"-Tu mi piaci.
~Ti piaccio?
-Si, mi piaci. Un po'.
~E perchè?
-I tuoi capelli.
~Ah, i miei capelli.
-Si.
~Un po' pochino.
-E le lentiggini sul naso.
~Ma non si vedono nemmeno.
-Basta uno spicchio.
~Di che?
-Di sole. E spuntano fuori.
~Quindi ti piaccio per i capelli e le lentiggini.
-Si.
~Nient'altro?
-In realtà mi piaci anche perchè fai le battute.
~Faccio le battute.
-Si. E io rido ma mica per portarti a letto, rido per davvero.
~Ah. E mi ci porteresti, a letto?
-Certo.
~Con le candele?
-No.
~Dei fiori?
-No.
~Con le canzoni romantiche allo stereo?
-Diavolo,no.
~Niente coccole dopo?
-No, odio le coccole dopo, è faticoso.
~È faticoso fare le coccole dopo?
-È faticoso pensare a qualsiasi cosa, dopo.
~Capito.
-Però mi piacerebbe dormire.
~Dormire?
-Si. Anche se poi mi fai addormentare tutto il braccio destro.
~Non lo sposteresti?
-Non lo sposterei.
~E la mattina?
-La mattina possiamo fare che tu continui a dormire e ti svegli con l'odore di caffè e pane tostato.
~Con la marmellata?
-Di fichi. Mica drvi parlarmi per forza, poi.
~Eh no, di prima mattina. È faticoso.
-Come le coccole?
~Un po di piu'.
-Puoi mangiare in silenzio e io rimango a guardare.
~Guardare?
-Beh, i capelli,le lentiggini. Potresti metterci pure un sacco di tempo a finire.
~Non te ne andresti?
-Non me ne andrei.
~Allora ti piaccio più di 'un po'.
-In realtà mi piaci tantissimo, volevo solo vedere se scappavi al pezzo delle coccole, non potevo giocarmi subito il 'tantissimo'."