Sapete cosa significa non essere mai certi di quello che si è veramente? Della nostra identità come persona? Non essere sicuri dei sentimenti che si provano nei confronti di un altro invividuo? Se l'esistenza che stai vivendo è stata rubata o donata?
Io cerco di spiegarmelo da una vita (o forse due).Dal momento in cui sono in questa terra, dall'attimo in cui ho riaperto gli occhi violacei sotto quelli increduli dei dottori, un solo pensiero incatenava il mio cuore a sentimenti tanto forti: proteggere la creatura in cui scorreva il mio stesso sangue.
Nonostante avessi perso i miei 'genitori', l'uomo e la donna che avevano dato origine al mio corpo, che mi avevano cresciuto fino ad allora, l'unica cosa che veramente mi preoccupava era di non perdere anche mia sorella.
Pur non dicendo con chiarezza quali sono i miei sentimenti nei suoi confronti, lei lo avrà capito già da tempo. È una cosa che non ci si confessa mai tra fratelli, eppure, entrambi lo percepiamo chiaro dentro di noi. È come un filo rosso: ci lega, ci unisce, ci fa provare i sentimenti dell'altro senza che noi ammettiamo mai di vederlo.Un legame indissolubile che durerà per sempre, non importa quante vite o in quale universo scorriamo la nostra esistenza, nulla potrà spezzarlo o scalfirlo. Rosso come il destino e l'amore che ci porta a sacrificare ogni cosa per la salvezza dell'altro...
Numerose sono le volte in cui ho creduto di averla perduta per sempre, a partire dal giorno in cui duelló contro Four. Ho ancora davanti le palpebre la sua immagine: il suo corpo sfregiato, i suoi occhi spenti, le sue mani esili che chiedevano tremanti l'appoggio delle stesse che la avevano ridotta in quello stato. Quell'evento mi segnò nel profondo: giurai vendetta lasciando trasparire la parte peggiore di me. Avevo quasi completamente spento le mie emozioni. Non provavo compassione per nessuno, se desideravo qualcosa la prendevo con la forza e qualunque ostacolo mi si parasse davanti lo distruggevo, senza nessuna pietà. Ero come una bestia che divorava l'oscurità, che si cibava del risentimento e della rabbia pur di provare un brio di dolce piacere, nell'attesa di gustare il piatto tanto ambito.
Fu grazie a un piccolo moccioso, goffo e infantile, che uscii da quel vortice oscuro. Yuma è il suo nome. Di certo non avrei mai immaginato che quel duello, che aveva come scopo quello di riscattare il deck del suo amico, avrebbe completamente cambiato le vite di molti...
Ripensandoci fu proprio quello l'inizio di tutto. Quello fu il giorno che incontrò per la prima volta Astral, il giorno in cui le carte, che ci avrebbero portato alla verità sul nostro passato, si sparsero sulla Terra.Dopo quell'episodio, che mi lasciò un po' di amaro in bocca, ce ne furono altri. Come i miei duelli contro III e IV, che alimentarono ancora di più la mia sete di vendetta nei confronti di Tron e suo figlio, ma ai quali Yuma era presente. In più di una volta stavo per soccombere alla forza trascinatrice dell' oscurità, ma fu anche grazie alla sua voce che mi chiamava dall'alba dell'abisso che non cedetti. Mi riportava alla realtà, mi ricordava il motivo per cui combattevo, mi rammentava che se non avessi superato quella prova, non avrei mai più rivisto mia sorella. Il duello contro di lui alle finali del carnevale mondiale di duelli. Lì avevo ceduto. Ero completamente preso nella morsa delle tenebre, completamente risucchiato nel vuoto del mio animo. Tron stava vincendo: stava facendo diventare anche me la sua marionetta, il burattino da armeggiare e manovrare a suo piacimento. La conquista di un nuovo potere aveva fatto sperdere la mia volontà nell'oblio.
Shark.... Shark... Reagisci! Torna in te!
Erano queste le parole che riecheggiavano in quell'aria pesante di cupo malessere. Non riconoscevo quasi il mio nome, non riconoscevo quasi il mio essere persona con un cuore pulsante nel petto. Una persona con una mente che pensa, che decide, che ama...
Persi il duello per proteggere quel moccioso tanto ingenuo, ma vinsi una battaglia contro chi aveva procurato tanto dolore a me e a mia sorella.Chi avrebbe mai immaginato che nei nostri futuri duelli avremmo combattuto, uno di fronte all'altro, come difensori di due mondi rivali.
Tutto cominciò quel giorno, quel maledettissimo giorno in cui misi in discussione tutta la mia vita, tutta l'esistenza che avevo vissuto fino ad allora. Le visioni che Abys mi aveva mandato, l'immagine di mia sorella che con volto sereno decideva di sacrificarsi per salvare il regno, per salvare il suo adorato fratello ...
Avvenimenti di una vita passata, avvenimenti di un'esistenza travagliata di dolore e caos, di amore e di odio, spezzata a metà tra la luce più calda e dolce e la tenebra più fredda e profonda.
Anche se lì, in quegli attimi di terrore credevo, anzi, speravo che tutto quello a cui stavo assistendo fosse solo frutto di un'illusione, il dolore della perdita non mi toccò mai così ardentemente. Non il solo vedere: era come se quei vecchi sentimenti stessero riaffiorando sempre più intensamente ad ogni secondo che trascorrevo in quella realtà.Era vero, era tutto così dannatamente vero.
Sarà il destino, o il fato, ma storia è sempre destinata a ripetersi. Ogni volta che ci ripromettiamo che non deve accadere di nuovo, ecco che esso si ripresenta sempre con gli stessi esiti.
Avrei voluto che le due persone più importanti, della mia vita passata e futura, avessero scelto la loro vita anziché il tentativo di salvare la mia. Avrei voluto non riavvertire quella sensazione nel mio petto, riavvertire quel velo che appesantisce il tuo animo e lo riempie di odio, dolore, tristezza, rancore, rimorso...
Avrei così tanto voluto essere più forte per resistere in quell'istante di debolezza contro Vector.
Avrei così tanto voluto che la storia non si ripetesse di nuovo.Ancora quella scena: lei, i suoi occhi purpurei che lentamente scemavano da quel colore acceso, le sue lacrime che segnavano le guance di gocce cristalline, il suo corpo che quasi cavalcava l'aria in quei secondi interminabili, le sue mani esili che cercavano l'appoggio della persona più importante per l'ultima volta.
Ero impotente a tutto questo. Ero inerme ai fatti che stavano accadendo in quei frangenti.
Nonostante lo scopo della mia vita si stesse lentamente sgretolando sotto lo sguardo onnisciente del fato, il filo rosso del nostro legame restava integro. Legava il mio cuore alla sua altra metà, li teneva uniti e intatti, non permetteva loro di dividersi.
Così fu fino all'attimo in cui ci riunimmo fisicamente, fino al momento in cui le nostre dita non si rincontrarono, fino al secondo in cui non incastonammo le nostre ametiste tra noi giurando di non separarci mai più...Commenti Autrice
Salve a tutti questa è una One shot su uno dei personaggi che più amo di YuGiOhZexal (spero vi sia piaciuta almeno un po'🐱).
Se volete che articoli una storia con questa parte come prologo fatemelo sapere nei commenti, mi raccomando😉!
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Brothers Forever
FanfictionCondividere tutto, rischiare tutto, perdere tutto. Ogni cosa che ho fatto è stato solo e unicamente per te, solo e unicamente per proteggere l'unica persona che mi è rimasta...