Era sera. Venne mio padre in camera e disse:<< Dobbiamo andare dai vicini, muoviti! Ci hanno invitato per cena.>>
Subito dopo uscì dalla stanza e iniziai a prepararmi.
Una volta finita di prepararmi scesi giù, dove tutti erano già pronti per andare, uscimmo di casa ed andammo dai vicini.
Ad aprire la porta fu Joshua, con un sorriso ampio ci fece accomodare, una volta entrati ci sedemmo a tavola. La mamma di Joshua iniziò a servire i piatti. Prima di uscire di casa, mia madre, mi aveva detto di mangiare, almeno quella sera. Appena la mamma di Joshua mi porse il piatto, già sentivo che il mio corpo rifiutava il cibo.
Mi accorsi che Joshua mi stava guardando, allora presi il piatto e iniziai a guardare cosa c'era dentro.
Iniziarono tutti a mangiare, poi c'ero io, che giocavo con la forchetta nel piatto fino a quando mi decisi a mangiare qualcosa. Subito finito il primo, dovevo andare in bagno, iniziavo a non sentirmi bene...
La mamma di Joshua gli chiese di accompagnarmi al bagno e mentre ci trovammo al piano di sopra, Joshua iniziò a parlarmi:<< Perché non mangi? -Mi fermai all'improvviso e mi prese la mano.- Mangia, ne hai bisogno, sei pelle e ossa, non ho mai visto nessuna persona magra quanto te...>>
E si sforzò per farmi un piccolo sorriso. Mi sentivo a disagio, volevo solo andare via, per non pensarci più. Guardai Joshua e gli dissi:<< Non ho più bisogno del bagno, grazie lo stesso.>>
Mi voltai, e sentì che mi abbracciò, era un abbraccio bellissimo, mi sentivo così piccola in quell'istante che mi scese anche una lacrima e mi sussurrò:<< Non sono stupido, so che c'è qualcosa che non va in te...>>
Mi staccai dall'abbraccio e lo ringraziai, poi tornai nella sala da pranzo dove c'erano tutti, lasciando Joshua lì.
Finita la cena tornammo a casa, ed andai a dormire.
Era mattina, mi alzai ed aprii la finestra, e proprio in quel momento vidi Joshua che stava guardando dalla mia parte, appena mi vide, sorrise e mi salutò con la mano. Ricambiai e mi andai a lavare. Misi un pantaloncino a vita alta nero e un top bianco, si intravedeva un po' di pancia ma pazienza... Mi truccai e uscii di casa, appena uscita mi guardai intorno, non sapevo dove andare, così mi incamminai lungo la strada e mi lasciai guidare da essa. Vidi un parco, mi avvicinai e c'era un piccolo fiume, molto bello. Mi sedetti su un sasso e ne approffittai per fumare, poi sentii qualcuno pronunciare il mio nome e mi voltai di scatto, era Joshua:<< Ti ho vista tutta sola e ho pensato che avessi bisogno di compagnia.>> disse.
Mi limitai a rispondergli con un lieve sorriso. Per rompere il ghiaccio Joshua disse:<< Quindi... Tu fumi?>>
Ed io risposi:<< Si, ne vuoi una?>>
Mi guardò per alcuni minuti e poi rispose:<< No no, grazie non fumo, i miei non vogliono.>>
Lo guardai ed iniziai a ridere, lui mi guardò perplesso e disse:<< Cos'ho detto di male?>>
Smisi di ridere e gli dissi:<< Non è mica obbligatorio dire ai genitori quello che si fa? Guardami! Io non dico mai nulla di me, eppure sono ancora qui.>>
Gli porsi di nuovo le sigarette e questa volta ne prese una sorridendomi:<< Hai ragione.>>
Io continuai con la mia e lui accese la sua, ed iniziammo a fumare insieme.
Tornammo ognuno a casa propria, salii in camera mia e mi misi sul letto a disegnare. Anche se ci siamo trasferiti, e sempre tutto così noioso.
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Mai Abbastanza.
RandomQuesta storia l'ho scritto per far capire un po' la situazione fra i ragazzi e la società.