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"William... mi spieghi cosa... no! Non quello... è il tasto sotto! Aspetta... oh si okay"

"Ahh questo?!" Chiese Louis convinto di aver finalmente capito qualcosa.

"No aspetta.. era l'altro... dammela che la sistemo io" Rise Harry afferrando la macchina fotografica che il liscio aveva incasinato continuando a premere tasti a caso, ma che, a lui, sembravano quelli giusti.

Appunto... sembravano.

"Come hai detto di chiamarti?" Domandò la madre al figlio, sapendo bene qual'era, sorridendogli in modo stronzo.

"William..."

"Oh davvero? Bel nome! Sai, mio figlio si chiama William, come secondo nome intendo" iniziò a spiegare la donna come se Louis non lo sapesse...

"Scommetto che gli vuole molto bene" la stuzzicò lui, incrociando le braccia al petto e sorridendole.

"Oh si, ma a volte si comporta come un bambino capriccioso! Tipo questa mattina, volevo solo salutarlo con un buffetto sulla guancia e si è arrabbiato..." raccontò lei facendo la finta dispiaciuta, riuscendo quasi a farsi venire gli occhi lucidi.

"Magari non è un ragazzo molto affettuoso, magari gli da fastidio.. magari lo fa spesso e si sente un bambino piccolo con una madre iperprotettiva nonostante abbia ormai 22 anni suonati. Ipotizzo ovvio.." sbuffò, ridendo poi nervosamente, era riuscita a farlo innervosire, ah ma gliel'avrebbe pagata... prima o poi...

Harry a quel punto distolse lo sguardo dallo schermo della macchina fotografica, incuriosito dalla conversazione che i due stavano facendo. Sembravano conoscersi dallo scambio di battute che stavano avendo.... ma no, impossibile. Probabilmente si stava facendo paranoie inutili.

Si distrasse per un attimo cercando di rimettere i giusti parametri alla macchina, Will era riuscito a cambiare parametri che Harry non aveva mai visto! Un talento..
Forse la sua tanto famosa frase "Tutti possono diventare fotografi" non era poi così vera...
Controllò le foto che erano già state scattate.

Ehm...

Si...

Se doveva usare un termine per definirle, probabilmente sarebbe stato: Particolari.

Tre erano mosse (e c'era il cavalletto), in una si vedeva il suo pollice, in un'altra parte della testa di Johannah era tagliato via, un paio erano inclinate, e... una beh.. il soggetto era lo stesso Harry e non la donna.

Completamente estraniato dai due si mise a pensare, quel ragazzino era un vero danno... eppure aveva un qualcosa che lo rendeva interessante agli occhi del riccio.

Doveva chiedergli il numero? O doveva dimenticarsi quel ragazzino? -ino per la statura si intende. Ma comunque si riteneva una cattiva persona per provare attrazione per un ragazzino...
Devo smetterla di pensare così tanto cazzo pensò il fotogafo raggiungendo i due che ancora si lanciavano frecciatine.

"Oh Harry! Vedessi da piccolo il mio Lou.. sembrava un orsacchiotto, tant'è che lo chiamo ancora oggi Boo Bear" rise di gusto Johannah, notando la faccia del suo bambino diventare rossa di rabbia.

Louis avrebbe voluto urlarle un "MAMMA!!!" per rimproverarla, non era possibile che ogni volta lo mettesse in imbarazzo così gratuitamente. Voleva farlo, ma non lo fece. Non voleva rovinare la sua copertuta..

"Will? Stai bene? Sei rosso... vuoi prendere una boccata d'aria?" Chiese gentilmente e un po' preoccupato Harry, indicandogli la porta.

"Si, forse è meglio.." rispose acidamente, scocciato per la situazione. "Basta riprese adesso, spegnete queste videocamere. Riprendiamo dopo, chiaro?" Istruì poi usando il suo tono autoritario che spiazzò Harry.
Non credeva che quel ragazzo, a parer suo timido e dolce, potesse usare un tono di voce del genere, da uomo adulto e autoritario. Non sembrava appartenere nemmeno a lui quella voce.

Undercover Boss || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora