Storia di un ragazzo bulimico

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CAPITOLO 01: TUTTO EBBE INIZIO

Sono le 21:28 non so come ne perché ma ho deciso che non potevo piú tener dentro tutto quanto.. E forse scrivendolo mi aiuterà ancora di piú a sfogarmi, visto che ballare mi aiuta tantissimo, ma condividerlo con qualcuno di simile a me sembra essere il modo piú facile..
Forse sto scrivendo questo perchè a distanza di un anno sono guarito dalla bulimia, e tra due giorni esatti sarebbe la data di quando iniziai..
Devo dire che la prima volta fu per curiositá, ma anche perchè pensavo fosse l'unico modo per potermi sfogare.
Ero a cena: pizza con patatine e non appena ebbi finito, finsi di stare male e andai in bagno..
Iniziai a piangere come un cretino, pensavo alla vita che avevo e di quanto insoddisfatto ero.. Ero fidanzato si, eppure nonostante io ero cotto di lei, (non mi definisco mai innamorato perchè penso che per la mia età sia presto per provare dei sentimenti...
Sará che sono sempre stato male
Sarà che non ho ancora conosciuto qualcuno con cui sia durata, ma soprattutto qualcuno in grado di farmi stare realmente bene, e non per due giorni e poi finirla lí subito.)
Cosí mentre piangevo alzai la tavoletta e mi misi due dita in gola, le lacrime scorrevano sempre piú forti lungo il mio viso, ma segni di rigetto, neanche l'ombra.
Era strano: ho sempre sentito che due dita fino in fondo provocassero ció, eppure non mi sentivo diverso, non sentivo cambiare nulla..
Tutto uguale
Stesse lacrime
Stessi pensieri
Stesso Water senza residui di cibo..
Poi pensai che forse le dita erano corte e magari a me serviva qualcosa di più lungo, provai con uno spazzolino e dopo qualche secondo iniziai a rigurgitare tutta la cena.
Non appena ebbi finito mi sentì meglio, sollevato, anche se non ero conscio del fatto che dí lì a breve sarei entrato in un brutto vizio buio, lento e solo..
"SOLO" la parola che piú mi terrorizza, persino la morte non mi sfiora per nulla, rispetto a quella parola..
Eh si, mi fa paura l'idea di essere solo, non amato, non compreso, non cercato dalla gente, senza amici...
Cosí entrai in un circolo vizioso che di lí a breve mi avrebbe cambiato.

CAPITOLO 02: LA CONFESSIONE DELL'ACCADUTO

Passó la prima settimana, nel circolo vizioso la vita era sempre piú deprimente, ero sempre stanco, senza forze..
E ogni volta che mi alzavo dal letto o dal divano gli occhi diventavano neri come la pece e la vista si faceva scura..
Per qualche secondo restavo in piedi intontito, tremando all'idea di non vedere nulla e di cadere a terra da un momento all'altro.
Ero sul letto ad ascoltare la musica quando  all'improvviso suonarono al citofono, mi alzai di scatto per andare a vedere chi fosse e...
nel giro di un attimo mi ritrovai a terra.
La testa mi faceva male, il dolore picchiettava da ogni parte, mi rimisi in piedi a fatica e quando vidi che era la mia migliore amica le aprí e la invitai a salire.
Come entró in casa mi guardó con una faccia spaventata, io le chiesi spiegazioni ma tentó in tutti i modi di cambiare discorso..
Riuscii comunque a farla parlare.
Le sue parole mi colpirono...
Mi disse che ero strano e che ero bianco cadaverico, dimagrito e che sembrava non dormissi da giorni e che per chissá quale motivo stavo cosí..
Quando decisi di dirle quella cosa, si alzó in piedi e si incazzó..
Inizió ad urlarmi contro a dirmi che dovevo smetterla, ma anzichè cercare di capirmi continuava ad urlare e basta..
Diceva che era una cosa disumana e stupida, che non aveva senso logico.
La cosa mi feriva.
Se non mi aiutava lei chi poteva farlo..
Cosí dopo aver cercato di farmi capire, ovviamente invano, lei si alzó e salutandomi con un cenno con la testa se ne andó.
Come varcò la soglia dell'uscio di casa le lacrime riaffiorarono e il bagno divento il migliore amico da cui potersi rifugiare.
Cosí un altra volta mi ritrovai solo in bagno a piangere e a vomitare.

CAPITOLO 03: LE KCAL,QUESTE NEMICHE...

Erano passate ormai tre settimane da quando avevo confessato la cosa ad Alessandra.. Ma né messaggi  né una chiamata.. Sparita.
O cosí credevo.. Mi venne a trovare ancora una volta.. Con l'intenzione di parlarmi e cercare di aiutarmi.. Ma non andó a buon fine la cosa..
Sempre litigare e litigare.
Non mi capiva.
Non potevo essere capito.
La tristezza era il sentimento che da tempo riuscivo a provare, l'unico..
"SUMMERTIME SADNESS."
La canzone di Lana Del Rey che a quelle due parole mi faceva gonfiare gli occhi e scoppiare in lacrime..
Quando se ne andó corsi in bagno a pesarmi, ero dimagrito solo di un chilo.. Eppure la Alessia aveva notato che ero dimagrito..
Ma come era possibile?
Forse l'aveva detto per farmi piacere, sapeva che io mi vedevo sempre piú grasso di quello che ero..
Comunque quei due numeri erano un incubo.. 53 kg per 1,65 di altezza.. Ma quei due numeri proprio non mi piacevano..
Iniziai a contare le kcal delle cose che mangiavo e in un attimo scoprí che se volevo dimagrire, dovevo mangiare di meno.. Assumevo troppe kcal e..
In un attimo..
Inizia ad odiare il cibo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 25, 2016 ⏰

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