L'uomo che troppo aveva vissuto

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Camminava

sulla strada polverosa,

il sudore

si impastava

con la sabbia,

il passo pesante,

le membra esauste,

e raccoglieva

disperato

pezzi

della sua anima

corrotta,

che troppo dolore

aveva sopportato

e troppi errori

aveva commesso:

era giovane e

viveva

con leggerezza

infinita,

era giovane e

nulla

temeva,

era giovane e

ogni effimera passione

gli pareva

eterna.

Della vita

tutto

aveva goduto:

gli amori,

gli amici,

gli studi,

e nulla

gli era mancato;

vita dolce e leggiadra,

vita libera

da marinaio

che viaggia

pei mari,

come l'uomo

errava

nel mondo.

Ma ogni piacere

va scontato,

ché il piacere

porta la colpa,

porta gli eccessi,

e l'uomo

ora

marcia sulla strada

e sulle spalle scarne

un bagaglio immenso:

la vita che ormai

egli stesso

portava

alla fine.


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