◇Adolescenza◇

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Milano chimo Gaia,ho 16 anni e vivo nella caotica città di Catania .
Sono nata ad Enna .Mia mamma fa l'insegnate delle elementari ,io all'età di 6 anni mi sono dovuta trasferire a Catania e abbandonare la mia famiglia.Mio padre ha continuato a vivere a Piazza Armerina,un piccolo paesino della provincia di Enna, per via del lavoro.Viene a trovarmi solo il fine settimana ,quando è possibile.
La mia vita è monotona e noiosa. In 16 anni non mi sono ancora fidanzata. Non perché sono brutta,semplicemente perché i ragazzi sono ottusi e piccoli di testa. In questa città non sopporto nessuno, neanche mia madre.
Io e mia madre siamo praticamente sole, mio padre non lo vedo quasi mai .
Frequentato il liceo classico, mi piace trascorrere intere giornate a leggere libri, mi fanno sognare e immaginare tante vite diverse dalla mia.Mi piace scrivere ma ultimamente sto avendo dei ripensamenti sulla mia bravura . Ho partecipato ad un concorso,sono riuscita a classificarmi ,però mi sono lasciata prendere il posto da un altra ragazza.
Nessuno accetta ciò che faccio. Mi sento terribilmente sola. A volte penso che oltre i diritti umani dovrebbero inventare i diritti d'amicizia.
Perché noi adolescenti dobbiamo essere sempre disprezzati in ogni nostra azione?
Perché dobbiamo litigare costantemente con i nostri genitori?
Perché le nostre aspettative falliscono sempre?
Perché per noi non esiste la parola pace e la parola gioia? Non la riesco a trovare più neanche nel dizionario!
Perché noi adolescenti ci facciamo così tante domande senza trovare mai una risposta?
Tutto questo lo trovo terribilmente ingiusto, siamo grandi per giocare con le bambole o le macchinine, ma siamo anche troppo piccoli per guidare la macchina o vivere soli ed essere indipendenti.
L'adolescenza è l'età di mezzo!
Molte volte ho tentato il suicidio.
Ero sul precipizio della scogliera, col telefono in mano nella speranza che mi arrivasse un messaggio , magari qualcuno mistava pensando ed io stavo facendo la cosa sbagliata. Non mi arrivava mai nessun messaggio, nessuno mi cercava, a nessuno importava di me.
Poi mi sedevo sul bordo e guardavo l'orizzonte aspettando di guardare il tramonto.
Quando iniziava a fare buio, mettevo lo zaino in spalla, le cuffie nelle orecchie e tornavo a casa. Non ho mai avuto il coraggio di fare quell'azione che avrebbe interrotto li la mia vita perché avevo paura, avevo paura di fare la cosa sbagliata. Forse prima o poi mi sarebbe capitato qualcosa di meraviglioso e morendo non lo avrei mai scoperto. Ma non accadeva mai nulla,per questo ho tentato più volte, ma senza successo.

"L'adolescenza e l'amore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora