Opera di Federico Forgione 10/05/2016

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   In memoria di Nicodemo Carlino (versione definitiva)

Dei grandi eri il più piccolo,
E in questo t'assomiglio:
Ma tu, lo scorso secolo
Sfidasti con cipiglio
L'infamia della guerra
Per difender la tua terra.

La terra e una famiglia
Avevi, già accasata:
Da quando, come figlia,
Una bimba abbandonata
Salvasti dalla morte
Con la tua consorte.

Ma entrambe al dolce nido
Dovesti poi lasciare.
Una chiamata, un grido,
Le armi da imbracciare:
La guerra sarà breve,
La nostalgia più lieve.

Calcato l'elmo in testa,
Marciasti in mezzo ai tanti
Che, invece di far festa,
Furono fatti fanti.
Mai vita fu più amara
In quel dell'Ortigara.

Volse la guerra al vespero,
Cessó il suo grido tetro
E vita e sangue persero
Milioni, ed il feretro
Di Madre Morte, immenso,
Sfumava nell'incenso.

Ma tu, caparbiamente
Scampasti al sacrificio
Infame; sì vilmente,
Le Moire il loro ufficio
Stimavano sospeso:
Ne fosti assai sorpreso.

La mente alla mattanza,
Alla famiglia il cuore:
Allora ogni speranza
Crolló, e nel dolore
Di un morbo maledetto
Fosti costretto a letto.

La guerra era finita,
La pace ancor lontana
E tu, in fin di vita,
Sentisti la campana
Che chiama il moribondo
Nell'ultimo secondo.  

Cantami O Diva dei giorni 10/05/2016 e 17/05/2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora