Il mio compleanno.

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_16 Ottobre 2009_
La sveglia suona alle 7 precise, come sempre, e i miei occhi si aprono accecati dal sole mattutino; li richiudo e fisso il soffitto che d'interessante ha solo il fatto che, nonostante il suo rosa chic, sta in silenzio.
Non parla e forse abbiamo in comune piú di quanto possiate credere; non sono sordomuta, semplicemente mi astengo dall'esprimere opinioni.
Oggi compio quindici anni e so giá che Erik e Hanna, i miei genitori addottivi, hanno organizzato una di quelle loro feste immense, che non hanno mai fine perché rimangono sulla bocca di tutti.
Odio il loro modo di ingigantire ogni occasione, anno scorso hanno fatto una festa per il cane del mio vicino: é rivoltante.
Continuo a fissare il soffitto e appena sento partire la musica dal giardino, nonostante l'orario, mi alzo e mi stropiccio gli occhi.
Dannazione, sono le 7!Pietá!
Vado nel bagno pulito gentilmente dalla donna delle pulizie, credo sia l'unica persona esistente sulla terra per la quale provo una sensazione positiva; mi guardo allo specchio e si usa dire sempre la tipica frase "Vedo un volto diverso."
No, io vedo sempre lo stesso odioso volto che vedo ogni mattina quando mi alzo: capelli arruffati, pelle grassa e occhi assonnati.
|GLI ALTRI HANNO IL POTERE, HANNO QUELLA SOVRANITÁ CHE PUÒ RENDERTI INVINCIBILE O FACILMENTE VULNERABILE.
GLI ALTRI PARLANO, E QUELLE PAROLE RIMBOMBERANNO PER SEMPRE DENTRO DI TE.|
Mi sdraio all'interno della vasca e tocco il marmo pregiato proveniente dall'Italia, Carrara; é freddo e dá quella sensazione di brivido che rimane dentro.
Mi siedo e fisso i miei piedi e penso a quante cose in comune ho con gli oggetti: non parlo, sono costantemente fredda... Poi cos'altro?
Rimango ferma a fissare il vuoto senza sbattere ciglio, senza emettere un respiro.
Vedo un piccolo frego sulla mia vasca e subito mi reco al mio polso, al polso sinistro e noto una marea di freghi.
Ecco trovato un'altra cosa in comune!
I freghi, tagli.
Li guardo con disprezzo, e piú li guardo e piú li sento bruciare, é come se li controllassi.
Alzo subito lo sguardo verso la finestra e faccio un respiro profondo.
Ho imparato, nel corso degli anni, a comunicare con lo sguardo ciò che sento, ma giá adesso nessuno capisce che nei miei occhi c'é una richiesta di aiuto.
C'é un urlo coperto dalle milioni di parole che ognuno ha da ridire su di me.
C'é una sofferenza coperta dall'indifferenza.
C'é una lacrima che non cade mai.
Il mio sguardo non sorride, non ride, neanche piange ma esprime il dolore interno che mi trovo a provare.
Esco dalla stanza e mi vesto, non faccio mai caso a cosa mi metto, é indifferente.
Scendo e non posso far a meno di vedere giá vari invitati che, ripongono i regali per me nell'apposita cesta e mi viene il volta stomaco.
Prima che qualcuno possa vedermi decido di fiondarmi in cucina dove trovo Hanna che mi guarda.
"Tu stai in camera tua, nessuno si accorgerá della tua assenza."
Quelle parole che sento ogni anno, alle quali non do ormai nessun peso.
Faccio spallucce e bevo un bicchiere d'acqua fresco che fa contrasto con la mia gola infiammata; e indifferente alle parole di Hanna me ne vado verso gli invitati che cominciano ad abbracciarmi e che mi augurano il meglio.
Rimango impassibile e li fisso, senza pronunciare neanche una misera vocale. Penso a tutti i miei segreti e dai loro occhi capisci benissimo che la loro coscienza non é pulita.
Li fisso e li vedo nervosi.
Ragazzuoli il meglio deve ancora venire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 03, 2016 ⏰

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