2 chapter-Joe

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Prima di uscire da scuola Chelsey mi affiancò per dirmi -Joe vuole i brownie, ma io pretendo i cupcake e visto che prima mi hai ferita devi prepararmi quello che dico io.- poi mi superò e sparì dietro l'angolo.

Una volta arrivata all'uscita mi guardai intorno ma dell'auto di mia madre non c'era traccia. Mi sedetti sul muretto per inviarle un messaggio ma qualche cretino decise di darmi fastidio, passando la mano sopra il mio schermo, alzai subito lo sguardo per capire chi fosse, ma non lo conoscevo. Mi sorrise e poi ripartì, ma tutti a me i matti? Però era carino, nonostante i lineamenti dolci del viso, quasi da bambino qualcosa negli occhi o nella postura gli conferiva un'aria da duro. Il ciuffo biondissimo.. davvero mi stavo soffermando così tanto a pensare a un malato in cerca di attenzioni? Tornai a concentrarmi sul telefono quando sentii il suono del clakson, alzai lo sguardo e incrociai subito quello di James che mi fa l'occhiolino da dentro la sua jeep nera, al posto del passeggero c'era Jonathan, ma che ci faceva lì?

Mi sedetti dietro e Joe cominciò a rispondere alla domanda che non avevo ancora formulato -stavo facendo una passeggiata al centro con Caspar e ho visto tuo fratello fermo al semaforo e ho pensato che ti stesse sicuramente venendo a prendere e visto che oggi pomeriggio dovevamo stare insieme..- prese un grande respiro. Joe è solito parlare tanto e velocemente, è buffo -ho detto "fammi andare direttamente da Jo-Jo ad aiutarla con i miei brownie!"- -Mi dispiace Joe ma oggi devo fare i cupcake, altrimenti Chelsey non mi rivolge più la parola.-
Per tutto il tragitto Jonathan cercò di convincermi ma io fui irremovibile.

Entrai in cucina e andai subito a lavarmi le mani, indossai un ridicolo grembiulino con scritto "ti cucino io" e ordinai a Joe di leggermi la ricetta. -Ancora non la ricordi a memoria?- Alzò un sopracciglio, odio quando lo fa, mi innervosisce il fatto di non riuscirci. -No, quindi se non ti dispiace, leggimela!- e così fece. -Ho solo 100 g di cioccolato, vabbeh poi ci metto un po di cacao- dissi iniziando a modificare la ricetta come sono solita fare -hai la vaniglia?- mi chiese -No, ma il lievito è vanigliato, sarà uguale.- -Io mi domando come fanno a venirti così bene, non segui nemmeno un passaggio di quello che sta scritto qui!- -Shh! non lamentarti oppure non mangi.- Joe si alzò per venirmi accanto, era più alto di me, ma d'altronde tutti lo sono e molto magro, sembrava un palo della luce e quando mi abbracciò da dietro dissi -Joe mi fai ombra.- -ma quanto sei antipatica! mi sei mancata Jo-Jo.-
Non ci vedevamo solamente da una settimana e la colpa era solo sua che aveva deciso di non presentarsi più a scuola -Se magari venissi mi vedresti più spesso..- sbuffò -mi annoio e i professori sono antipatici.- Rinunciai a convincerlo.  -Oggi un ragazzo della nostra scuola ha fatto il cretino con me..- dissi senza riflettere, perchè ci sto ancora pensando? -che ti ha detto? chi è? e perchè sorridi? non sembri molto infastidita. Domani torno a scuola.- il sorriso appena accennato di prima si aprì sul mio volto -Come mai? Ti sei stancato di giocare a fare il bullo? Comunque non l'avevo mai visto prima di oggi-. Joe non rispose. -Quando mi farai conoscere Caspar?- chiesi, per spezzare questo strano silenzio che si era creato. -Perchè ci tieni tanto a conoscerlo?-

-Perchè è tuo amico e me ne parli sempre bene, com'è? Carino?- chiedo maliziosamente -Sì..? Credo che potrebbe piacerti. Gli ho parlato di te e dei tuoi dolci e non vede l'ora di mangiarli. Te lo presenterò sabato, la partita di basket sarà contro la sua scuola e quindi lui giocherà, dopo la partita potremmo andare a fare un giro e..- prende fiato -a mangiare qualcosa se ti va, che ne dici?-
All'inizio ero gelosa di questo rapporto che si stava creando tra questo Caspar e Joe, Joe è sempre stato il mio migliore amico e non ha mai avuto grandi amicizie al di fuori del nostro gruppo, quindi quando ha iniziato a raccontarmi di lui con tanta ammirazione mi sono sentita rimpiazzata. Ma io lo conosco da più tempo, varrà pur qualcosa, no? -Va bene, Joe.- Riconobbi la voce inconfondibile di Helen che imprecava contro Ed e corsi alla porta. Saltai al collo di Helen e lei mi prese in braccio, lasciandomi penzolare a venti centimetri da terra. Quando mi rimise giù incontrai lo sguardo triste di Chelsey -spero che tu almeno mi abbia fatto i cupcake.- mi sussurrò all'orecchio -al cioccolato, i tuoi preferiti.- mi sorrise, ma era un sorriso falso, sicuramente non paragonabile a quello che mi aveva regalato questa mattina, ma dubito che sia colpa mia. Guardai Edmund che mi scompigliò i capelli per poi entrare. Harriett mi salutò appena, era troppo concentrata a scrivere un messaggio.

Nordwich, 8 Giugno 2013

La scuola era appena terminata e come tutti i sabati io e i miei cinque amici ci ritrovammo a trascorrere insieme la serata. Dopo un'infinita discussione su che film vedere Joe e Ed ebbero la meglio e ci costrinsero a vedere "The others" un film horror che Joe aveva rubato dalla camera dei suoi genitori. Ci posizionammo a semicerchio, seduti sul tappeto, con le coperte fino al naso. Harriett e Chelsey si misero al centro, erano le più fifone e pensavano che stando lì sarebbero state più protette dai fantasmi.

Alla fine del film allontanai la mia mano da quella di Joe che fin dall'inizio l'aveva tenuta stretta nella sua e mi alzai per andare ad accendera la luce. Quando mi girai notai delle grosse lacrime che si stavano riversando dagli occhi di Harriett. -Non voglio tornare a casa, ho paura.- iniziò a singhiozzare. Chelsey le asciugò il viso con la coperta -se per Jo va bene, io resto.- disse. -Certo, vado ad avvisare mia mamma e torno.- Uscii e percorsi il breve tratto che va dal nostro rifugio a casa mia. Il giardino era buio e non riuscivo a vedere nemmeno dove mettevo i piedi d'un tratto sentii qualcuno prendermi il braccio e riconobbi subbito il calore familiare della mano di Joe -Joe, se credevi di spaventarmi ti sbagli di grosso!- lui rise e mi affiancò -la mia Jo-Jo coraggiosa.-

Dopo una lunga ramanzina da parte di mia madre sul fatto che non avremmo dovuto vedere quel film ci diede il permesso di dormire lì. Ci preparò una camomilla e ci spedì a letto dicendo che avrebbe avvisato i genitori dei miei amici. Io mi rannicchiai sul tappeto vicino a Helen che già russava, Chelsey, Ed e Harriett si sistemarono sul divano e Joe sulla poltrona. Non feci in tempo a chiudere gli occhi che Joe mi puntò la torcia in faccia. -Dormi?- chiese -ci stavo provando.- sbuffai -non riesco a dormire- si lamentò Harriett- Joe illuminò Chelsey e Ed che dormivano abbracciati, lei sorrideva nel sonno. -Sveglia anche loro.- gli disse Joe -ma no! non vedi come sono..- non terminai la frase che Harriett già stava urlando nelle orecchie di Ed che saltò in aria facendo aprire di scatto gli occhi a Chel. -Ragazzi sto cercando di dormire.- mugolò Helen, la voce impastata dal sonno. -E dormirai, ma prima dovete promettermi una cosa.- disse Joe con voce grave -Qualsiasi cosa succeda, voi dovete continuare ad essere miei amici, promettetelo.- allora non capii cosa gli stesse succedendo, così per alleggerire la situazione scherzai -E se non avessi più voglia di sopportarti?- gli feci la linguaccia -promettetelo, vi prego.- e così facemmo. Quando poi tutti tornarono a dormire Joe sussurrò qualcosa talmente piano che feci fatica a sentirlo -tutti scappano da me.- restai immobile fino al mattino successivo, non ricordo di aver dormito, l'unica cosa che non dimenticherò mai è il peso al centro del petto che non sparì fino a quando non sprofondai fra le braccia del mio migliore amico.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2016 ⏰

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