Due

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<< Lexa!! Lexa svegliati!>>

Lexa dormiva profondamente, ancora distrutta dal giorno prima ma, quando sentì urlare il suo nome un paio di volte, aprì gli occhi e riconobbe subito il volto che si ritrovò difronte, era la ragazza della sera prima che le stava pregando di svegliarsi.
<< Clarke! Che succede?!?!>>  Lexa si alzò di colpo anche molto assonnata. Il volto di Clarke era pallido e impaurito, ad un tratto la ragazza si spostò velocemente per la tenda e portò degli abiti a Lexa. Qualcosa che assomigliava ad un'armatura leggera con una cotta di maglia e una mantella un po' rovinata con cui coprirsi.
<<Le truppe della regina ci stanno attaccando, dobbiamo andarcene subito.>>
Lexa non sapeva come comportarsi, erano sotto attacco e per lei era una situazione surreale, ma comunque fosse non poteva combattere o difendersi, era ancora troppo debole e stanca. Smise di chiedersi cosa stesse succedendo e si vestì senza fare domande per paura di rallentare Clarke. Le due uscirono frettolosamente dalla tenda. Solo qualche passo fuori e trovarono di fronte a loro un lago di sangue, decine di cadaveri di bambini e persone innocenti buttati a terra come fossero inutile spazzatura. Clarke si voltò subito trattenendo le lacrime e strinse la mano di Lexa, in modo che non potesse allontanarsi durante il tragitto, iniziò a correre e a superare folle di persone in preda al panico per poi dirigersi in un piccolo sentiero che  apparentemente portava ad una collina poco distante dal villaggio. Arrivati sul colle si potevano vedere i nemici e i guerrieri del villaggio che lottavano per respingere i soldati avversari.
<<Lincoln!>>                                                                                                                                                                            Clarke urlò un nome e un ragazzo dalla pelle color cioccolato e dalla stazza da combattente venne fuori dall'ombra degli alberi.
<<Clarke!>>
Il ragazzo si precipitò dalla bionda e cercò immediatamente di spiegarle la situazione critica del villaggio.

<< Hanno attaccato questa mattina prima dell'alba, non eravamo preparati, Indra e Bellamy stanno cercando di difendere come meglio possono mentre Octavia e gli altri portano in salvo più persone possibili, non resisteranno a lungo...>>

Indra, Octavia e Bellamy erano tutti nomi che suonavano molto familiari a Lexa. Nel frattempo che Lincoln parlava a Clarke, la ragazza restava in disparte, senza poter dire nulla, si sentiva come dispersa in un sogno, non molto tempo prima stava riposando dentro una tenda accogliente e con un dolce profumo di lavanda, ora si trovava in una collina a guardare persone scappare e urlare, gente combattere e quella stessa tenda che poco prima era perfetta, bruciare sotto le mani di un nemico a lei sconosciuto.

Clarke invece era bloccata dalla visione di tutto quel dolore, si sentiva in parte responsabile, doveva proteggere il suo popolo, era il suo dovere e non sopportava l'idea di restar lì a guardare senza muovere un dito.

<< Devo aiutare la mia gente>> Annunciò la bionda mentre imboccava la strada del sentiero per tornare al villaggio.
<< Vengo con te! >> avvertì Lincoln, anche il ragazzo si sentiva in dovere, poteva salvare delle vite, aiutare a respingere il nemico e assicurarsi che Octavia stesse bene.

<< No! Tu resta con Lexa, devi portarla al prossimo villaggio. Arriveremo là entro sera, riporterò tutti sani e salvi >>
Lincoln restò a pensare per un secondo, poi si voltò verso Lexa e si rese conto che la vera priorità era portarla al sicuro, d'altronde è lei che la regina stava cercando così disperatamente. Annuì a Clarke poi andò verso Lexa e le chiese di seguirlo in un altro sentiero, dalla parte opposta a quello in cui si stava dirigendo Clarke. Lexa iniziò a seguirlo ma prima di prendere il sentiero si voltò e fissò Clarke per qualche istante prima che sparisse fra gli alberi.
<<Starà bene>> sussurrò Lincoln.
<<Lo so>> rispose Lexa, ne era sicura, non ricordava nulla ma era sicurissima che di Clarke poteva fidarsi, non sapeva perché ma fra loro due c'era un legame, sentiva che Clarke ce l'avrebbe fatta in ogni caso, lei era speciale.

Il sole era ormai calato quando Lexa e Lincoln si fermarono per riposare. Lexa era molto stanca e una delle ferite sotto le bende aveva ripreso a sanguinare.                                                                                  <<Dovresti fare qualcosa per quel taglio o perderai troppo sangue>>  Lincoln accese una piccola torcia e la avvicinò alla ragazza.

<<Cosa dovrei farci con quella?>> Lexa lo guardò stranito, mentre cercava di fermare il sangue della ferita con le mani.

<<Dimenticavo, Clarke non ha potuto spiegarti ancora nulla. Lei ti ha curata la notte scorsa, è una guaritrice e solo essi possono curare ferite altrui, perciò se vogliamo continuare dovrai sanare quella ferita. Voglio che mi ascolti attentamente.>>

Lexa era molto preoccupata ma pronta a fare qualunque cosa pur di non passare del tempo in più dentro quel bosco sperduto nel nulla, dovevano arrivare al prossimo rifugio, è sicuramente lì che sarebbe andata Clarke alla fine dello scontro con i guerrieri nemici.

<<Tocca la fiamma>>

<<Mi brucerò>>  Non capiva cosa dovesse fare.

<<Per noi il calore è energia e tu puoi usare questa energia per mutare gli elementi e guarire le tue ferite>>

Lexa era sempre più confusa.

<<Fidati Lexa>>

La ragazza strinse i denti per prepararsi al dolore e toccò la fiamma. Non sentì nulla. La sua mano era completamente illesa. Un formicolio si diffuse per tutto il suo corpo mentre sentiva una strana energia e uno strano calore avvolgere la sua mano.

<<Ora concentrati, devi individuare la lesione e trasformare l'energia in sangue per rimarginare il taglio>>

Lexa si concentrò e ci provò con tutta se stessa e finalmente ci riuscì, riuscì a vedere la lesione, poteva distinguere i vasi sanguigni lacerati e le venne naturale trasformare l'energia per ricomporre le parti danneggiate. In un attimo la ferita smise di sanguinare e tornò tutto a posto. Lexa si alzò per assicurarsi che fosse tutto ok.

<<Bene. Non era molto complicato eh?
Ora possiamo continuare per il sentiero, siamo stati qui troppo a lungo.>>

Lincoln si alzò e insieme ripresero a camminare per il sentiero in direzione del prossimo villaggio, erano stati lì molto tempo, probabilmente Clarke e gli altri erano già arrivati. Ma Lexa in quel momento non ci stava nemmeno pensando, continuava a fissarsi le mani e la parte in cui prima vi era il taglio, non riusciva a credere di aver toccato del fuoco senza bruciarsi e di essersi sanata una ferita da sola con chissà quale potere o magia, ma soprattutto non riusciva a capire come fosse stato tutto così naturale, trasformare il fuoco in energia e l'energia in sangue, proteine e minerali, utili al suo corpo per poter guarire.

Ci ho messo un po' troppo, lo so.
Spero vi piaccia. Giusto per chiarire, mi sto anche ispirando ad un libro per scrivere questa FF 😄

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 13, 2016 ⏰

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