Happy Birthday, Mommy!

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«Papà!» gridò una vocetta acuta dall'altra stanza. Quello chiamato in causa entrò in cucina, osservando la figlia dai riccioli rossi e i grandi occhioni ambrati come i suoi. La bambina era identica alla madre, gli stessi capelli, lo stesso sguardo sveglio e furbo, la stessa espressione maliziosa e la stessa voce. «Che succe-» si fermò a metà della domanda, shockato dalla vista che si trovò davanti agli occhi.

«Allison cosa cavolo stai facendo?» esclamò il padre osservando la figlia con un'espressione fintamente arrabbiata. Non riusciva a rimanere serio davanti alla bambina con la faccia ricoperta di farina su tutto il volto. «La torta per il compleanno della mamma!» rispose lei tutta sorridente, come se fosse ovvio, non facendo caso al tono severo del padre. «E le fai una torta rotolandoti negli ingredienti?»

Lei ridacchiò, con quella sua risata cristallina tanto simile a quella della madre. Oltre agli occhi, una delle poche cose che aveva preso dal padre era il carattere birichino e sempre alla scoperta del mondo. L'essere un faro per i guai, invece, quello l'aveva ereditato da entrambi i genitori che se ne intendevano abbastanza. «La mamma tornerà fra qualche ora, dobbiamo sbrigarci!» ordinò con la sua vocina squillante.

«Dobbiamo?» domandò ironicamente lui. «Certo! Oppure dirò alla mamma che ti sei dimenticato del suo compleanno!» lo minacciò lei velatamente, con quel suo sguardo furbetto. «D'accordo. Hai vinto, piccola rompiscatole.»

Si avvicinò alla figlia e la aiutò... più o meno.

Circa un'ora dopo, sentirono la porta di casa aprirsi e chiudersi alle spalle di qualcuno. La scena che la giovane donna dai capelli biondo fragola si trovò davanti, le fece gelare il sangue. La cucina era pari ad un campo di battaglia, impasto per terra e sui mobili, del latte era stato versato per terra e la farina arrivava a ricoprire anche i muri. Quando il suo sguardo si posò poi sulle due persone davanti a lei, però, non poté non scoppiare a ridere – nonostante la rabbia per il disastro combinato fosse comunque tanta – : suo marito aveva dell'impasto sui capelli e la farina su tutta la faccia e i vestiti, mentre la figlia aveva le braccia ricoperte di cioccolato fuso e anche lei aveva la farina sul nasino piccolo. «Ehy Lydia. Come va?»

«Mamma!» urlò la piccola tanto che i due genitori dovettero tapparsi le orecchie.

«Ma chi me l'ha fatto fare di sposare una banshee?!» esclamò il padre, con una smorfia in viso alquanto esilarante. «Io e papà abbiamo fatto la torta per il tuo compleanno!» esclamò la bambina. «Davvero, Allison?» domandò Lydia, guardando la figlia regalandole un sorriso dolcissimo. «Sì sì!» asserì annuendo vigorosamente con il capo e scrollando così la farina dai riccioli rossi. Lydia a quella vista ridacchiò, passandole una mano fra i capelli tanto simili ai suoi.

«E allora dov'è questa famosa torta?» chiese alla figlia, abbassandosi alla sua altezza per guardarla in faccia. Allison prese la mano della madre e la portò fino al forno per farle vedere la torta che stava ancora cuocendo al suo interno.

O almeno credeva che fosse una torta, quella sostanza deforme all'interno del forno. A quella vista non ebbe alcun dubbio su chi l'avesse cucinata.

«Stiles, la prossima volta la compriamo la torta, che ne dici?» disse guardando il marito. «Ah, e vedi di ripulire tutto.» detto ciò prese la bambina e la portò a cambiarsi e a darsi una ripulita.

***

«Beh almeno la torta era buona...» provò a dire Stiles, ma fu presto fermato da Lydia che esordì con un «Pulisci comunque tu, tesoro.», accompagnato da un sorrisetto malefico. «Auguri Lyds.» sussurrò poi lui, avvicinandosi al viso di lei e dandole un dolce bacio a fior di labbra.

Si allontanarono subito, però, a causa dell'urletto di Allison «Che schifo, papà!». 


Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate! 

Ginevra

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2016 ⏰

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