Non doveva ascoltarequella canzone. Lo sapeva. Era a conoscenza del fatto che lericordasse una persona del suo passato, ma non le importava. Volevasentirlo vicino, anche se solo con l'anima. Non le interessava deldolore che le avrebbe causato. Non appena la canzoneemanò le sue ultime note, le lacrime iniziarono a scivolarle sulvolto, una dietro l'altra. Erano lacrime di rimpianto, di occasioniperdute; sentiva di non essere stata all'altezza delle sueaspettative, di non essere stata abbastanza, tanto da farlo tornare.Decise di raccogliere le poche forze che le restavano per alzarsi daquello che era stato il suo piccolo rifugio, per dirigersi in unposto della casa dove avrebbe potuto trovare un fazzoletto perasciugare proprio dolore. Percepiva un mostro dentro lei, capace dinutrirsi del suo spirito, delle sue forze vitali impedendole dicamminare. Ad un certo punto la sofferenza fu così intensa che nonce la fece più, crollò sul freddo pavimento del corridoio pensandoal suo amore perduto.