella mia mente -Si, grazie...- risponde con un fil di voce.
Sorrido, beandomi dell'unione dei nostri sguardi.
- A TAVOLA! LA CENA SARÀ PRONTA TRA POCO! - trilla Effie, scatenando le lamentele di Peeta che ha appena iniziato ad armeggiare con pentole e fornelli.
Tutti si spostano in cucina, Hermione compresa, che se ne va senza degnarmi né di una parola nè di un altro sguardo.
Chi resta stoicamente immobile è Harry, che mi fa cenno di avvicinarmi.
Gli rivolgo un'occhiata interrogatoria. Che diamine vuole questo qui!?
Mi avvicino, fermandomi dinanzi a lui con la schiena dritta e le braccia incrociate.
Lui si alza, fronteggiandomi, e parla con tono basso e controllato: - Non avvicinarti a lei. - dice - Le faresti solo del male. Hermione ha passato una brutta esperienza e si è trovata davanti a una scelta difficile. Non devi metterle pressione nè instaurare in lei alcun dubbio. -
Lentamente metabolizzo le sue parole.
Io dovrei stare lontano da Hermione.
Chiudo le mani a pugno, stringendo tanto che le nocche sbiancano.
- IO fare del male a Hermione?- sibilo cercando di restare calmo il più possibile.
- Mi sono fatto la stessa promessa, Josh - mormora - Ho promesso a me stesso che l'avrei lasciata in pace...Sei pronto a fare lo stesso? -
Mi osserva attentamente. Io valuto la sua proposta.
Hermione ne ha passate di cotte e di crude, e l'ultima cosa che potrebbe volere è di certo una contesa per il suo amore.
Se davvero mi ama, sarà lei a venire da me, sarà lei a regalarmi un bacio, sarà lei a prendermi la mano.
Se invece riterrà Harry un partito migliore, allora andrà da lui, lasciandosi abbracciare, coccolare e viziare come solo un mago come lei potrebbe fare.
- Hai promesso anche tu, Potter. - gli punto un dito contro, minaccioso, prima di raggiungere il resto della combriccola in cucina.
Questa è stata una vera follia.Angolo autrice
SONO TORNATAAAAA!
So che come sempre vi ho fatti aspettare, ma siate pur certi che mi rivedrete sempre prima o poi.
Solita storia: perdonate OGNI SORTA DI ERRORE per favore. Siate buoni con questa babbana(*^﹏^*).
Non so che altro scrivere per riempire questo spazio noioso che forse nessuno legge perciò...Heso!

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RomanceQUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "To be continued..." DI Infinite_Hope (Sono io che ho dovuto cambiare profilo per problemi con la password)