Un difficile risveglio

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É l'alba e a malincuore devo svegliarmi.CHE INGIUSTIZIA! Voglio ritornare a raggomitolarmi nel mio caldo letto sotto strati di coperte. Ma non posso. Oggi è lunedì e devo andare a scuola. Non è che non mi piace la scuola ma non voglio vedere nessuno. Metto i piedi a terra e un brivido di freddo mi percorre la schiena. Devo alzarmi, dico tra me, ma il corpo rifiuta! Oppone resistenza. Ma pian piano, anche se controvoglia, mi lavo e indosso l'uniforme scolastica, che io odio, e poi, come un razzo mi catapulto in cucina. Almeno la fame é un buon motivo per alzarmi. In casa non ci sono i miei, che sono fuori per lavoro, ma c'è solo Chiara, la nostra fidata cameriera. Appena mi siedo mi regala un sorriso e un buon giorno. Io anche se assonnata le ricambio a bassa voce il buon giorno. Nel silenzio consumo l'abbondante colazione che mi é stata preparata, e con un cenno la saluto prima di prendere lo zaino e uscire di casa. "Signorina, la stavo aspettando,prego", dice il mio autista, Alberto, mentre apre lo sportello dell'auto" Ha fatto un po' ritardo oggi, come sempre del resto"dico io mentre faccio un sorriso timido. Poco dopo sono davanti a scuola, mentre dietro di me l'auto si allontana. Comincia una nuova giornata, Roberta!

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