Mente e cuore

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Caro Malfoy,

credo che questa sia ormai la settima lettera che ti scrivo. Peccato solo che farà la stessa fine delle altre: resterà seppellita nella mia borsa, chiusa, in attesa di essere letta da te. Cosa che non succederà mai, ahimè.

In questi mesi ti ho odiato, sai? E ti odio ancora. Per quello che hai fatto a Harry e per quello che continui a fargli anche adesso che sei lontano da lui, dalla sua mente...

Già, perché se anche non si ricorda più di te, i suoi sentimenti sono ancora impressi nel suo cuore e credo che nessun incantesimo potrà mai cancellarli.



Hermione alzò lo sguardo dal tavolo e dalla pergamena sulla quale era chinata e si sporse per guardare fuori, verso il suo migliore amico che camminava lentamente tra gli alberi della foresta scalciando qua e là le foglie secche che coprivano il terreno come un tappeto. Il suo sguardo era vacuo, fisso nel vuoto mentre calpestava rumorosamente le foglie rosse e gialle. L'horcrux che avevano recuperato qualche tempo prima dondolava allegramente appeso al suo collo.

La ragazza aveva cercato più volte di convincerlo ad indossarlo il meno possibile, a volte anche ingannandolo, ma Harry era troppo ostinato ed insisteva ogni volta per portare a termine il proprio turno come e anche più degli altri due.

Peccato solo che l'influenza negativa del medaglione non faceva altro che gettarlo ancor più nello sconforto.

Un movimento alle sue spalle la fece sussultare, ma quando si voltò si trovò davanti la faccia assonnata di Ron che si era appena svegliato e tirò un sospiro di sollievo.

"Ehi, ehi..." le sorrise lui, "tranquilla, sono solo io."

Hermione abbandonò la sua postazione accanto al vecchio tavolo il legno e lo raggiunse. Il rosso la strinse in un abbraccio un po' impacciato e quando si allontanò da lei, con le guance imporporate, si affacciò verso l'esterno della tenda. "Come sta?" chiese indicando Harry con la testa.

Anche la riccia si mise ad osservare l'amico. "Come al solito. Sta in silenzio, cammina in circolo, ha lo sguardo perso... Sono sempre più preoccupata per lui."

Ron le mise una mano sulla spalla tentando di rassicurarla e Hermione abbandonò la testa sul suo petto.

"Cosa scrivi?" chiese il ragazzo dopo un po' notando la pergamena scritta per metà.

"Una lettera a Malfoy."

"Ancora? Herm, non le legge neanche... Perché cont..."

"Lo so che non le legge!" lo interruppe lei allontanandosi stizzita. "Ma è una cosa che mi aiuta. Mi... Mi da quasi l'impressione di poterlo raggiungere, ecco."

"Se potessi raggiungerlo," commentò Ron serio, "probabilmente lo picchierei."

Hermione non riuscì a trattenere un sorriso. "Ed io lo capirei. Ha fatto soffrire Harry ed anch'io ce l'ho con lui per questo. Ma ho capito perché l'ha fatto, lui..."

Sul volto del rosso si dipinse un'espressione di puro stupore. "Non stai cercando di giustificarlo, vero?"

"Cosa? No! Assolutamente no!" rispose lei con decisione. "Ma ho cercato di capire le ragioni che lo hanno spinto a fare una cosa tanto drastica..."

"E ci sei riuscita?"

"Sì."

Lo sguardo triste della ragazza si posò per l'ennesima volta sulla testa del suo migliore amico, ora seduto per terra contro un albero, i resti della sua bacchetta spezzata tra le mani.

Unspoken - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora