JAW

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Sono sempre stata robusta.
Ovviamente questo mi ha sempre reso vittima di offese e scherzi idioti!
I nomignoli che mi hanno appioppato negli anni sono infiniti:balena,mongolfiera,maiale,palla di lardo ecc ... gli esempi si sprecano!
La mia particolarità però è un'altra!
Ho sempre avuto una mascella molto potente e muscolosa.
È abbastanza larga,grande e prominente,ma mi ha permesso di avere qualche amico o almeno qualche attenzione che si possa dire positiva;per un po'.
Quando frequentavo le elementari mi divertivo nel cimentarmi in sfide assurde,i miei compagni mi chiedevano di masticare di tutto;perfino le pietre!
Ed io ci riuscivo!
Le trituravo come fossero caramelle!
I dispetti e le offese non erano pesanti e giornaliere,come quando ho iniziato a frequentare il liceo.
Pensavo che la cosa più brutta che potesse capitarmi era di continuare a ingrassare senza controllo nonostante tutti i miei sforzi e di subire le angherie dei miei compagni,invece la vita sa sempre come sorprenderti.
Milo;il mio adorato fratello maggiore scomparve misteriosamente.
Scomparve in un giorno piuttosto freddo,la neve ricopriva già ogni cosa e rendeva le ricerche difficili;quasi impossibili.
Milo era l'unico che sapeva sempre come tirarmi su il morale e come raddrizzare una giornata andata storta.
La luce che rischiarava il mio buio ... ed ora si era spenta ... non c'era più!
Per quanto possa risultare incredibile,il peggio avvenne dopo la tragedia.
Invece di avere un po' di pietà per me o per lo meno per il dolore che affliggeva la mia famiglia;gli attacchi perpetrati dai miei compagni nei miei confronti non si fermarono. Anzi;per quanto possibile si fecero più violenti e crudeli.
Erano passate quasi sei settimane dalla scomparsa di Milo;io non avevo smesso di pensarlo neanche per un giorno. Ogni notte mi addormentavo tra lacrime e singhiozzi e ogni notte venivo tormentata da un sogno orribile;che per fortuna spariva il mattino dopo,senza lasciare alcuna traccia nella mia memoria.
L'unica cosa che mi saltava in mente,come un flash,era il sangue caldo che macchiava e scioglieva la neve candida. Non avevo la minima idea di quale potesse essere il significato e sinceramente non mi interessava!
Quel giorno,quando suonò la campanella che annunciava la fine delle lezioni,l'ultima cosa che mi sarei aspettata sarebbe stata che la ragazza più popolare della scuola;Stacy mi rivolgesse allegramente la parola «Ciao Jaw!» mi sorrise. Jaw era il soprannome con cui venivo chiamata alle elementari,vuol dire mandibola. Potete immaginare perché venissi chiamata così.
«Senti,mi sono resa conto che abbiamo esagerato!Insomma non siamo più bambine,dovremmo iniziare a comportarci da adulte e smettere con questi dispetti!Soprattutto dopo quello che è successo ... » disse Stacy,aveva un'aria seria e sembrava convinta di quel che diceva «Stasera sei invitata a casa mia!Voglio farmi perdonare da te!» mi appoggiò una mano sulla spalla e mi salutò con un dolce sorriso «A stasera!» confermò andandosene.
Devo dire che avevo qualche dubbio,ma li feci scivolare via. Volevo divertirmi,avere degli amici,ero stanca della mia solitudine!
Soprattutto da quando il mio dolce fratellone non era più con me. Mi scese una lacrima. Scacciai la tristezza. Mi vestì decentemente e mi feci accompagnare a casa di Stacy. Entrai e con mia sorpresa c'era tutta la scuola o quasi! Sentì una morsa allo stomaco. Ciò che il mio corpo aveva previsto non si fece attendere .. iniziarono a lanciarmi addosso salsicce crude e a imitare il verso del maiale. Uscì fuori e loro mi seguirono. Una volta in giardino presero dei secchi e corsero verso di me;io incampai. Mi accerchiarono e mi rovesciarono addosso ciò che i secchi contenevano;credo fosse sangue misto ad interiora di animale e pesce!Puzzava un sacco!
Io rimasi lì,immobile a fissare una pozza di quell'intruglio che si era formata accanto ai miei piedi;mi ricordava l'incubo che ricorreva ogni notte.
In fondo si stancarono presto di me.
Quando restai sola mi alzai e tornai a casa. Non piansi,non dissi nulla dell'accaduto,salì le scale che portavano alla mia camera e prima di mettermi a letto bruciai i vestiti che indossavo e feci più di una doccia.
Ancora quel sogno,stavolta più vivido e reale che mai!
Mi svegliai coi sudori freddi.
Quel giorno non volli andare a scuola,non ce la facevo. Non uscì dalla mia stanza e anche se insistette parecchio non feci entrare né mia madre né nessun altro. Stetti seduta sul mio letto con le tapparelle abbassate,al buio. Quello stesso buio che stava inghiottendo la mia testa e il mio cuore.
«Milo .. » pensai iniziando a singhiozzare.
Tornai a scuola dopo una settimana dall'accaduto.
Nulla era cambiato!
Nemmeno la cattiveria dei miei compagni!

Passarono i mesi,gli scherzi e le offese condivano le mie giornate scolastiche;come sempre ... l'unica differenza,l'unica che cambiava ero io.
Sentivo di incupirmi sempre di più;sempre più insensibile e lontana dalla realtà.
Non sentivo quasi più nulla. Neanche la crudeltà di chi mi offendeva. Iniziavo a fregarmene di tutto!

Arrivò l'inverno e i miei genitori persero le speranze di ritrovare Milo.
«Lui vorrebbe saperci felici.» mi disse mio padre e io per risposta mi rintanai nella stanza di Milo;ogni volta che volevo sentirlo vicino o volevo stare sola,mi chiudevo in camera sua. Praticamente ci passavo tutto il mio tempo!
Mamma non ce la faceva a entrare e riordinarla,quindi era ancora come lui l'aveva lasciata. Adoravo entrare e avere la sensazione che non se ne fosse mai andato!
Come al solito,strinsi il suo cuscino e mi addormentai piangendo. C'era ancora il suo profumo sulla federa e sulle lenzuola.
Ancora quell'incubo. Questa volta,quando mi svegliai,sentivo il sapore metallico del sangue in bocca ... «Strano!» pensai. Andai in bagno per sciacquarmi la bocca. Nulla! Niente sangue!
Tornai in camera e notai che l'armadio era aperto. Se fossi stata più magra avrei potuto indossare uno dei suoi maglioni per andare a scuola;così l'avrei portato con me.
Scesi per la colazione e mentre finivo la mia triste e solita fetta di pane tostato,guardando fuori dalla finestra notai che iniziò a nevicare. Ingurgitai in fretta quello che rimaneva della fetta,mi preparai e fui fuori di casa in un lampo!
Ho sempre amato la neve e adoravo passeggiare quando iniziava lentamente a cadere.
Arrivai a scuola in tempo per sentire la campanella annunciare l'inizio di un'altra giornata di lezioni,interrogazioni e compiti a sorpresa. «Evviva!» pensai sarcastica. Mi è sempre piaciuto studiare,ma ho sempre detestato le verifiche a sorpresa!
La giornata,con mio stupore,volò. E non fui disturbata quasi da nessuno. Una giornata tranquilla e in più aveva nevicato così copiosamente che il mondo era coperto da un soffice e candido manto. Decisi che per tornare a casa sarei passata per il parco,adoravo vedere come la neve trasformava quel luogo,lo rendeva magico.
Stavo passeggiando e mi godevo l'atmosfera evanescente donata dalla neve,quando fui riportata alla realtà da delle risate familiari,troppo familiari! Avrei voluto nascondermi!
Stacy,il suo ragazzo e i loro amici mi accerchiarono e io mi preparai al peggio!
Come al solito iniziarono a offendermi e a lanciarmi rami,sassi e palle di neve;tutto ciò che potevano! Io non mi mossi ... finché Stacy «Sai,ricordo che alle elementari smaciullavi ogni cosa con quella mascellona che ti ritrovi!E bulldozer?!» rise sguaiatamente continuando a ripetere «Bulldozer!» «Bulldozer!» Poi si fermò e cercando di fare un'espressione da detective «Sai secondo me tuo fratello non è scomparso,no,no.» iniziò a girarmi attorno «Secondo me te lo sei mangiato!Ahahahahahahahah!» quello squittio acuto mi perforava i timpani! Tutti iniziarono a imitare la scena di me che divoravo Milo e io sentivo la rabbia montarmi dentro,sempre di più,in un crescendo di pazzia.
Scattai e sentì un forte *crack* e il sapore metallico del sangue caldo che grondava fuori dalla mia bocca. Sentì Stacy emettere un sonoro grido di terrore. La trattenni afferrandola per un braccio,mentre,sorprendentemente scattante come un ghepardo,agguantavo gli altri tre che tentavano di fuggire e *crack* *crack* *crack* con un morso a ciascuno riuscii a frantumargli il cranio!
Non mi credevo capace di una cosa simile! Ero euforica e sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene. Poi il piagnisteo che sentivo mi ricordò che c'era ancora Stacy con me.
Le afferrai la testa tra le mani e riuscì a sollevarla,spalancai la bocca più che potei «Ti scongiuro no!Era solo uno sche ... » fu l'ultima cosa che provò a dire,ma  *crack* fece la sua testa prima che potesse concludere la frase.

Mi svegliai.
Non so quanto avevo dormito.
Avevo un sapore metallico in bocca,mi tornò in mente l'incubo ricorrente,ma quando aprì gli occhi «Neve!?» pensai.
Vedevo il mio respiro addensarsi nell'aria.
Mi sollevai e guardandomi intorno vidi cinque corpi con la testa frantumata e capì. La mia attenzione fu rapita da quello che era stato il corpo di Stacy,al posto della testa c'era una grossa pozza di sangue che caldo scioglieva e rosso vivo macchiava la neve. Iniziai a ridere convulsamente.
Nell'immediato istante dopo però iniziai a singhiozzare e piangere,cercando di ripulire «Cosahofatto!Cosahofatto!» ripetevo.
Che brutalità! Avevo deturpato quel manto perfetto e bianco che adoravo!
«Diana,sorellina,che fai?» udii come un sussurro e voltandomi lo vidi;Milo!
«Vieni,andiamo!» mi faceva cenno di seguirlo e così feci. Cavoli! Mi sembrava di volare!

*Toc-toc*
Andai ad aprire la porta,speravo fosse lei ed invece due uomini mi mostrarono dei distintivi e chiedendomi «Lei è la signora Robbins?Madre di Diana Robbins?» io confusa feci cenno di sì col capo.
Urlai disperatamente fino a sgolarmi quando mi dissero che avevano trovato il corpo di mia figlia in fondo ad un burrone.
Non si può minimamente immaginare lo sgomento e la fitta lancinante di dolore quando mi comunicarono che oltre a lei,più in là,sepolto da una piccola frana c'era anche il corpo del mio Milo!

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