Capitolo 1- Trigoria

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Avevo 16 anni quando mi accorsi di lui. La prima cosa che mi colpì fu la cresta, mi chiedevo sempre quanto tempo ci mettesse per farla. Iniziai a seguirlo sempre più spesso fino a quando non divenne in tutto e per tutto il mio idolo. Adesso ho 21 anni e sto ancora aspettando di incontrarlo. Mio fratello, Riccardo, mi portò a vedere una sua partita un paio di anni fa ma sinceramente ho bisogno anche di abbracciarlo.

Il fatidico giorno stava per avvicinarsi...molto probabilmente questa settimana sarei andata a Trigoria a vederlo allenare. Non stavo più nella pelle, non c'era niente che poteva rovinare quel momento, doveva essere tutto perfetto. La mia migliore amica Barbara ancora non lo sapeva perciò decisi di chiamarla:

-"Barby non ti puoi minimamente immaginare quello che devo dirti!!"
-" anche io devo dirti una cosa importantissima. Questo giovedì andrò a Trigoria a vedere Totti." emise un piccolo urlo e subito dopo un momento di silenzio.
Sì esatto, anche lei simpatizzava per un calciatore della Roma anche se in realtà era della Juventus. Un po' come me insomma...
-"stai scherzando?" le chiesi stupita. Sinceramente non mi aspettavo di questa notizia.
-"si Ireee. Adesso basta parlare di me, tu cosa dovevi dirmi?" disse cercando di calmarsi.
-" ci sarò anche io quel giorno. Verrò a vedere El Shaarawy..." urlammo entrambe senza preoccuparci del fatto che forse i vicini avrebbero pensato che siamo pazze.

Chiudemmo la chiamata è andai di corsa a preparare la maglia e tutto.
Arrivò finalmente il fatidico giorno, presi la borsa e le chiavi della macchina. Proprio nel parcheggio incontrai Barbara così le corsi incontro e l'abbracciai. Eravamo molto euforiche ma cercammo comunque di mantenere la calma. Vedevamo in lontananza i calciatori che entravano per andare a prepararsi. Nell'attesa ci mettemmo a parlare del più e del meno ma all'improvviso vidi un gruppo di ragazzi passarmi davanti. Notai subito un ragazzo con il ciuffo e solo cinque minuti dopo realizzai che era Stephan. Tenni gli occhi sbarrati per la maggior parte del tempo: era così bello e non vedevo l'ora di poter andare da lui e poterlo stringere in un abbraccio.
D'altronde è quello che desideravo fare più di ogni altra cosa.

Finito l'allenamento io e Barbara ci avviammo verso la macchina per prendere le foto da far autografare. Mentre camminavamo mi viene addosso un ragazzo, facendomi cadere le chiavi che avevo in mano.
Mi voltai di scatto...
-" scusami, non l'ho fatto apposta, non ti avevo vista." dice chinandosi a raccogliere l'oggetto appena caduto.
-" dovresti stare atten...." non feci in tempo a finire la frase che me lo ritrovai li, a un centimetro da me. Indietreggiai e poggiai una mano sulla bocca per evitare di urlare ed evitando di conseguenza di farmi sentire da tutti.
Stephan El Shaarawy era proprio qui. Tentai di risultare il più naturale possibile ma era complicato, sapete? Perciò mi limitai a ringraziare con un accenno di timidezza. Mi sorrise e seguì il resto dei compagni negli spogliatoi.

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